Il punto n. 2 della mia lista 30 x 30 dice: farò un corso di fotografia. Lo volevo fare letteralmente da anni, senza mai trovarne il tempo. Amo la fotografia, ho anche una reflex molto bella, ma sfortunatamente non sono un’esperta del campo, nè in senso artistico, nè in quello tecnico. O forse dovrei dire ero, visto che finalmente lo scorso weekend, con la mia amica Magdalena, ho fatto un corso intensivo durato tutta la serata di venerdì, più due mezze giornate sabato e domenica.
La buona notizia è che – dopo aver sognato tutta sabato notte tempi di esposizione, aperture di diaframma e profondità di campo – finalmente so a cosa servono tutti quei tastini sulla mia macchina fotografica (e chi aveva idea che una reflex potesse fare così tante cose!! Quasi quasi domani la mando in ufficio al posto mio…). La cattiva notizia è che nonostante questo, le mie foto fanno ancora pena.
Ho imparato cosa si deve fare quando si vuole avere il focus solo su un dettaglio e cosa fare quando invece si vuole mettere a fuoco tutto, primo piano e sfondo. So cosa fare per avere una foto ben illuminata e come individuare una prospettiva interessante. So quando usare quale programma e come modificare le impostazioni manualmente per ottenere diversi risultati… Eppure nella pratica non è che mi riesca tanto bene.
Mi è stato detto che devo solo esercitarmi esercitarmi esercitarmi, ma ho come l’impressione che fosse solo una frase di circostanza…
Comunque, anche la (piccola) parte del corso che verteva sul lato più artistico della fotografia è stata davvero interessante. In particolare, ho perso la testa per Henri Cartier-Bresson, Cole Weston (figlio del famoso fotografo del 20esimo secolo Edward Weston) e anche un po’ per Martin Parr…
In realtà non ho grandi foto da farvi vedere, visto che le lezioni si sono svolte in aula e ci siamo esercitati a fotografare gli oggetti che avevamo sotto mano: l’obiettivo infatti era capire e applicare la tecnica, non trovare il soggetto più poetico del mondo. A casa però ho costretto il piper-marito a farmi da cavia, almeno ho potuto variare un po’ i soggetti.
Vi metto però qui un paio di esempi di foto di esercitazione, altrimenti questo post mi rimane un po’ scarno…
La conclusione di tutto questo è: non aspettatevi che io da domani diventi Annie Leibovitz e che posti foto incredibili qui sul blog. Non credo accadrà nel futuro prossimo – nè in quello meno prossimo.
Ma potrei anche iniziare a fare foto meno sfocate e meglio illuminate. O forse sono solo troppo ottimista.
3 Comments
Ho fatto un corso di fotografia nel lontanissimo 1999. La fotografia mi ha sempre appassionata, anche se non possieod una Reflex e uso sempre le macchinette automatiche – quello passa il governo -.
Certo, se hai visto le quattro schifezze pubblicate nei primi di questo febbraio penserai che è stato un corso inutile. Effettivamente quelli sono stati scatti tanto per farli. Al corso però ero tra i più bravi, infatti il prof che ci tenne i ciclo di lezioni (con tanto di uscite per provare le luci e anche le pellicole in bianco e nero) ha ancora i miei negativi, sviluppati sempre dalla stottoscritta 🙂
Tesora, ha detto il romano che quando verremo ad Hamburg, Ti farà un corso personalizzato, tutto per te!
Kissss from Georgia,
Titti
Bello fare un corso di fotografia! E' vero se ti eserciti e ti metti d'impegno riuscirai nel tuo intento 🙂