Racconto del mio viaggio a New York nell’ottobre 2008 – prima parte
Eccomi tornata dal mio viaggio a New York.
Ora non posseggo più i piedi – li ho consumati tutti – ma n’è valsa la pena!
New York, si sa, è una città spettacolare e in autunno si veste di un’atmosfera quasi magica.
Il tempo – a sorpresa viste le previsioni – è stato perfetto. I primi due giorni ha piovuto un po’ e noi ne abbiamo approfittato per una gita all’outlet di Central Valley e ci siamo ammazzati di shopping. Da lunedì però è tornato il sereno, con temperature ideali per visitare la città: nè troppo caldo, nè troppo freddo. Solo l’ultimo giorno le temeprature si sono abbassate parecchio, ma io nel frattempo avevo comprato una giacca e un trench, quindi ero ben preparata.
La città è stata visitata in lungo e in largo, siamo stati ai musei, a teatro, sull’Empire… Tutto nei prossimi post: ho fatto qualche milione di foto, è quindi necessario, oltre a selezionare le foto, dividere anche il viaggio in sezioni.
Comincio qui dalla prima sera: già dalla navetta che ci ha portato dall’aeroporto in hotel si riusciva a percepire l’atmosfera incredibile di questa città; dal finestrino ho colto degli scorci bellissimi, con il poco chiarore rimasto della sera e le luci che iniziavano ad accendersi…
Alloggiavamo in un hotel sulla Boradway, vicino a Times Square, con tutti i teatri intorno. A pochi metri dall’entrata del nostro hotel gli studi del “Late Show with David Lettermann”, che adoro.
Girato l’angolo, proprio accanto alla nostra entrata, il ristornate russo “Russian Samovar“, di proprietà di Mikhail Baryshnikov, uno dei miei miti essendo fanatica di danza classica, conosciuto ai più forse nei panni di Aleksandr Petrovsky, fidanzato di Carrie Bradshow nell’ultima stagione di Sex and the city (e dove è anche stata girata una puntata della serie). Comunque io lui, purtroppo, non l’ho visto.
La vista dalla nostra camera era fantastica: grattacieli altissimi tutto intorno e sulla destra Times Square.
E’ incredibile non riuscire a vedere la fine dei grattacieli perchè si si perdono tra le nuvole…
Scaricati i bagagli in hotel, affamati siamo usciti a mangiare qualcosa, ma essendo anche morti di sonno per via del jet-leg, siamo semplicemente entrati nel primo posto di fronte all’hotel ed è stata una piacevole sorpresa. Il “Ellen’s Stardust Diner” è da provare! Non tanto per il cibo (per quanto il mio hamburger con patatine fosse buono, non era imperdibile), quanto per il posto in se’: un tipico diner americano degli anni ’50 dove i camerieri sono attori di musical o aspiranti tali, e che quindi prendendo le ordinazioni, portando i piatti e dando il resto, si esibiscono tra i tavoli cantando e ballando pezzi di musical e film famosi. Vi assicuro che sono bravissimi! Sembra quasi di essere a teatro. E’ un’esperienza da fare.
E per ora mi fermo qui… siamo solo alla prima sera, ce la farò??
Tutte le foto sono fatte da me e quindi proprietà di piperpenny (che infatti sono io).
3 Comments
Fantastico.. anche se la nebbia a mezz'aria è impressionante.. ^^'''
Sì in effetti vedere i grattacieli che spariscono tra le nuvole è davvero una cosa incredibile…
Impressionante davvero..tutti quei grattacieli infiniti. All'ultimo piano sembrerà di essere sospesi in cielo ^-^