A day in Munich

 Ieri ho passato la giornata a Monaco di Baviera, ma ora non aspettatevi un post di viaggio con consigli su cosa vedere/fare/mangiare, perché ci sono andata per lavoro e non ho avuto tempo di fare quasi null’altro.
E comunque non è stata una giornata facile.

 Innanzitutto la sveglia alle 4.15 della mattina è una delle cose più crudeli al mondo.
Salita sull’aereo, poi, ecco che il velivolo si mette in movimento e la hostess annuncia: “benvenuti sul volo Amburgo – Fuerteventura…”
Ho perso dieci anni di vita. Come Fuerteventura?? Io alle 9 devo essere a Monaco di Baviera!!
Quando stavo per saltare sul sedile e mettermi ad urlare, la hostess ha proseguito: “…con scalo a Monaco”.
Questi scherzi non si fanno, soprattutto se sono le 5.55 di mattina!!

 Lasciatemi ora aprire una piccola parentesi. Io volo quasi ogni mese da anni, diciamo che ormai le procedure di sicurezza le ho abbastanza interiorizzate. Ciononostante, quando l’imbarco finisce e le hostess cominciano ad illustrarle, io smetto di leggere e presto loro più o meno attenzione. O almeno fingo. Voglio dire, stanno lavorando per voi e ignorarle è decisamente maleducato: se siete stanchi voi di sentirvi ripetere cosa fare quando le maschere per l’ossigeno cadono dall’altro, figuratevi quanto lo sono loro di ripeterlo.
Ma fosse solo questo. È che io li vedo i turisti poco pratici degli aerei. Li riconosco, perché non hanno sviluppato tutte le astuzie risparmia tempo/energia che invece chi come me vola spesso ha ormai assunto in modo automatico. Ecco, solitamente nemmeno loro ascoltano. Queste sono poi le persone che in caso di emergenza non solo intralciano tutti, ma si lamentano anche della compagnia aerea. A queste persone faccio un solo commento: accendete il cervello, le procedure di sicurezza non stanno lì per bellezza e le hostess non ve le illustrano ad ogni volo perché in quel momento non hanno di meglio da fare!
Chiusa parentesi.

 Un paio d’ore dopo, comunque, eccomi in una Marienplatz ancora quasi deserta ma molto soleggiata. Monaco col sole è proprio carina (oddio, non una delle mie città preferite, ma comunque molto carina).

 Vista l’ora – e lo shock subito di prima mattina, mi sono buttata a pesce nel primo Starbucks che ho trovato. Ci voleva davvero.

 Intorno all’ora di pranzo sono riuscita a ritagliarmi un pochino di tempo per fare un giro e mangiare.
Non soddisfatta di aver già abbondatemente saccheggiato il catering…

…mi sono anche procurata questo:

 Scusate, ma ero a Monaco e non potevo certo perdermelo! Non che il Leberkäse non si trovi anche da noi al nord, ma capite che in Baviera ha tutto un altro sapore.
Mangiato nelle viette del centro di Monaco poi…

 Il tempo passato in aeroporto in attesa del volo è sempre pericoloso, ve ne siete mai accorti?
Ho constatato, infatti, l’esattezza di un fenomeno già scoperto da Brunhilde: quando passi attraverso il duty free, i prodotti di Chanel hanno la pessima abitudine di rimanerti attaccati alle mani (e nel mio caso anche le riviste di viaggio)…

 Insomma alla fine, dopo essere decollata dall’aeroporto del Playmobil…

…ed essere atterrata in quello di una cittá fantasma…

 …sono arrivata a casa che ormai era notte e ho perso i sensi, credo, ancora mezza truccata. E sì, lo so che le topmodel assicurano che struccarsi bene la sera sia importantissimo, ma io mi sento – a ragione – esonerata da questa cosa, essendo molto lontana dalla categoria.

 E voglio concludere con un banale, ma sempre vero Thank God it’s Friday!

 Buon weekend a tutti!!