Aggiornamento: un commentatore anonimo, molto maleducato e poco rispettoso, ha suggerito che le informazioni che ho trovato sugli eventi legati alla festa della donna potrebbero non essere precise, soprattutto per quanto riguarda la data. Ho provato a fare un controllo, per quello che il tempo che ho a disposizione mi permette, ma ho trovato fonti diverse che danno versioni diverse sia sulla data, sia riguardo a cosa sia effettivamente successo. Ma non importa: la cosa importante qui, secondo me, non è se tutto questo sia avvenuto l’otto marzo o se invece i fatti si siano svolti in un altro mese e questa data sia stata presa solo come simbolo. Non importa se quella della fabbrica sia una leggenda metropolitana o siano fatti storici: che ci siano state donne che hanno lottato per farci arrivare qui è un dato di fatto ed é la cosa da ricordare. Il punto della giornata internazionale della donna è ricordare le donne che hanno lottato per i nostri diritti, rendere loro omaggio e ricordarci che il cammino verso la parità non è ancora compiuto. È solo questa la cosa importante, non certo discutere se l’otto marzo sia effettivamente successo qualcosa, bensì discutere di cosa è effettivamente stato fatto per i nostri diritti e di quanto ci sia ancora da fare.
(E mi sarebbe piaciuto, oggi, leggere commenti positivi su come vogliamo migliorare la nostra vita, per esempio. Non certo insulti su una data sbagliata o un’informazione poco precisa)
Oggi è l’otto marzo, è una data molto importante e io voglio fare un sincero augurio di cuore a tutte le donne che passeranno di qui.
Invece a tutte quelle persone che si irritano se ricevono gli auguri per la festa della donna (capirete bene che è molto più “cool” essere superiori a certe cose, no?), a quelli che silurano questa ricorrenza come una stupidaggine, meglio ancora: un vergogna, voglio chiedere solo una cosa: fatemi un favore e informatevi su che cos’è innanzitutto la festa della donna, sul perché di questa ricorrenza e sul perché sia importante ricordarla (e sul perché proprio l’otto marzo), non solo finché non avremo raggiunto la parità (che, ricordiamolo, è ancora lontanuccia), ma anche dopo che l’avremo raggiunta.
L’origine della Festa dell’otto marzo risale al 1908, quando un gruppo di operaie di un’industria tessile di New York scioperò come forma di protesta contro le terribili condizioni in cui si trovava a lavorare.
Lo sciopero proseguì per diverse giornate, ma fu proprio l’otto marzo che la proprietà dell’azienda bloccò le uscite della fabbrica, impedendo alle operaie di uscire. Scoppiò un incendio in cui morirono129 operaie.
Tra di loro vi erano molte immigrate, tra cui anche delle donne italiane che, come le altre, cercavano di migliorare la loro condizione di vita e quella del proprio lavoro. L’otto marzo assunse col tempo un’importanza mondiale, diventando il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli e il punto di partenza per il riscatto della propria dignità.
L’otto marzo è quindi il ricordo di quanto accaduto il secolo scorso. È il ricordo di quanto la donna ha subito, di quanto ha lottato, di quanto ha raggiunto e di quanto ancora deve raggiungere. Per non dimenticare. Se oggi siamo molto più vicine alla parità rispetto ad alcune decine di anni fa, è perché delle donne hanno lottato, sul serio, per garantici questa vita. Mi sembra il minimo, non solo ricordarle e dedicare loro una giornata ufficiale, ma anche imparare. (D’altronde, tante altre vittime di persecuzioni hanno una giornata a loro dedicata, perché non dovrebbero averla anche le donne?)
Trovo quindi molto triste che ci siano tante donne che snobbano questa giornata, magari senza neppure sapere cosa significhi davvero.
Riguardo invece alle scene pietose che spesso avvengono ad opera di donne che girano in formazione di branco di galline la sera dell’otto marzo, posso solo dire che non c’entrano nulla con la festa della donna e che riescono ogni anno a farci fare un passettino indietro nella crescita sociale e culturale.
Non so da cosa nascano gli imbarazzanti festeggiamenti associati a questa data, ma che in realtà con questa data non hanno nulla a che fare. Probabilmente dall’idiozia di qualcuno che non ha capito nulla…
Per fortuna in Germania queste usanze non esistono, sono sollevata.
Ieri mi è invece sorto il dubbio sul perché si usi regalare la mimosa alla festa della donna e perché solo in Italia (infatti se la festa della donna l’otto marzo è una ricorrenza internazionale, la mimosa si regala solo in Italia). È una cosa a cui non avevo mai pensato prima in effetti, così ho fatto una piccola ricerca.
Ebbene, pare che la mimosa sia stata adottata come fiore simbolo della festa della donna dalle femministe italiane nel 1946 quando l’U.D.I. (Unione donne italiane) (senza le quali, ricordiamolo, noi non potremmo fare la vita che facciamo oggi) stava preparando il primo “8 marzo” del dopoguerra. Si cercava un fiore che potesse contraddistinguere e simboleggiare la giornata. Sembra che la scelta sia ricaduta sulla mimosa perché fiorisce proprio in questo periodo e non è troppo costosa.
Auguro a tutte voi, quindi, una giornata della donna ricca di riflessioni. Su quanto è stato fatto e su quanto ancora c’è da fare.
Buon otto marzo a tutte!!
P.S.: posso aggiungere una cosa? Non posso più sentire cose come “se festeggi la festa della donna vuol dire che il resto dell’anno questo tema per te non ha importanza”. Questa fa il paio con “se festeggi San Valentino vuol dire che il resto dell’anno non dimostri amore a chi ami”. Che stupidaggini!
Esiste anche una giornata dedicata alle vittime dell’Olocausto, per dire. Forse ci dispiace per le vittime dell’Olocausto solo un giorno all’anno? Ovvio che no! Ma si dedica una giornata ufficiale a questa memoria importante. C’è anche un giorno dedicato ai morti. Forse andiamo al cimitero a trovare i nostri cari solo quel giorno all’anno? Certo che no! Vale lo stesso discorso di dedicare una giornata ufficiale alle cose importanti.
Ed è la stessa cosa con la festa della donna. È ovvio che a certe cose ci si deve pensare sempre, ma dedicare una data ad una causa non la sminuisce negli altri giorni dell’anno!
13 Comments
Buon 8 marzo anche a te, cara Chiara.
Hai ragione, c'e' ancora tanto da fare per i diritti delle donne. A volte mi sembra di non an-
dare avanti ma molto molto indietro.
Oggi qui alla Lufthansa ogni donna ricevera' una
rosa alla mensa. Un abbraccio Maria
Che bellissima cosa che la vostra ditta omaggi così le proprie lavoratrici!
Un abbraccio!
Aspetto il giorno in cui sapremo essere davvero donne: con orgoglio, con passione, con tutte le nostre diversità. Sarà un gran bel giorno. Nel frattempo: auguri!
Mi e' molto piaciuto il tuo..P.S…sono al 100% d'accordo ! Maria
Io non ho mai festeggiato la festa della donna, e onestamente nemmeno san valentino.
Quest'anno lo abbiamo festeggiato perchè ci siamo trovati coinvolti negli Usa in una festa quasi di gruppo eheheh…
Sul significato e sul valore della festa mi trovi in accordo.
Sulla buona percentuale di donne che mi fanno vergognare di essere tale, lascio perdere perchè quando finisco poi non mollo più!
Buona festa in ogni caso, un bacio enorme!
Titti
potremo snobbare questa festa solo quando saremo davvero pari riguardo a diritti e condizioni di vita/lavoro. FIno ad allora celebriamoci!
Bel post. Auguri anche a te!
Ciao anonimo. Grazie per il tuo commento. Purtroppo su questo blog c'è una regola per poter commentare: essere gentili e rispettare chi scrive e chi commenta.
Sfortunatamente il tuo commento non rispetta questa regola, quindi ti devo avvertire che lo cancellerò.
Se poi vuoi riscrivere il tuo punto di vista, ma in modo più rispettoso ed educato, sarai il/la benvenuto/a.
ottima opinione che condivido…ti ho pure citata, spero non ti dispiaccia. Tanti auguri a te e a tutte voi!
non meriteresti risposta e poi forse ci deve pensare l'autrice del blog ma questa tua aria di superiorità stona un po' con il fatto che nemmeno tu ne sai molto.. quindi gentilmente leggiti questo e poi ne riparliamo: http://27esimaora.corriere.it/articolo/una-data-collettiva-che-aspetta-di-essere-riempita-di-nuovi-significati/#more-4009
pure Gian Antonio Stella, che in quanto a ricerche non è un novellino, si è un po' perso a cercare di capire da dove deriva questa data, arrivi tu come esperto/a?? se lei ha fatto degli errori spiegaci quali sono, non sparare a zero e basta che non aiuta nessuno!
Chiara….sono molto triste e mi viene un dubbio.
Che sia la stessa persona maleducata che disse che il Natale
era una una "favola"? O qualosa del genere? Il tuo Blog e' cosi' bello,
interessante e anche se qualche volta ti dovesse capitare di non citare
con esattezza qualche data ecc….be' e' uguale. Siamo in tante a seguirti
con interesse e tantissimo affetto. Maria
Non ho mai festeggiato molto questa ricorrenza, anche se ne conosco e rispetto l'origine. Forse per quelle della nostra generazione e' troppo associata all'immagine di gruppi di mogli attempate che vanno a "godersi" la loro unica notte di liberta' all'anno con uno spogliarello. Detto questo trovare stamattina tra le email gli auguri del mio papa' mi ha fatto un gran piacere e mi ha anche commosso un pochino.
Ciao Chiara,
io sono tra coloro le quali non festeggiano la festa della donna, un po' perchè mi sembra un modo per sottolineare le disparità tra i due generi (non esiste la festa dell'uomo!), un po' perchè è il compleanno di mia madre, quindi a casa festeggiamo lei! Però il tuo post mi ha fatto riflettere e mi ha fatto vedere questa data sotto una luce diversa, grazie!
per la storia del commentatore maleducato (premetto che non ho letto i commenti), concordo sul fatto che debba avere una vita molto triste, per inveire gratuitamente contro una "sconosciuta" che scrive su un blog personale e non cerca di dettare verità universali…
un abbraccio!
Chiara