(Per le puntate precedenti: 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8)
Lasciati alle spalle il caos e il rumore di Kuala Lumpur, il piccolo aeroplanino in qualche modo è riuscito ad atterrare sull’isola di Tioman (Pulau Tioman in lingua Malay), cosa che fa una certa impressione, a pensarci, visto che è quasi totalmente montuosa. In ogni caso, siamo riusciti a raggiungere l’ “aeroporto” sani e salvi. Sì, ho virgolettato la parola aeroporto, perché si tratta di nulla più che una distesa d’asfalto e una tettoia di legno, il tutto immerso nella rigogliosissima foresta malese…
È stato stupendo, una volta lasciati l’aeroporto e il piccolo centro abitato (Kampung Tekek, il principale di tutta l’isola), sbucare da una curva e vedere questo…
Tioman è una piccola isola (39km x 12km) di fronte alle coste orientali della Malesia. E’ quasi completamente montuosa e quasi del tutto ricoperta di foresta, tant’è vero che è una riserva naturale. Una striscia di spiaggia ne costituisce il perimetro, che però è interrotto in più punti da pareti di roccia o foresta che finisco a picco direttamente in mare, interrompendo l’andamento della costa.
Sull’isola ci sono 8 villaggi, solo tre dei quali sono collegati tra loro da una strada. Gli altri cinque sono raggiungibili solo in barca o attraversando la giungla selvaggia, buona fortuna se scegliete questa seconda opzione, visto le creature che la abitano (no seriamente, NON attraversate la giungla da soli per alcun motivo!!). Qui sono infatti presenti 45 specie di mammiferi (di cui circa una decina sono specie protette) e 138 di volatili.
L’isola è raggiungibile dalla terra ferma coi traghetti (ma non tutto l’anno a causa del mare mosso durante i monsoni) o col piccolo aeroplanino della Berjaya Air (vedi sopra) sia da Kuala Lumpur che da Singapore.
La settimana che abbiamo passato sull’isola è stata un sogno.
Inanzitutto, vivere in un bungalow a pochi passi dall’acqua è come stare in paradiso. Senza contare, poi, che tutte le casette e gli edifici principali qui sono alimentati da pannelli ad energia solare: la trovo una cosa davvero lodevole.
La spiaggia e il mare sono da togliere il fiato…
(Su queste spiagge sono state girate alcune scene del film “South Pacific” del 1958)
…ma una delle cose più belle sono di sicuro i tramonti.
Un’altra cosa che ho amato molto di quest’isola è la natura, che la fa assolutamente da padrona (come dicevo più su: è una riserva naturale). Nel prossimo post le foto fatte attraversando la foresta.
Anche vicino a casa, comunque, c’erano fiori e piante stupendi – e profumatissimi – in ogni angolo…
…così come gli animali. La norma, infatti, a parte i soliti gechi, rane, farfalle, e volatili di vario tipo, era assistere ad una sfilata di scimmie sulla tettoia del ristorante all’ora dei pasti (purtroppo non sono riuscita a fare nemmeno una foto alle scimmie, ma potete vedere quelle che ho fatto a Batu in questo post), ma anche imbattersi in un varano che sbuca proprio da sotto casa tua.
(Tioman è uno dei pochissimi posti al mondo dove vive il raro walking catfish – sì il pescegatto che cammina, si chiama così perché è effettivamente un pescegatto che è in grando di camminare appoggiandosi alle pinne e uscire dall’acqua per cercare cibo. Ovviamente io non sono riuscita a vederlo. Un nervoso…)
Ma l’isola non è tutta qui: nei giorni seguenti, infatti, abbiamo girato anche altri villaggi, ma questo ve lo racconto nel prossimo post, quindi…
…stay tuned! 😉
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Meraviglioso ! Baci Maria