Dopo la breve visita a Miami e il soggiorno alle Isole Keys, in particolare a Key West, siamo risaliti in macchina, riattraversando i lunghissimi ponti, in direzione del Parco Nazionale delle Everglades.
Si capisce che ci si sta avvicinando alle Everglades quando cominciano ad apparire cartelli di questo tipo:
Eh già, attraversamento coccodrilli e pantere… Questi animali – molto diffusi nella zona – sono protetti, ma non potendogli impedire di muoversi liberi e quindi anche di attraversare la strada, purtroppo spesso rimangono vittime di incidenti stradali. Se guidate su quelle strade fate quindi attenzione, mi raccomando!
Il parco nazionale delle Everglades è un’enorme zona paludosa nel sud della Florida la cui flora e fauna sono protette. Viene anche chiamato il mare d’erba, perché sembra un’infinita distesa di prato, ma in realtà c’è acqua quasi ovunque…
Ovviamente, visti gli animali che ci vivono, quali appunto coccodrilli, pantere e scorpioni, non è consigliato addentrarsi nel parco da soli a piedi…anzi, credo non sia nemmeno permesso.
Ci sono due punti in cui si può effettuare una visita senza grossi pericoli: un sentiero da percorrere in macchina fino ad un’altura da cui si può ammirare il parco, consigliabile solo se siete in posseso di un fuori strada o almeno di un suv (non era il nostro caso). L’imbocco è sulla strada tra Miami e le Isole Keys, ma credo sia segnalato da tutte le mappe.
L’altro punto è la Shark Valley (foto qui sopra), dove i rangers oltre a guidarvi in una visita, vi daranno anche moltissime informazioni interessanti. Inoltre, oltre a partecipare al giro sul piccolo bus aperto, è anche possibile fare il percorso a piedi (occhio, che ci vuole qualche ora) o affittare una bici. Qualsiasi mezzo scegliate, non dimenticatevi una protezione solare con fattore almeno 30. Ma almeno, data la quasi totale assenza di alberi e il fatto che il sole della Florida non perdona.
Per effettuare il giro a piedi o in bici è ovviamente necessario rispettare alcune regole di buonsenso, quali, hem… non avvicinarsi più di 5 metri agli animali.
Ecco, a mia discolpa posso solo dire di essere venuta a conoscenza della regola dei 5 metri solo DOPO aver scattato questa foto, in cui peraltro mi vedete nella mia migliore interpretazione dell’espressione “oh oh, mi è semblato di vedele un gatto”…
Io vi consiglio di fare il tour a bordo del piccolo autobus aperto. Innanzitutto è un modo magnifico per godersi il più possibile gli spazi immensi. È incredibile la sensazione di libertá e infinito che danno questi panorami.
Queste due foto sono state scattate dalla torretta d’osservazione a metà del percorso. |
Inoltre si imparano un sacco di cose grazie ai rangers che guidano il tour e si ha una visione globale. Finito il tour potete fare come noi e rifarne un pezzo a piedi per stare più a contatto con la natura e vedere gli animali più da vicino.
Dei baby coccodrilli!!! |
Gli indiani originari di questa zona – i Miccosukee – vivono ancora qui nei loro villaggi. Per la precisione, sono riusciti a non farsi mai conquistare, nè annientare, anche grazie alla pericolosità della zona che loro hanno saputo usare a loro favore contro gli invasori che invece erano del tutto impreparati.
Così oggi questo popolo di indiani non fa parte davvero deli Stati Uniti, ma è ufficialmente uno stato nello stato, indipendente e non soggetto alle tasse americane. Una specie di Repubblica di San Marino, se vogliamo. 😉
Tanto di cappello davvero!
L’amburghese ed io, affamati dal viaggio e dallo sforzo fisico, abbiamo mangiato al ristorante dei Miccosukee. In realtà – a parte lo staff – era tutto molto yankee…
Un’ultima nota sul parco, se state programmando di visitarlo.
Un’immagine tipica è la “air boat”, quel tipo d’imbarcazione con quell’enorme ventilatore dietro, che scivola velocissima sull’acqua delle Everglades.
Ebbene, vi prego di non prenderla per nessun motivo. Rovina la vegetazione e disturba notevolmente gli animali. E’ un vero disastro e nel Parco Nazionale vero e proprio non è assolutamente ammessa. Ossia dal “Tamiami Trail” – la strada che unisce Miami sulla costa est con Tampa sulla costa ovest sul golfo del Messico e da cui parte la visita alla “Shark Valley” – fino alla costa sud. Quelle imbarcazioni sono ammesse solo al difuori del parco protetto, ossia quella piccola zona a nord che sembra ancora Everglades, ma non è protetta.
Il mio consiglio è di evitare questa attrazone da turisti, di non rendervi partecipi della distruzione della natura, ma di vivere il parco vero e proprio a contatto con la natura.
E con questo si è conclusa la nostra visita alle Everglades. Risaliti in macchina, abbiamo proseguito sul Tamiami Trail in direzione della costa del Golfo del Messico e da lì a nord verso Tampa.
Prossima fermata: Venice e Sarasota. Quindi…
…stay tuned! 😉
Comment
Che forte la tua foto con il coccodrillo!! 😀
Bei posti, non c'è che dire!!