E dopo il quartiere di Galata, passiamo alla città vecchia, a quella che è probabilmente la zona più interessante e ricca di storia di tutta la città: Sultanahmet.In questo quartiere, e in particolare nella zona di Eminönü, venne edificata la capitale dell’impero bizantino, quest’area corrisponde infatti all’acropoli dell’antica Costantinopoli.
Sultanahmet sorge su diversi colli dall’altra parte del canale “Corno d’Oro” rispetto a Galata e dall’altra parte del Bosforo rispetto alla parte di città che si estende sul continente asiatico.
E’ tranquillamente raggiungibile a piedi da Galata semplicemente scendendo verso il fiume e attraversando l’omonimo ponte.
Al di là del quale vi sentirete un po’ come Alice nel paese delle meraviglie.
Non perdete la calma, respirate, e siate consapevoli che riuscirete a fare tutto. Basta andare con ordine.
La prima meraviglia in cui vi imbatterete è il Topkapi.
Questo era il palazzo del sultano ottomano di Costantinolpoli e tra il 1455 e il 1458 crebbe fino ad inglobare il sito dell’antico palazzo imperiale bizantino, diventando una residenza di lusso estremo, estesa su una superficie enorme, con palazzi, giardini, padiglioni e l’Harem – l’area privata in cui viveva il sultano.
Il Topkapi in realtà non è un palazzone imponente, anzi gli edifici sono piuttosto bassi, ma è una costruzione che lascia a bocca aperta soprattutto per le decorazioni, il numero di edifici di cui è composta, la superficie su cui si estende e la vista della città e del Bosforo che si gode dalle terrazze.
Io ho fotografato davvero qualsiasi cosa mi capitasse a tiro: ogni più piccolo dettaglio valeva la pena di venire immortalato, ma qui vi propongo solo una ristretta selezione, perchè ho pietà di voi. (Non c’è di che)
Uscendo dal Topkapi con gli occhi pieni di ceramiche azzurre e verdi, ori e madreperla, vi imbatterete subito nella seconda meraviglia di Sultanahmet: Aya Sofya.
Forse nessun altro edificio in tutta Istanbul mostra così chiaramente i contrasti di questa città, le diverse epoche che si sono succedute, le culture che sono coesistite e si sono mescolate.
Inizialmente fu una chiesa bizantina, ultimata nel 537 per ordine dell’imperatore Giustiniano I, che fece arrivare materiali da tutto il regno: colonne ellenistiche da Efeso, profido dalle cave d’Egitto, marmo verde dalla Tessaglia, pietra gialla dalla Siria…
Nel 1453 il sultano Maometto II conquistò Costantinopoli e la trasformò da città bizantina a città islamica. La Basilica di Santa Sofia venne quindi tramutata in moschea, aggiungendo minareti e modificandone alcuni aspetti.
Io forse ora sto per dire un’eresia, ma da fuori non è che Aya Sofya sia proprio un bijoux: tutta così sproporzionata e “rattoppata”, non si capisce bene cosa voglia essere.
Ma non lasciatevi ingannare: è dentro che questo mix tra basilica bizantina e moschea crea un risultato senza precedenti. E’ un posto che incanta ed emoziona.
Mi teletrasporterei volentieri a Istanbul in questo momento!
Sul quartiere di Sultanahmet e su Istanbul in generale c’è ancora tanto da dire, e ci sono ancora tante foto da mostrare, ma per oggi mi fermo qui, ché questo post è già abbastanza lungo.
Domani proseguo con le altre meraviglie della vecchia Costantinopoli, quindi…
…stay tuned! 😉
Tutte le foto sono fatte da me.
Per vedere gli altri capitoli su Istanbul potete andare sulla pagina Appunti di Viaggio.
2 Comments
belle foto, ci sono stata nel lontano 2001, ma la ricordo ancora con piacere! 😉
The Girl with the Suitcase
Bellissime foto ,danno la sensazione di una città magica.Ho poco tempo per commentare perchè sono in pieno preparativi per la cena della vigilia che sarà con le mie figlie e i rispettivi fidanzati e mio marito naturalmente!Inizio un pò prima quest'anno perchè sabato mattina lavoro e non mi piace arrivare alla cena trafelata.Un abbraccio Graziella