Vorrei iniziare i resoconti del mio ultimo viaggio col capitolo sullo shopping, per un semplice motivo: le foto sono poche e sono riuscita a ritrovarle abbastanza velocemente tra le centinaia che ho fatto.
Per tutto il resto ci vorrà ancora un pochino di tempo.
Ecco allora qualche consiglio su come comprare, cosa comprare… e anche cosa ho comprato (attenzione: non tutto quello che ho preso è per me, diverse cose sono regali).
MALESIA
Innazitutto, ci sono tre livelli di shopping in Malesia.
1. I prodotti tipici. Che sono molto simili a quello che si trova in tutta quest’area del sud-est asiatico:
batik (in forma di teli/parei, vestiti, sciarpe e altro)
oggetti in legno intagliato (tradizionalmente venivano – e vengono – utilizzati anche come “mattonelle” per decorare le case. Io ne ho presa una da usare come ferma carte, non ho fatto foto, magari la aggiungo nei prossimi giorni.)
borse di tela con motivi etnici e dettagli in legno
oggetti vari prodotti intrecciando la fibra di un albero che si trova da queste parti, di cui non ricordo il nome, come si fa col vimini. Si trova un po’ di tutto fatto in questo modo: cestini, stuoie, ma anche delle stupende borse dal sapore etnico, cui io non ho proprio saputo resistere (ma mi sono dovuta trattenere per motivi di budget e di spazio in valigia, altrimenti avrei comprato tutto)
tristemente, tipico da queste parti è anche mangiare le tartarughe marine, le loro uova e produrre oggetti con il loro carapace. Le tartarughe marine stanno diminuendo ad una velocità preoccupante, quindi vi prego di astenervi dal comprare queste cose, anche se sono “tipiche”. (Vi parlerò meglio di questa cosa in uno dei prossimi post sul viaggio)
Ho anche notato (era proprio impossibile non farlo) dei portamonete fatti con delle rane. Rane vere. Aiuto. Io mi asterrei anche da queste, ma de gustibus… (non mi sono però potuta astenere dal fare una foto)
E poi ci sono le stoffe, soprattutto nei quartieri indiani, dove le donne vanno a comprare metri di stoffe colorate per farsi i sari.
Ecco, nel caso delle stoffe bisogna stare attenti a non farsi prendere la mano: quello che sembra stupendo in mezzo a tante donne indiane, profumo di curry e musica da Bollywood, una volta tornati a casa potrebbe anche destare una certa perplessità. Ci ricordiamo, credo, l’episodio della vestaglietta cinese, no?
Io, trovandomi a Little India, quartiere indiano di Kuala Lumpur, circondata da donne in sari, profumo di curry e musica da Bollywood, ho comprato diversi metri (!) di questa stoffa indiana, con cui ora non so bene che fare… Temo di essermi fatta prendere la mano. Il piper-marito, con immensa simpatia, suggerisce di ricoprirci i cuscini del divano. Io invece sto pensando ad un cappottino…
2. La seconda cosa che si trova in Malesia, sono le marche internazionali. Sia qui che (soprattutto) a Singapore ci sono infiniti shopping mall (enormi centri commerciali) con negozi e negozi e negozi di tutte le marche esistenti al mondo, dagli stilisti più famosi (Chanel, Prada, ecc…), alle marche di larga distribuzione (Zara, Gap, Banana Republic, ecc…).
Io personalmente trovo privo di senso farsi 13 ore di aereo, arrivare quasi dall’altra parte del mondo, per poi fare shopping nei negozi che abbiamo anche in Europa (vabbé, ci sarebbe l’episodio dei sandali di Massimo Dutti comprati ad Hong Kong, ma lì c’era una motivazione, dai)…
Anche perché mi avevano detto che le marche – soprattutto i grandi designer – costavano molto meno in Malesia. Non credeteci. I prezzi sono gli stessi che in occidente, praticamente al centesimo.
Poi fate come volete.
3. E infine, oltre a prodotti artigianali della tradizione e marche globali, qui troverete anche una serie di marche malesi di abbigliamento, che nulla hanno da invidiare ai nostrani Zara & Co. e che hanno il pregio di non essere cose viste e riviste dalle nostre parti.
Tra i brand malesi che mi sono piaciuti di più vi segnalo:
South China Sea (http://www.southchinasea.com.my/home/)
Hanno cose carinissime, di buona qualità, relativamente classiche e prezzi contenuti.
Io ho preso quest’abitino, ma se avessi avuto una valigia in più avrei comprato molto altro. Il vero colore dell’abito è a metà tra quello della prima foto – troppo sbiadito – e quello della seconda – troppo acceso:
Immagine presa dal sito del brand |
Elements (http://www.elements.com.my/)
Ci sono cose interessanti sia ufficio-friendly, sia più da tempo libero. Qualcosa anche da sera. Meno classica della precedente, con questa marca si deve fare un po’ più di attenzione nel scegliere cosa comprare, perché lo scivolone è dietro l’angolo. Comunque ha cose carine e prezzi relativamente bassi.
Io ho preso queste due:
Immagine dal sito del brand |
Immagine dal sito del brand |
Voir (http://www.voir.my/home/)
Marca decisamente più giovane delle due precedenti, che talvolta sconfina ampiamente nella definizione di tamarro. Ammetto che la maggior parte delle cose sono decisamente troppo da teenager per i miei gusti (è questo invecchiare, dire frasi del genere?), ma un paio di cosine mettibili le ho trovate pure io.
Nello specifico, quest’abitino:
Balalaca (non ho trovato un sito)
È uno di quei negozi di scarpe davvero cheap, che senti l’odore di plastica già quando entri. Però le scarpe costano praticamente nulla e sono davvero molto carine (oddio mica tutte, eh). Certo, si deve fare l’acquisto sapendo che questo tipo di calzature ha vita breve e che si dovranno indossare quando si è sicure di non dover camminare, altrimenti piaghe, vesciche, bolle e tagli sui piedi sono assicurati. Tempo di autunomia su queste scarpe: un paio d’ore, qualcosina in più se si passa il tempo sedute.
Ecco la mia scelta:
SINGAPORE
Il motto di Singapore è “shop till you drop”: fare shopping è davvero lo sport nazionale, ci sono negozi letteralmente ad ogni angolo, in ogni edificio, ad ogni piano. È quasi venuta ansia addirittura a me.
Non c’è qualcosa di davvero tipico da comprare a Singapore, piuttosto ci sono più o meno tutte le marche del mondo, alcune sono le solite che si trovano anche dalle nostre parti, altre invece qui non ci sono.
In particolare su Orchard Road, strada composta da un enorme shopping mall dopo l’altro su entrambi i lati, si trova il centro commerciale d’impronta cinese Tangs (i cinesi originari di Singapore o della Malesia sono moltissimi e posseggono la maggior parte delle attivitá commerciali, Tangs è uno store malese/singaporegno, non si trova in Cina). Si capisce che è cinese, perché da fuori è così:
Il centro commerciale è molto bello (non aspettatevi una roba da poco nel modo in cui noi intendiamo il “made in China”: potrebbe quasi competere con la Rinascente di Milano!) e soprattutto offre alcune marche asiatiche molto interessanti, alcune anche di produzione propria, come la marca per cui io ho perso la testa: Martina Pink. Purtroppo sembra non esistere un sito e io ho fotografato solo la gonna che ho comprato, ma avrei potuto portarmi via qualsiasi pezzo dell’intera collezione!
La foto è venuta malissimo, comunque la prima striscia è color albicocca, la seconda grigio scuro e l’ultima grigio chiaro |
Tra le marche che si trovano anche da noi, a Singapore mi sono imbattuta in Aldo, di cui trovo un’infinità di punti vendita anche a Londra (e se non erro ora c’è anche in Italia). Allora perché sono entrata da Aldo in Asia, quando sono così spesso a Londra?
Perché a Londra, visto il clima, non mi verrebbe mai in mente di comprare delle infradito! Che, tra l’altro, sono perfette con la mia nuova gonna di Martina Pink, mica faccio le cose a caso, io! O forse sì, visto che ho comprato dei sandali che, vivendo ad Amburgo, se va bene metterò tra un mese e per un paio di volte, prima che torni l’autunno… 🙁
Inoltre, sotto al ponte vicino al One Fullerton Hotel, a Marina Bay, sabato sera c’era un mercatino con bancarelle di negozi vintage, giovani artisti e designer che propongono le loro creazioni. Pare ci sia spesso.
Mi sono lasciata tentare da questa montatura vintage che mi ricorda tanto quella della fu piper-nonna. Ora devo solo trovare qualcuno che mi monti le lenti da vista…
Un’altra cosa che adoro fare quando sono all’estero, è fare un po’ di ricerca nel reparto beauty. Guardo con attenzione che prodotti di bellezza usano le donne da quelle parti e cerco di tornarmene a casa con qualcosa di tipico (esempi “famosi”: sapone di Aleppo dal Medio Oriente, olio di Monoi dalla Polinesia, ecc…).
Ecco, le ragazze da queste parti sembrano essere tutte ossessionate dall’avere la carnagione più bianca possibile. Molte vanno in giro (anche in spiaggia!) con un ombrellino parasole per non prendere nemmeno un raggio. Ne consegue che i prodotti di bellezza sono tutti finalizzati allo sbiancamento.
Ora, capirete bene che se io mi sbianco ancora un po’ sparisco, sicché a questo giro sono tornata a casa a mani vuote…
E questo è tutto.
Auguro un buon weekend a tutti voi e ci risentiamo lunedì!
6 Comments
Mi piacciono molto i post sullo shopping fatto nei viaggi! 😉 Anch'io quando viaggio preferisco acquistare oggetti dell'arigianato tipico o simpatici souvenirs….alle volte ammetto di riempire una mensola solo di cose inutili ma che quando sono in vacanza non riesco proprio a non comperare…mi si appiccicano tra le mani e non riesco a scollarle :). Invece l'abbigliamento lo accantono proprio come articolo perch mi sembra di "rubare tempo prezioso alla visita di un posto" se mi fermo troppo a provare un vestito ecc e quindi le soluzioni sono due: o compro una maglietta di impulso che sono sicura di non trovare da noi oppure non compro nulla ( e di solito è più la seconda) di recente quando sono stata a Miami mi sono limitata ad un paio di vestitini di una catena locale low cost.
Anche se il tempo che dedico allo shopping in viaggio è piuttosto limitato, secondo me è però di grande aiuto nel conoscere il posto che si sta visitando. Vedere come e cosa compra la gente, cosa indossano le donne, cosa va di moda… dice molto! E mi piace portarmene a casa un pezzettino.
Evito invece, come dicevo, le marche che si trovano anche qui, mi sembra davvero una perdita di tempo.
In America adoro gli outlet, dove si trovano le marche americane a prezzi stracciati, inimmaginabili in Europa. In Florida ne ho trovati di parecchi e belli.
Quando vado in America parto sempre con la valigia mezza vuota e torno carica come un mulo! 😉
W lo shopping! Mi è piaciuto molto questo post 🙂
W lo shopping davvero! 😉
Ma io, davvero eh!, vorrei sapere chi è che se ne va in giro con una rana mummificata coi soldi dentro.
Secondo me stanno ancora aspettando che arrivi qualche fescionblogger influentissimo/a che le sdogani, e poi tutti le vorranno e noi saremo delle irrimediabili démodées.
Bah,
Bel post, ti riconfermo che quei sandali sono adorabili 🙂 (li avevo già visti su Instagram) e sono d'accordo con te sull'inutilità di perdere tempo a girare negozi che si trovano anche da noi – anche se io, vivendo sperduta tra i monti, non trovo niente neanche qua 😉 – sottraendo tempo prezioso alla visita dei luoghi. Mi piace l'idea dell'ombrellino in spiaggia e della pelle bianca, io (e te) saremmo avvantaggiate se si facesse anche da questa parte del continente e invece, come sempre, io sto dalla parte sfigata che non si abbronza manco a pagarla…