Capisci che forse stai troppo in aereo quando ti trovi a chiedere al signore accanto a te come sta sua figlia, perché avete già fatto il viaggio insieme almeno una volta.
Capisci che la novantenne che è in te sta prendendo il sopravvento quando la tua amica ti risponde “lo so, me lo dici ogni volta che ti dico che non mangio pesce” al tuo commento sul fatto che lei non mangia pesce.
Capisci che ti devi dare una regolata quando un’altra tua amica, incontrandoti, esclama “Clio sarebbe fiera del tuo make-up!”.
Capisci che forse ti stai disabituando all’Italia quando, uscendo da casa dei tuoi la mattina, commenti “Dio che caldo!” mentre tua madre in contemporanea esclama “finalmente un po’ di fresco!”.
Ma, come al solito, andiamo con ordine.
Il weekend è iniziato – benissssssssimo – venerdì, quando avremmo dovuto prendere un aereo nel primo pomeriggio per recarci a Milano. Peccato solo per lo sciopero che ha afflitto Malpensa e Linate fino a sera e che per noi si è tradotto in quattro ore passate a fare nulla all’aeroporto di Amburgo. Senza per altro sapere se saremmo riusciti a prendere l’ultimo aereo della sera, visto che tutti i passeggeri che avrebbero dovuto partire nel pomeriggio sono stati spostati ai voli serali…
Dopo un paio d’imprecazioni, ci siamo installati al sushi bar degli arrivi e abbiamo passato il pomeriggio lì, facendo compagnia al cameriere armeno e a quello nepalese.
In realtà è stato forse il pomeriggio più interessante e istruttivo tra tutti i pomeriggi random della mia vita.
Ora so tutto sulla storia della lingua armena, sul clima armeno, sulla cucina armena e sul cinema armeno.
Inutile dire che in futuro organizzerò di sicuro un viaggio in Armenia. (E comunque sono perplessa sul perché una persona così colta lavori in un sushi bar…)
(Piccola polemica su questo sciopero: non trovo giusto che solo alcune categorie di lavoratori abbiano la possibilità di fare scioperi tali da essere ascoltati, in quanto rendono la vita impossibile al resto del mondo. Le ingiustizie ci sono anche in altri ambiti lavorativi, dove però ci sono meno mezzi – quando ci sono – per far sentire la propria voce. Ecco, io questa la trovo un’ingiustizia.)
Ma torniamo a noi.
Nell’attesa mi sono anche divertita a fotografarmi davanti ad uno specchio convesso dell’aeroporto, che ti fa altissima e magrissima (ma vi pare che io ho quelle gambe?? Ma phuahuahuahua!).
Ora so esattamente dove andare quando ho l’autostima sotto i tacchi…
Alla fine, comunque, siamo riusciti a prendere l’aereo, il volo è passato in fretta anche grazie alla compagnia di quella che probabilmente è la mia rivista preferita (National Geographic).
Visto che nella foto si vedono di nuovo le mie ballerine di gomma di Marc Jacobs, voglio aggiungere due parole in proposito, oltre a quello che avevo già scritto nel post di venerdì: girando per negozi nel weekend, mi sono accorta che al momento vanno tantissimo, se ne trovano di tutti i colori, per tutti i prezzi, in qualsiasi forma. Le case produttrici, però, hanno imparato dai propri errori o dalle proteste di quelle che – come me – hanno comprato questo tipo di ballerine qualche annetto fa: ora l’interno delle scarpe è ricoperto di tessuto, così il piede rimane mediamente asciutto. Le ho provate e credo valga la pena. Di sicuro più delle mie con anche l’interno interamente in gomma.
Venerdì sera, una volta giunti finalmente a casa dei piper-genitori, abbiamo visto la partita della Germania, vista la presenza del piper-marito.
Finalmente sono riuscita a vedere una partita di calcio con qualcuno che capisce i miei commenti tecnici (vedi mamma, quel giocatore della Germania sta con quella modella che…).
Ad un certo punto ci siamo accorti che ongi volta che la piper-madre lasciava la stanza, la Germania faceva goal. Inutile dire che la piper-madre è stata fatta entrare e uscire ripetutamente dalla stanza per tutta la sera…
Comunque, anche se è ovvio per chi facessi il tifo, mi spiace da morire per i poveri greci. Davvero.
Inoltre, quando sono ad Amburgo i cronisti tedeschi che storpiano i nomi italiani mi fanno girare le balle. Poi torno in patria e i cronisti italiani riequilibrano tutto. D’altronde, un popolo che pronuncia Maicol Sciumakerrr merita di sentirsi rispondere bruscetta.
Dal momento che ad Amburgo fa ancora troppo freddo per indossarla, nel fine settimana ho inaugurato la mia nuova splendida camicia da notte (che in realtà è un vestito di H&M, collezione attuale, dal quale ho rimosso la cordicella in vita). Mai dormito così comoda! E poi andare in cucina a fare colazione a piedi nudi con metri di cotone bianco che ti svolazzano attorno… ma vuoi mettere? Nemmeno nei film.
Il resto del fine settimana è passato tra visite ad amici e parenti e impegni vari.
Ho però trovato il tempo, tra una corsa e l’altra, di procurarmi un bikini nuovo. Lo amo! So che i costumi di Calzedonia in Italia sono inflazionatissimi e si stravedono ovunque, ma io tanto vivo ad Amburgo, dove Calzedonia non c’è (e in generale in Germania ci sono pochissimi negozi del marchio), quindi l’ho preso lo stesso.
Indovinate dove andrò al mare ad agosto?
In Italia.
Genio.
Non importa, mi piace troppo!
(Nella foto sembra quasi fluo, in realtà no eh)
Sabato sera, invece, ecco il motivo vero della nostra gita a Milano: il compleanno di una delle Cappellaie Matte (la più matta, invero: Atena detta Atchen’s).
Questa serata nella Milano da bere mi ha fatta sentire vecchia e provinciale oltre ogni misura, cosa che comunque non ha impedito alla festa di essere fantastica!
Quant’è bello riuscire ad incontrare il tuo gruppo di amici al completo!
Il tema della serata, poi, era animalier, almeno nei dettagli. Non possedendo nulla di animalier e dovendo comunque procurarmi qualcosa, temo di essermi lasciata un po’ prendere la mano e mi sono presentata alla festa tutta ricoperta di pitone.
In ogni caso ero in ottima compagnia, della festeggiata in persona!
Durante la serata, nella sezione all’aperto del locale, siamo anche riusciti a ritagliarci un momento Quark osservando delle rane banchettare coi moscerini a accoppiarsi vicino a questa fontana. Si è sentita la mancanza di Piero Angela. Ma comunque siamo rimasti in tema con la festa.
Mi sono divertita e ho fatto tardi e devo dire che la novantenne che è in me è molto impressionata da questo repentino ritorno alla gioventù.
Domenica sono stata svegliata dal caldo, sensazione inusuale.
Ormai svegli, siamo andati a fare un giro in tarda mattinata e sono tornata che ero da strizzare.
Nonostante io abbia sempre odiato il caldo, questo weekend me lo sono davvero goduto: ultimamente nella città libera e anseatica è più facile incontrare un extraterrestre che avere caldo.
Non avrei voluto già lasciare l’Italia ieri sera.
Se poi pensate che all’arrivo a casa ho trovato 14°C e pioggia… Va bene che col caldo si sta male, ma questo è passare dalla padella alla brace.
E oggi è stato di nuvo tutto un calze – stivali – giacca di pelle.
Che tristezza! 🙁
Almeno durante l’atterraggio sono riuscita a fare una foto dell’aeroporto con la skyline di Amburgo sullo sfondo. Si vede anche la TV Turm…
E questo è tutto.
Voi cos’avete fatto nel weekend?
Buon inizio di settimana a tutti!
4 Comments
Che bel weekend! Il commento su Clio mi ha fatto morire dal ridere, in effetti la sobrietà non è la sua parola chiave 😉
Anche il mio weekend è stato molto carino, tranne sabato mattina, che ho lavorato. Sono stata a un festival multietnico, in montagna per un'escursione di 5 ore e infine a una cena di paese a base di grigliata e patate fritte!
Tesoro quanto amo leggere i tuoi racconti!
Dopo una settimana girovaga, weekend di prove e mare!
Devi scrivermi ciò che sai ;)))
calze e stivali? ma fa ancora così freddo??? oh oh…
Sono appena rientrata dalla costa azzurra e anch'io sono passata dalla
padella alla brace…dai 28 gradi ai 13 gradi di Amburgo. Dalla spiaggia
all'ufficio…behhh! Che ,malinconia. Il primo giorno (dopo 3 settimane di
vacanze) e' terribile ! Baci Maria