In Islanda il capo di governo è una donna (come in Germania del resto) Jóhanna Sigurðardóttir, ed è lesbica. Beati gli islandesi, il cui capo di governo non dirà mai certe idiozie sull’essere gay.
In Afghanistan una donna, Fawzia Koofi, è vicepresidente della Camera. Alle prossime elezioni Fawzia si candiderà come primo ministro. In Italia non siamo nemmeno lontanamente vicini a questa situazione. (E se state pensando che lei sia una pedina del governo maschilista, informatevi prima su chi è, cosa ha passato e cosa fa)
Foto via http://www.fawziakoofi.org/ |
In Afghanistan le donne parlamentari sono il 27,7%, in Italia il 21,3%. (Fonte)
Stiamo parlando dell’Afghanistan, un Paese dove le donne devono portare il velo, se non adirittura il burqa, dove possono essere frustrate e uccise per i motivi più futili. Ma ci sono più donne al governo che in Italia.
E le donne afghane al governo non sono veline o escort, elevate al rango di ministri da uomini a cui ciò fa comodo. Sono donne che hanno lottato, sofferto e che lo fanno ogni giorno per il bene del loro Paese.
*** 30 secondi di silenzio per vergognarci ***
Oggi, anno 2011, in gran parte del mondo, anche nei Paesi più avanzati, le donne sono estremamente svantaggiate rispetto agli uomini.
Le donne in età “da figli” devono giurare di non voler procreare per i prossimi 10 anni, se vogliono avere qualche possibilità di un lavoro. E anche in quel caso vengono preferiti i maschi della stessa età.
Le donne che hanno figli sono costantemente penalizzate sul lavoro. Le donne che lavorano tanto quanto gli uomini, non solo guadagnano di meno, ma pur lavorando lo stesso numero di ore dei loro compagni, è dato per scontato che siano loro ad occuparsi della casa e dei figli.
In Italia credo si stia ampiamente dimostrando quale rischia di diventare il ruolo della donna nella nostra società se si va avanti – anzi indietro – così. Anni di progressi spazzati via da una classe politica che sarebbe meglio non esistesse, per il bene del nostro Paese.
A me sembra che oggi ci sia molto poco da festeggiare.
Per questo non auguro buona festa della donna alle donne che oggi passeranno di qui, bensì auguro a tutte di essere abbastanza forti per contribuire a cambiare le cose. Di riuscire a dimostrare che la solidarietà femminile esiste e può servire (purtroppo ho sentito con le mie orecchie donne dire che lavorano meglio con gli uomini, perchè le donne sono stronze. Credo si siano guardate troppo allo specchio. Mi auguro di non sentire mai più nulla del genere).
Di dare il proprio contributo per far sì che le nostre figlie vivano in un mondo migliore.
Di non scoraggiarsi, ma impegnarsi a fare in modo che il lavoro di tutte quelle grandi donne che ci hanno portate a migliorare la nostra condizione così tanto nei decenni scorsi non sia stato vano.
Se ne averete l’occasione, fate un augurio così alle donne che oggi incontrerete.
Possiamo farcela.
Buon 8 marzo a tutte.
7 Comments
Insegnerò all'omino di casa a rispettare le donne. E, visto il modello del padre, ho buoni motivi per credere che Siegmund laverà e stirerà da solo i suoi vestiti.
Coraggio.
ciao chiara, leggo ogni giorno i tuoi post anche se non commento mai. li apprezzo sempre, ma oggi mi sento di farti i complimenti per ciò che hai scritto, buon 8 marzo anche a te! Luisa R
ps posso condividere il link su facebook?
@Brunhilde: da questo punto di vista io sono fortunatissima: l'Amburghese è figlio di una vera femminista fin nel midollo, è stato cresciuto così bene che credo si possa prendere a modello. Uno dei diecimila motivi per cui a giugno lo sposo 😉
Ci dovrebbero essere più persone così, speriamo nella prossima generazione. Buon 8 marzo!
@LuisaR: grazie di cuore, davvero! Certo condividi pure, mi fa piacere! Buon 8 marzo!
purtoppo in Italia le donne (e ormai da un bel po') hanno preso il peggio degli atteggiamenti e dei modi di fare/pensare maschili…son quasi peggio le donne degli uomini in politica…fa tristezza dirlo ma io non faccio il tifo per le donne in politica o con ruoli pubblici di una certa importanza, non per queste donne che abbiamo intorno per lo meno…Quando torneranno donne come la Iotti o la Anselmi..allora sarà ben felice e orgogliosa di farmi rappresentare da loro!e comunque sì, io vedo molto più avanti di noi le donne di origine araba..soprattutto le ragazzine, hanno una luce negli occhi viva e verace..sono le vere ribelli della nostra società!
http://serenamadhouse.style.it
Oggi leggevo su un giornaletto a Milano che il 50% delle donne si identifica con Belen Rodriguez. Posso essere fiera di affermare che appartengo all'altro 50%. Non è la prima volta che mi capita di leggere una cosa simile, non so quanto possa essere vera, però è comunque terrificante. Purtroppo ho l'impressione che, nel 99% dei casi, i ragazzi – e anche gli uomini ovviamente – identifichino le donne con Belen Rodriguez o con la modella della pubblicità di Intimissimi. No comment. Tante mie amiche stasera vogliono festeggiare la festa della donna andando a vedere gli spogliarellisti del Chiambretti Night. Mi hanno invitata, ma ho rifiutato. Grazie, ma ho ancora uno straccio di dignità e non mi riduco certo a restare imbambolata di fronte a dei Ken che sono stati presi direttamente dallo scaffale di un supermercato. Vi parlo da ventenne ancora piena di speranze per l'avvenire nonostante la relatà dei fatti: la situazione difficilmente migliorerà. Le nuove adolescenti peggiorano sempre di più. Se è questo il futuro che si prospetta, beh, direi che siamo messi tutti davvero male. Ricordando l'episodio tragico da cui è nata la festa della donna, voglio solo dire altre due cose: prima di tutto, basta dare importanza alle varie escort che partecipano a balli e feste mondane come se fossero delle grandi dive, perché mi fanno vergognare di essere donna. Seconda cosa, e con questa concludo: la festa della donna dovrebbe essere tutti i giorni. Una donna va rispettata non soltanto l'8 marzo, ma ogni giorno.
Federica
Ciao Piperpenny è proprio questo il significato che attribuisco agli auguri che faccio e ricevo in questo giorno, non di festa , ma di commemorazione.