Ci sono cose che devo dire e ho deciso di dirle.
In ufficio sto lavorando come tre persone (ma vengo pagata come una, anzi a dire il vero anche un po’ meno), ma ci sono persone che sembrano non riuscire assolutamente a capire questo semplicissimo concetto: al momento in ufficio sto facendo da sola il lavoro di tre persone. Come se già non bastasse questo ad essere fondamentalmente ingiusto, non mi sento nemmeno ringraziare per tutto quello che faccio. Che non pretendo nemmeno ringraziamenti ufficiali, semplicemente visto che mi faccio un cxxo così sottopagata, sarebbe quantomeno decente evitare di lamentarsi se – dovendo fare quotidianamente 1000 cose – dimentico o sbaglio qualcosa ogni tanto. Invece sembra ogni volta che io sia la persona più incompetente della terra, questo secondo la mia capa che mi lascia in una situazione del genere, dicendomi cose del genere, e va in vacanza tre settimane in un isola chic al mare e al sole… mentre io invece in questi giorni sto uscendo di casa alle 6:30 per tornarci alle 22:00, a volte senza avere tempo per pranzare. E comunque sottopagata. Giuro che non sto nè inventando nè esagerando.
Oltre a questa situazione lavorativa miserevole, devo anche organizzare un matrimonio a distanza. A distanza di due Stati ad essere precisi. Non ho capito a che ora del giorno si suppone io lo faccia…
Ah e mi è scaduta la patente e ho scoperto che io avrei dovuto richiedere quella tedesca giá da mo’ (da quando mi sono trasferita 5 anni fa…ops!) e ora mi devo occupare pure di queste scartoffie burocratiche, notoriamente non agevolissime, e devo farlo anche in fretta. Perché non ho abbastanza impegni, no?
Le persone che mi stanno intorno devono trovare – a differenza mia – molto rilassante tutta questa combinazione di cose orribili. Forse perchè non sta succedendo a loro.
E credo che trovino tutto questo rilassante perchè invece di aiutarmi e sollevarmi da cose che potrebbero fare loro in loco, mi caricano di ulteriori cose da fare.
Se chiedo di ordinare i confetti e un cavolo di tulle in cui infilarli, cose fattibili anche senza la mia presenza, mi sento rispondere che devo farlo la prossima volta che tornerò in Italia. Poco importa se sarà due giorni prima del matrimonio, no?
Invece di sentirmi dire (da chi vive a 500m dalla chiesa) “non preoccuparti, chiamo io la chiesa per chiedere questa cosa: tu non hai tempo di pranzare, figurati se puoi occuparti anche di questo”, mi sento invece dire – di solito con una media di 100/200 volte al giorno – “hai chiamato la chiesa per quella cosa?? hai chiamato la chiesa per quella cosa?? hai chiamato la chiesa per quella cosa?? devi sbrigarti! devi sbrigarti! devi sbrigarti!”
Poi i telespettatori del tg si chiedono da cosa nascano le stragi familiari. Ve lo spiego io: decidete di sposarvi in uno Stato diverso da quello in cui vivete, in un momento terrificante al lavoro, senza nessuno che vi aiuti, con persone che sembrano remarvi contro e poi ne riparliamo. Ok?
Inoltre purtroppo sono stata educata bene. Sono fondamentalmente una persona educata, che perdona, che vuole vedere il buono, che vuole fare felice sè e gli altri. E mi hanno insegnato a trattare bene il prossimo. E questa è una sfortuna enorme nella vita.
Che ad essere buoni ci si perde l’ho capito da tempo, ma ho sempre preferito credere a chi mi diceva che invece ad essere buoni ci si guadagna. Ho voluto credere a chi mi diceva che tutto quello che fai ti ritorna, agisci di conseguenza.
Ma non è vero. Il bene che fai non ti torna: se lo prendono gli altri, più furbi e meno buoni di te. E tu, oltre a restare a mani vuote, passi per la scema del villaggio.
E per finire, una delle persone a cui voglio più bene al mondo mi sta dicendo delle cose orribili e – per quanto mi riguarda – immotivate. Fa davvero molto male, se ve lo steste chiedendo.
Mi sono ufficialmente stancata di tutto questo, ma sapete qual’è la cosa peggiore? Non posso essere diversa da come sono. Non sarò mai quella che reagisce, che passa sopra gli altri. Non sarò mai io la furba, quella che ci guadagna. Perchè non sono così e non riuscirei mai ad esserlo, anche se ultimamente lo desidero spesso.
Perchè non sono nata stronza, come tutte le persone che sono passate sopra di me senza battere ciglio? Perchè se agli altri non importa nulla di me, a me importa degli altri? Perchè essere buoni è da perdenti e sfigati? Come può una cosa così profondamente ingiusta essere la norma?
Non so se ci sia una soluzione a questo. Non cambierò il mondo con un post, nè con nessuna delle mie azioni. Non cambierò nemmeno me stessa, figuariamoci un po’.
Ma ho intenzione di alzare un po’ le mie difese, prima di finire per odiare il mondo.
Sto meditando di cancellare il mio account facebook. Può sembrare non avere nulla a che fare col mio sfogo, invece sì: mi sono resa conto ultimamente che facebook è una fonte di stress. Solo aprire la pagina e vedere le idiozie (e scrivo idiozie perché siamo in un luogo pubblico) che scrive la gente mi irrita profondamente. Ho bisogno di disintossicarmi. Inoltre sono convinta che tagliando una serie di rami secchi si viva meglio. Chi vuole davvero tenersi in contatto con me ha molti modi per farlo, infatti molti lo fanno.
In verità sto meditando anche di cambiare tutti i miei numeri di telefono e diventare introvabile. O di trasferirmi in un posto molto lontano di cui non rivelerò a nessuno l’ubicazione (amburghese a parte che verrebbe con me).
Ma credo per ora mi limiterò a facebook.
Bene, e dopo questo sfogo che effettivamente non è molto da me (mi sa che avevo bisogno di dieci minuti in cui lamentarmi liberamente della mia vita senza nessuno che rispondesse ovvietà come “sei una persona molto fortunata, c’é chi sta peggio di te”. Grazie, lo so.) le trasmissioni riprenderanno regolarmente a breve (salvo imprevisti quali esaurimenti nervosi non pianificati).
Rimanete sintonizzati. (se non siete già scappati tutti)
9 Comments
Amore mio adesso ti scrivo una mail, è da una settimana che voglio farlo.
Per adesso fai questo:
– respira profondamente
– vai dove non ti possa sentire nessuno, che sia un bosco un prato o in mancanza di altro prendi il cuscino e mettilo davanti alla bocca e URLA più che puoi e come vuoi, urla e liberati per bene.
Meglio tu lo faccia una sola volta ma davvero per bene che non in modo discreto per più volte: le corde vocali ne soffrono.
– alza lo sguardo e ripeti con me: Vaffanc**o, più volte, con un bel sorriso sulle labbra.
Ti scrivo.
Mi spiace sentirti così… probabilmente non te ne farai molto, ma voglio augurarti davvero che le cose migliorino al più presto!
Concordo sulla storia che essere buoni non sempre ripaga… purtroppo (o per fortuna) sono una persona buona anch'io, mi faccio in 4 per aiutare gli altri e non sempre mi viene riconosciuto.. e in quei momenti le mie riflessioni sono simili a quelle che ho letto qui sopra.
Stringi i denti, non può andare avanti così per molto! E sollecita chi ti sta vicino ad aiutarti di più per il tuo matrimonio…non puoi riuscire a fare tutto!!!
Baci
chiara, sei un leoncino come me…sei una GRANDE organizzatrice/pianificatrice…ne uscirai al meglio 😉
ps: sono in aspettativa dal lavoro e ho un po' di tempo libero, delegami qualche ricerca on line, ad es, io mi occuperei di raccogliere e confezionare le informazioni, in modo tale che guadagni un po' di tempo partendo da materiali già un minimo scremati, ad es… 😉
lo so, non ci conosciamo se non virtualmente ma mi ha smosso qualcosa dentro questo tuo post…mi verrebbe da venire da te ed abbracciarti senza dirti altro, solo per farti sentire che ci sono…..
so che è un momento e che passerà e credo anche che tu sia abbastanza forte per andare avanti e magari anche a fregartene delle persone che continuano a remarti contro, questo perchè è solo un momento…è solo un momento……ricordatelo!
un bacione grande!
http://bussysworld.blogspot.com/
Leggo adesso di questo sfogo e come non darti ragione! Ci sono delle volte in cui anche io vorrei scappare rendendomi introvabile.
Anche io sono una buona e cogliona, proprio come scrivi tu, siamo proprio uguali e so cosa si prova. A volte mi dicono che devo tirare fuori la grinta, ma questa proprio non mi appartiene, che posso farci? Mi sa che a noi altre tocca soffrire per questo, magari in altri momenti non ci avresti dato troppo peso, ma vista la situazione…cambia, eccome!
Forza, non ti conosco, ma mi stai simpatica e ti mando un abbraccio forte virtuale..
povera Piperpenny! Mi dispiace sentirti così affaticata e stressata! Comunque io credo che farsi rispettare (da capo e famiglia) non significhi fare la stronza o prendere senza dare, ma semplicemente far valere le proprie giuste ragioni. si puù fare con educazione ma fermezza. Forza bella, un abbraccio forte!!
Ragazze, vi ringrazio davvero infinitamente per i vostri messaggi. Mi hanno tirata su tantissimo. Grazie grazie grazie!
Sono commossa, davvero.
In realtà il momento di crisi sta lentamente passando. Purtroppo alcune cose spiacevoli si sono tutte concentrate nel giro di due giorni e ed è stato un po' troppo. Ma sfogarmi e leggere i vostri messaggi mi ha fatto bene e le cose si stanno un po' sistemando, quindi grazie grazie grazie!
Chiara, tesoro, leggo solo ora cio' che hai
scritto. Sei proprio all'orlo di un esauri-
mento nervoso. Hai tutta la mia comprensione.
Non e' giusto che la gente si comporti cosi'
con te, soprattutto in ufficio. Questo e' uno
sfruttamento bello e buono. Io se fossi in te
mi metterei un po' in malattia, alla faccia
di quella sfruttatrice, egoista della tua capa.
Tesoro, qui si tratta della rua salute, prendi
subito dei provvedimenti prima che caschi
del tutto…un abbraccio forte, e corraggio.
Maria
Piperpenny come mi dispiace leggere questo tuo sfogo… arrivo un po' in ritardo, ma anch'io sono molto occupata in questo periodo.
Capisco la tua angoscia e come dice VerdeMenta puoi sempre esprimere le tue opinioni con educazione, cercando di far capire agli altri che posso darti una mano!
Un bacione