Elisa del blog La valigia di Alice mi ha invitata a partecipare a questo giochino, che in realtà nasce come contest lanciato da Trippando per il loro compleanno…
Vi dico la verità, non credo parteciperò al concorso: purtroppo ho poco tempo per stare dietro a queste cose al momento e non mi va nemmeno di “nominare” per forza altri cinque blogger. Ciononostante ho trovato quest’idea molto divertente e ho quindi deciso che voglio creare anche io il mio ABC dei viaggi.
Un po’ perché mi piacciono le foto di viaggio, un po’ perché ricordare i viaggi che ho fatto è sempre fonte di emozioni anche dopo anni, l’idea di fare questo post mi ha subito entusiasmata. È quasi come raccontare una parte della mia storia, visto che sono quello che sono anche grazie ai viaggi che ho fatto. È impossibile non tornare cambiati da un viaggio.
In questo post c’è tanto di me.
Dalla A alla Z.
A come… Aya Sofia. Perché è uno dei posti più magici che abbia mai visitato, ricco di storia, arte e segni di culture diverse che convivono. Prima chiesa bizantina, poi moschea, ora museo, è di sicuro una delle cose più affascinanti che ho visto a Istanbul.
B come… Barriera corallina. Il mio primo incontro ravvicinato è stato alle Maldive, quando ho preso il brevetto da sub (anzi, i brevetti a dire il vero). Da lì è stato amore. E consapevolezza: del fatto che il pianeta dove viviamo è molto più bello di quanto a volte riusciamo ad immaginarci. (Ho già scritto nel relativo post che purtroppo le foto sono venute tutte blu, ma che in realtà c’è molto più colore là sotto)
C come… Casa Battló. Alla fine del liceo classico scelsi di fare la tesina di maturità su Antoni Gaudì. Casa Batlló è l’opera che preferisco di questo architetto visionario, ogni volta che torno a Barcellona torno a guardarla. L’ho vista ormai diverse volte e non mi stanco mai.
D come… Dhoni. Le imbarcazioni tipiche delle Maldive. Ci ho passato un sacco di ore andando e tornando dalle immersioni. Quando sei su un dhoni ti senti in paradiso: mare cristallino a perdita d’occhio, cielo blu senza nuvole e isolette verdi sparse qua e là. E ti sembra di non avere bisogno d’altro nella vita.
E come… Empire State Building. Perché vedere il tramonto su New York e poi le luci della città che si accendono mentre arriva la notte è uno dei ricordi più emozionanti che ho del mio viaggio a New York. Una città dove ci si sente vivi e al centro del mondo.
F come… Fort Zachary Beach. Questa è in assoluto la spiaggia più bella di tutta Key West, preceduta da una pineta, fresca e silenziosa, diventa spiaggia bianchissima da cui si vedono i delfini saltare fra le onde al largo. E non si sa più se si è in Florida o ai Caraibi.
G come… Golden Cage. “Gabbia d’oro”, così veniva chiamato l’harem nel famoso palazzo del sultano, il mitico Topkapi, dove comunque di oro non c’è certo penuria, nemmeno nelle decorazioni. Uno dei luoghi di Istanbul che mi ha lasciata più a bocca aperta.
H come… Hung Shing Temple. Quando si percorrono le stradine del quartiere Central di Hong Kong, la sera, può capitare di imbattersi all’improvviso in un tempio buddista… in un sottoscala. La scena ha un che di Alice nel paese delle meraviglie e lascia sicuramente a bocca aperta, anche se è meglio richiuderla subito, vista l’aria che tira grazie alle decine di spirali d’inceso accese tutte contemporaneamente in uno spazio così ristretto…
I come… Istiklal Caddesi. La via forse più celebre della Istanbul moderna, è percorsa in tutta la sua lunghezza da uno storico tram che costituisce una vera attrazione e ha un che di poetico.
J come… Juara Turtle Projekt. È un’associazione no profit per la salvaguardia delle tartarughe marine, che stanno lentamente sparendo dai mari della Terra (a causa dell’uomo). Il centro si trova nel villaggio di Juara, sull’isola Tioman in Malesia. L’ho visitato durante il mio viaggio lì a inizio giugno e ve ne parlerò presto diffusamente in uno dei prossimi post su tale viaggio.
K come… Key West. Poche volte mi sono sentita in vacanza come su quest’isola della Florida, a pochi passi da Cuba. Un mix tra cultura yankee, tradizioni cubane e paesaggi caraibici. Tra i miei ricordi di viaggio più belli ci sono sicuramente la visita alla casa di Ernst Hemingway e il tramonto a Mallory Square, quando la piazza si riempie di gente, si mangia, si beve, si fa musica, gli artisti di strada iniziano i loro spettacoli, mentre si rende omaggio al sole che scende lento nell’oceano.
L come… Little India. C’è un quartiere con questo nome sia a Kuala Lumpur che a Singapore e in entrambi i casi ci si sente trasportati davvero in India. I turisti sono davvero pochi, per la maggior parte si in incontrano indiani diretti a qualche tempio hindu a portare delle offerte e donne in sari multicolori che entrano ed escono dai negozi di stoffe.
M come… Marina Bay Sands. Raramente ho visto qualcosa che mi ha tolto il fiato (tra le cose create dall’uomo intendo) come la terrazza sul tetto di questo hotel futuristico di Singapore…
N come… Notting Hill. Uno dei miei posti preferiti a Londra. Non mi stanco mai di andarci in giro e fantasticare di vivere in una di quelle meravigliose case con le colonne bianche. E poi il mercato di Portobello Road è una delle cose più belle da fare nel fine settimana.
O come… Orchid Garden. Uno dei posti di Singapore che più mi ha affascinata. Ti fa dimenticare di essere in un’enorme metropoli asiatica super-popolata e internazionale, ma ti ricorda di essere in un paradiso tropicale.
P come… Place de Lices. Il ricordo di un viaggio splendido a St. Tropez con le cappellaie matte, delle nostre cene, delle foto in spiaggia, dei cappelli di paglia e di come ci immaginavamo Johnny Depp giocare a petanque nella piazzetta del paese…
Q come… Quai Branly. Questo il nome del museo di Parigi (e della via dove sorge, da cui appunto prende il nome) sul tetto del quale si trova l’elegante ristorante in cui piper-marito mi ha chiesto di sposarlo un paio di anni fa. Proprio sotto la Tour Eiffel che si illuminava nella sera…
(Non ho foto del ristorante perché in un posto così chic – quasi imbarazzante – non mi andava di mettermi a scattare foto ricordo a destra e a manca, comunque il ristorante si chiama Les Ombres e sul sito potete vedere delle foto)
R come… Raffles Hotel. Uno dei posti più magici di Singapore, il suo stile architettonico e i suoi giardini interni ti trasportano ai tempi del colonialismo britannico, e sembra quasi possinile incontrare i personaggi che qui dimorarono a lungo, come Somerset Maugham e Rudyard Kipling. Qui ho anche bevuto il mio primo Singapore Sling, nel Long Bar, che è esattamente il posto in cui questo cocktail è stato inventato intorno al 1910.
S come… Skyline di Hong Kong. Una delle skyline cui sono più affezionata. Di giorno, quando attraversi il canale con la foschia, ti si svela a poco a poco, come fosse timida e volesse tenere per sè i propri segreti. La sera invece ti aggredisce quasi, con l’esuberanza delle sue luci e dei suoi colori. E poi lo show di luci che ha luogo ogni sera, per quanto turistico, è davvero uno spettacolo stupendo.
T come… Times Square. Perché sarà anche un posto kitch, turistico, caotico, sporco e rumoroso, ma qui ci si sente davvero a New York!
U come… Upper East Side. Innegabilmente uno dei posti più eleganti di New York, ti fa sentire un po’ come in Sex and the City. O Gossip Girl (sì, questi sono i miei riferimenti per quanto riguarda New York, ok?). E poi c’è il Guggenheim!
V come… Viktualien Markt. E’ la mia destinazione ogni volta che vado a Monaco – ci vado quasi sempre per lavoro – e devo dire di essere fortunata: nel cuore della capitale bavarese, questo è uno dei posti della città che mi piacciono di più.
W come… Wenningstedt. Il mio paesino preferito sull’isola di Sylt, nel Mare del Nord. È uno dei posti “di vacanza” che ho più vicino a casa, eppure mi sembra sempre un altro mondo. Terra di vichinghi per secoli, nonostante il clima inospitale in quasi tutte le stagioni, ogni volta che ci torno è puro relax quello che provo.
(Scusate, ma devo saltare la lettera X: non mi viene in mente nulla)
Y come… Yau Ma Tei. Uno dei quartieri di Hong Kong più vivi e caotici la sera, a sud del famoso quartiere Kowloon.
Z come… Zorba. Il gatto. È uno dei protagonisti del libro “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare” di Luis Sepúlveda. È una storia stupenda ed è ambientata proprio qui ad Amburgo, la mia amata città. Per la precisione, è ambientata nel quartiere portoghese, al porto, dove l’autore visse per molti anni con la sua famiglie mentre era in esilio dal Cile e che è uno dei miei luoghi preferiti. Mi sembrava bello concludere con un omaggio alla città che mi ha fatto innamorare tanto tempo fa, mi ha accolta, mi ha fatta sentire a casa e che oggi posso dire di sentire mia.
Bene, come dicevo, non mi va di nominare nessuno: voglio lasciare la massima libertà.
Se volete partecipare al concorso di Trippando, in alto trovate il link alla pagina (anche se non so so se sia ancora attivo: in effetti è passato un po’ di tempo da quando ho ricevuto l’invito…).
Se invece volete solo creare il vostro ABC dei viaggi, come me, mi raccomando ditemelo, ché vengo a leggerlo!
Se siete interessati, trovate tutti i racconti di questi e altri viaggi che ho fatto – e molte altre foto – nella pagina Appunti di Viaggio che vedete in alto, sotto al titolo del blog.
All pictures are made by me and belong to me. Do not use without permission.
12 Comments
Avevo letto l'anca dei viaggi sul La Valigia di Alice e mi era piaciuto molto, chissà che anche io non trovi modo di farlo…! Molto carino il tuo ABC, quello scorcio di Monaco assomiglia molto a Piazza Walter a Bolzano! 🙂
Post lunghino…ma come si fa a non leggerti?! Impossibile 🙂
"L come… Little India. C'è un quartiere con questo nome sia a Kuala Lumpur che ha Singapore"
Spero sia stato solo un errore di distrazione!!!!
credo che si riferisca all'errore grammaticale…
😀
certo che pignolo!!!
Se tu avessi letto questo blog almeno una sola altra volta, sapresti che non ho problemi con la grammatica (avendo fatto il liceo classico e avendo una laurea sarebbe strano).
Ma in realtà non serve nemmeno essere lettore regolare di questo blog per capirlo: ti avrebbe dovuto mettere sulla pista giusta la stessa identica frase che hai citato tu: tre parole prima infatti ho scritto "a Kuala Lumpur", quindi – attivando due neuroni di numero – ci saresti potuto/a arrivare anche da solo/a al fatto che era un semplice errore di battitura come spesso capitano a tutti, anche ai più bravi (talvolta si trovano addirittura sui libri). Dai, non era così difficile, ci sarebbe arrivato davvero chiunque!
Ma cosa ancora più importante: sono grata di avere una vita abbastanza interessante da non dover andare a scrivere cose inutili sui blog degli altri!
@Micol: hahahaha in effetti me ne sono accorta dopo a cosa si riferiva! E questo perché era talmente un errore di battitura che non l'avevo nemmeno visto, figurati! D'altronde, dopo aver scritto decine di volte nello stesso post "a casa" "a Kuala Lumpur" "a Istanbul" "a New York" e mille altri esempi… solo a uno/a veramente tonto/a può venire il dubbio che "ha Singapore" non sia un errore di battitura!! Oppure a uno che lo sa benissimo – perché è evidente – ma ha talmente poco da fare che preferisce passare il tempo a scrivere inutilità…
In entrambi i casi: chissenefrega. 😉
si infatti chissenefrega!!
😛
Ma che meraviglia! Chissà, magari un giorno riuscirò anch'io a viaggiare tanto come te!
Bellissimo il tuo post come al solito,io sono stata solo al V.MARKT di Monaco fra tutti quelli che hai scelto e ho letto il libro di Sepulveda dopo essere stata ad Amburgo,spero un giorno di andare all'isola di Sylt!Grazie per quello che condividi con tutte noi,un abbraccio Graziella
Bellissima idea. Giro del mondo in un alfabeto! Le fotografie di NewYork mi fanno stringere il cuore (la citta preferita mia e di mia sorella, meta dei nostri natali 2010 e 2011) mentre quelle della florida mi fanno venire tanta voglia: avevamo tutto gia programmato per Novembre ma purtroppo causa cambio lavoro del fidanzato e' tutto messo on hold chissa fino a quando. Grazie delle belle sensazioni prodotte da questo post!
Ho visto adesso l'ABC, complimenti, hai davvero girato un sacco! Bellissima casa battlo e quella D come dhoni 🙂
Che bello viaggiare con ll'abc e quanti bei posti hai visitato,.
Riproporrò questa idea pensando a te adattandola al mio blog 🙂