Aggiornamenti di metà settimana

 Scusate il silenzio stampa di questi giorni, ma sono momenti infernali in ufficio, non vedo l’ora sia fine Aprile: fino ad allora mi aspettano giornate di puro panico. La mia scrivania in questo momento è un casino tale che mi viene da piangere. Una massa informe di fogli di vario genere, riviste, prove di inviti da mandare, preventivi per eventi che ormai non so più nemmeno a quali eventi corrispondono…
Stavolta, quindi, il post di metà settimana è di particolare sollievo per me: il weekend non può arrivare troppo in fretta. Inoltre questa settimana il post non solo ci ricorda che al weekend non manca più molto, ma che è anche pieno zeppo di notizie più inutili del solito. Poi non dite che non vi vizio!
Cominciamo.

– Nel weekend ho avuto un vero flashback. Avete presente quando sentite per esempio un profumo, e improvvisamente vi viene in mente un ricordo?
Nel weekend, facendo zapping tra i canali della tv britannica, ad un certo punto ho sentito “Hey Ho Let’s go…” e sono stata catapultata indietro di anni, a quando andavo al ginnasio e passavo i pomeriggi ad ascoltare Ramones e soprattutto Sex Pistols (e a fumare di nascosto) (ciao mamma!) con la mia amica Damia (oddio, chissà che fine ha fatto Damia!!). Ovvio, non era certo la prima volta che risentivo quella canzone da allora, figuriamoci! Eppure stavolta mi ha fatto un effetto diverso. Non so a cosa sia dovuto… Forse il vino.
E nulla, a quel punto mi è presa la nostalgia. E una voglia incredibile di tirare fuori la mia t-shirt dei Sex Pistols. Ovviamente il mio primo pensiero è stato: lascia perdere, ché alla tua età sei ridicola! Poi ho deciso di fregarmene e indovinate cosa indosso?? (Cos’abbiamo imparato da questa storia? Che probabilmente diventerò una di quelle signore attempate che si vestono da ragazzine. Ci sono verità difficili da accettare.)

– Stamattina la giornata non è iniziata nel migliore dei modi: sono andata dal dottore per un fastidio al naso, e sono finita a fare il test delle allergie. Ahia! Com’è andata? Giudicate voi:

– Devo fare una confessione: ho cominciato settimane fa il  punto n.7 della mia lista 30×30. Ho cominciato a leggere per intero “Guerra e Pace” di Tolstoj.
Solo che ho fatto pochissima strada. Non ve lo dico nemmeno il numero di pagine che ho letto: è una cosa imbarazzante. Non so che dire, dopo poche righe mi prende un sonno… So che Brunhilde sta per cazziarmi, visto che è uno dei suoi libri preferiti, ma mi sa non è proprio nelle mie corde.
Ovviamente non ho intenzione di gettare la spugna – per ora, ma ho deciso di prendermi una pausa.
E sono passata ad un libro che mi attira infinitamente di più: “In Asia” di Tiziano Terzani. (Ecco, se devo essere sincera-sincera-sincera, un po’ io vorrei la vita che ha fatto lui… Cioè, meno la guerra intendo. Va beh, ok, in pratica vorrei solo vivere in Asia e scrivere da lì, ecco.)
Nel libro ho letto la seguente frase, in cui mi sono ritrovata interamente (avete presente quando leggete una cosa e ad ogni parola vedete voi stessi sempre di più, fino a credere che vi abbiano letto nel pensiero?).
“Perché l’Asia? Ci andai innanzitutto perché era lontana, perché mi dava l’impressione di una terra in cui c’era ancora qualcosa da scoprire. Ci andai in cerca dell’altro, di tutto quello che non conoscevo, all’inseguimento di idee, di uomini, di storie di cui avevo solo letto.”
Egnente, a circa due mesi dal mio prossimo viaggio in Asia mi sembra una lettura indicatissima. Tolstoj dovrà aspettare un po’ mi sa.

– Sull’onda di questo libro, sono andata a riguardarmi le foto del mio viaggio a Hong Kong. E mi sono resa conto che è davvero ciò che non conosco, il diverso, ad affascinarmi. Ricordo come là tutto mi sembrasse incredibile, anche le cose più banali. Ho addirittura trovato affascinante un cartello all’imbarco del traghetto. Che poi ci sarà stato scritto “vietato l’accesso ai non addetti”. O magari c’era scritto “vietato fotografare questo cartello” o “scemo chi legge”. Però io sono rimasta rapita… No ma vi sembra?

– E già che parliamo di cartelli, quello appeso sopra la piscina sul tetto del nostro hotel a Hong Kong (no una roba stupenda, non avete idea) mi aveva fatta morir dal ridere: “non entrate in acqua se avete infezioni contagiose agli occhi”. Ma perché solo agli occhi?? Cioè, se si hanno infezioni contagiose in qualsiasi altra parte del corpo ci si può buttare in acqua tranquillamente?? Hahahaha, i cinesi!

La cosa che mi lascia perplessa di tutto ciò è che questa moda viene definta come una ventata di novità, di freschezza, una roba rivoluzionaria insomma.
Allora. Io non sono un’esperta di moda e direi che fin qui ci siamo. Non sono certo una che anticipa le tendenze, una trendsetter o comunque si dica al giorno d’oggi. Epperò io comprai quattro perizomi di pizzo neon (giallo, fucsia, verde e arancione) qualcosa come cinque anni fa (solo che ai tempi non andava ancora di moda dire neon, si diceva ancora fosforescente). Sono di La Perla, o meglio della linea Occhiverdi by La Perla (che credo non esista più nel frattempo, ma correggetemi se sbaglio).
Proprio tanto originale questa tendenza non mi sembra se addirittura io ho precorso i tempi…
Ora, questa cosa dei perizomi di pizzo neon potrebbe non sebrare da me: non sono certo il massimo della raffinatezza, concordo, ma della biancheria divertente ci sta dai, tanto mica vado in giro con le mutande in vista, tranquilli, nessuno saprà mai che li indosso. Cioè, a parte voi ovviamente. (Notate come per rendervi partecipi della mia avanguardia, ho appena sbandierato a mezzo mondo che biancheria indosso. Questa sì che è classe!)

Il fluo si perde un po’ nella foto (il giallo qui sembra quasi giallo canarino, mentre invece è proprio fluo…), però si capisce, no? Magari li rifotografo prossimamente col sole e non alle 10 di sera…

– Ieri ho mangiato le prime fragole della stagione! Adovo!! (No, ma l’inutilità di questo punto??)

 E questo è tutto.
Voi invece che state facendo?