Racconto del mio viaggio a Sylt nel maggio del 2009
Sylt è un’isola tedesca al largo delle coste danesi, fa parte delle isole frisone insieme ad Amrum e Föhr – che come Sylt appartengono alla Germania – e insieme a molte altre, alcune delle quali appartengono ai Paesi Bassi e altre alla Danimarca.
In effetti Sylt nei secoli è appartenuta sia al Ducato di Schleswig Holstein (oggi Germania), sia al Regno di Danimarca. Questo si riflette per esempio nella lingua: l’idioma originario di Sylt è il Söl’ring, un dialetto con elementi danesi, olandesi e inglesi. Purtroppo oggi, parlato da una ridottissima parte della popolazione, il Söl’ring è una lingua a rischio di estinzione.
Terra di vichinghi e di pescatori, usata nelle due guerre mondiali come avamposto militare, Sylt è soprattutto qualcosa che non assomiglia a nient’altro. Una sottile striscia di terra piatta in mezzo al mare, che sorprende con alte dune e spiagge infinite, quasi un paesaggio lunare. Colline coperte d’erba che si aprono improvvise sulla sommità, rivelando una conca di sabbia morbida e finissima al loro interno.
Spiagge di cui non si vede la fine, che traggono in inganno facendo credere di essere percorribili a piedi, ma in realtà talmente sterminate da richiedere un mezzo di trasporto per i lunghi percorsi.
Prati pianeggianti che si interrompono bruscamente, precipitando in scogliere rosse e praticamente verticali sulla spiaggia o direttamente sull’acqua, rivelando essere diversi metri sul livello del mare.
La gran parte della popolazione qui è composta da pecore e foche, non particolarmente intimorite dalla presenza umana. Una di queste foche vive da anni nel porto di Hörnum, all’estremità meridionale dell’isola. E’ stata battezzata “Willi” e nuota allegra tra le barche guardando i passanti con quei grossi occhioni dolci per scroccare un po’ di pesce fresco. Ci riesce sempre.
E credetemi: è davvero una strana sensazione quando una foca ti guarda dritto negli occhi con un’espressione che dice “ma non sono adorabile?? dammi del cibo!”. Ti scoppia un po’ il cuore in petto.
E poi la splendida architettura della campagna del nord Europa, con quelle case tipiche col tetto di muschio che arriva quasi a terra.
Un’altra nota interessante sono le tombe primitive, risalenti a circa 5.000 anni fa (!) e sparse un po’ per tutte le isole frisone. A Sylt, tra le altre, ce n’è anche una piuttosto grande e visitabile, si chiama Denghoog e risale al 3.000 a.C..
Le tombe sono costituite da una “stanza” circolare, le cui pareti sono formate da enormi massi di pietra. Un lato di questa costruzione si apre su un cunicolo, anch’esso di pietra, aperto in fondo (tutti i cunicoli di queste tombe sono orientati dallo stesso lato); la roccia esattamente di fronte a quest’apertura è particolarmente grande, piatta e liscia. Il tutto è poi coperto di erba, tanto da sembrare una collina.
I corpi venivano adagiati nella stanza, non seppelliti. Al momento del solstizio d’inverno, il giorno più corto dell’anno, intorno al 22 dicembre, il sole si trova alla sua minima altezza ed entra in questo modo attraverso il cunicolo fino dentro la tomba, riflettendosi sulla parete di roccia liscia e illuminando la tomba. I morti così “tornavano in vita” un giorno all’anno.
Ecco una foto di me mentre mi calo nella tomba. Che Indiana Jones, eh?! ;-P
L’ultima volta che siamo stati sull’isola ci siamo andati con un piccolo aereoplanino a 4 posti di un collega dell’Amburghese, e ha guidato… l’Amburghese. Me ne sono accorta dopo un po’ e mi è venuto un colpo!
La foto aerea dell’isola, la prima in alto in questo post, l’ho fatta proprio durante quel volo…sembra una cartolina! E la sensazione dal vivo è davvero indescrivibile!
Ma soprattutto Sylt vuol dire quiete, silenzio, tranquillità, riposo.
Non vedo l’ora di tornarci e godermi le passeggiate silenziose in riva al mare, le gite in bicicletta tra le dune e i prati infiniti, tutto quel pesce fresco a pranzo e a cena e i tramonti mozzafiato…
Tutte le foto sono fatte da me e sono quindi proprietà di piperpenny (che infatti sono io).
5 Comments
ohh meraviglia… Ci sono stata solo per 1 giornata (non abbiamo trovato posto in nessun hotel!) ma mi è bastata per capire quanto bella sia questa isola!
Non avevo mai sentito parlare di questo posto, però sembra meraviglioso, e soprattutto non rovinato dal turismo. L'ultima foto poi, con quel tramonto e la spiaggia vuota, è davvero suggestiva.
Bella davvero, non la conoscevo ma anche a me sembra un posto fantastico e tranquillo senza orde di turisti caciaroni.
Dire che è incantevole è poco… sarebbe il mio paesaggio preferito e me ne andrei anche a vivere… poi se dici che è rilassante… ^.^
Ma ne vogliamo parlare di Willi???
Ne ho sentito parlare, ma non ci son mai stata, e dopo queste foto la voglia di rimediarvi aumenta! Ho scoperto il tuo blog oggi, complimenti!