Voglio partire con una premessa generale su Rio de Janeiro: ha fama di essere una delle città più pericolose al mondo e io avevo sentito racconti inquietanti da amici e conoscenti che ci sono andati negli ultimi anni.
In effetti è sempre stata una delle città con le più alte statistiche di furti, ma soprattutto aggressioni e omicidi.
Poi però, iniziando ad informarmi per il mio viaggio, è venuta fuori un’altra tendenza: ho iniziato a leggere ovunque che negli ultimi anni, soprattutto gli ultimi due, Rio ha fatto enormi progressi in fatto di lotta alla criminalità e la sicurezza è molto aumentata. I nostri amici – che però vivono a San Paolo – ci hanno confermato questa cosa.
Se non si è mai stati in un posto, però, è difficile rendersi conto di come la situazione possa essere cambiata o meno. È meglio credere alle ultime notizie o ai racconti allarmanti di chi ci è stato (anni fa)? Non sapendo cosa aspettarmi, mi sono preparata al peggio.
E invece posso dirvi che è tutto vero! Rio non è più una delle città più pericolose del mondo.
Certo, bisogna sempre tenere bene a mente che è una grande città del Sud America, quindi non ci si può comportare come si farebbe ad Amburgo, è chiaro. E non bisogna dimenticare che questo riguarda soprattutto le zone più famose e frequentate: ci sono ancora zone dove è meglio non avventurarsi. Però rispetto al terrorismo psicologico che mi era stato fatto prima della partenza (non portare MAI una borsa, il cellulare e la fotocamera, se no ti aggrediscono, la spiaggia è un posto pericoloso e non ti ci puoi avvicinare di notte, non prendere gli autobus, ecc…), non c’è assolutamente paragone: è proprio un nuovo mondo.
Noi ci siamo spostati tutto il tempo a piedi o con gli autobus di linea (il biglietto si fa direttamente sull’autobus, presso la bigliettaia che siede dietro il conducente, e costa 1€ ovunque vogliate andare), anche di notte, e non solo non ci è mai successo nulla, ma non abbiamo mai visto succedere nulla da nessuna parte, non abbiamo visto gente particolarmente strana in giro – anzi – e non ci siamo mai sentiti in pericolo. C’è da dire, però che siamo stati abbastanza attenti a non andare in zone troppo lontane o poco frequentate o di cui non sapevamo nulla. Siamo stati mediamente prudenti, in generale (ok, forse tranne quando siamo entrati in una favela a caso, ma questo ve lo racconto un’altra volta), ed è andato tutto bene.
Certo, i senza tetto / ubriachi / drogati che dormono per strada si vedono, ma onestamente si vedono anche a Milano, per dire. Anzi, si vedono anche nella benestante Amburgo.
E certo, i furti e le aggressioni purtroppo nelle grandi città avvengono, ma avvengono ovunque: se ve ne andate in giro tutti ingioiellati e sbandierando il vostro iphone, rischiate lo scippo anche a Monaco di Baviera. In effetti, il nostro amico ci ha raccontato come un suo collega abbia vissuto a Rio e lì non gli sia mai successo nulla e poi gli hanno rubato la macchina fotografica a Berlino. Insomma, stare attenti alle proprie cose e alla propria incolumità è una regola che vale in ogni posto del mondo. A maggior ragione in una città come Rio. Ma voglio rassicurarvi sul fatto che è bene o male una città normale, quindi potete andare in giro senza essere terrorizzati.
Inoltre pare che anche qui siano diffusi gli scippi in motorino, come ci era stato detto anche a Kuala Lumpur, ma io sono sempre andata in giro con la borsa e non mi è successo nulla, nè ho visto succedere nulla in nessuna delle due città, ma chiaramente la prudenza è sempre necessaria.
Sicurezza a parte, Rio è una città davvero davvero stupenda: non si è guadagnata il soprannome di Cidade Maravilhosa (città meravigliosa) per caso. Mi ha conquistata e spero fortissimamente di tornarci. Anzi, con piper-marito abbiamo fantasticato di trasferirci qui da pensionati (quindi mai, visto come vanno le cose oggi).
Detto questo, passiamo alle spiagge.
Le spiagge sono sostanzialmente il fulcro della vita di Rio, sono piene anche in settimana e assolutamente non solo di turisti. Molti cariocas (gli abitanti di Rio De Janeiro), poi, usano la pausa pranzo per fare un salto in spiaggia, dove è possibile comprare davvero qualsiasi cosa: oltre ai venditori ambulanti che passano avanti e indietro offrendo i soliti parei, bikini, braccialetti, eccetera, si trova anche qualunque cosa da mangiare e bere e per sopperire a più o meno qualsiasi necessità (tipo il venditore che passa offrendo shampi e bagnoschiuma).
E, a quanto pare, ogni singolo abitante della città va in spiaggia a fare sport dopo il lavoro. È davvero impressionante come prenda vita la spiaggia di sera.
La spiaggia a Rio è tutta “libera”: non esistono stabilimenti balneari o beach clubs, però ogni qualche decina di metri si trovano dei chioschi che affittano sdraio e ombrelloni (che tra l’altro costano pochissimo, se paragono i prezzi di Ipanema o Copacabana con quello che si spende per un ombrellone in Liguria mi viene da ridere/piangere). I gentili signori dei suddetti chioschi verranno a piantarvi l’ombrellone e sistemarvi le sdraio nel posto che più preferite. Inoltre sparse per la spiagge ci sono anche delle docce libere. Ogni 100 metri circa, poi, ci sono delle costruzioni chiamate “posti” e numerate (quindi avrete Posto1, Posto2, e via dicendo…) dove si trovano i servizi igenici (a pagamento), la polizia, l’infermeria, ecc…
Ultima nota: le spiagge a Rio sono sporche, l’acqua anche. Siate preparati.
Ma quali sono le spiagge migliori?
Il livello delle spiagge è strettamente legato a quello del quartiere in cui si trovano.
La più famosa è sicuramente Copacabana, che negli anni ’60 era anche la più chic. Ora le cose sono un po’ cambiate, ma la spiaggia è sempre molto bella.
Copacabana non è certo un posto particolarmente pericoloso in città, ma Ipanema e Leblon sono decisamente più sicuri, nonché più chic e puliti.
Sul lungomare ci sono moltissimi chioschi dove bere o mangiare qualcosa, compresa l’acqua di cocco bevuta con una cannuccia direttamente dai frutti appena aperti.
Sulla spiaggia, all’estremità che confina con Ipanema, si trova il Forte de Copacabana, che è una base militare aperta al pubblico (l’ingresso costa 4 reais). Il forte ospita anche il Museu Histórico do Exército.
La costruzione è bella e offre una vista splendida su Copacabana e sulla punta di Arpoador (la rocca che divide la spiaggia di Copacabana da quella di Ipanema).
All’interno del forte si trova anche la famosa Confeitaria Colombo, dove si può mangiare con un panorama splendido.
Per fare un giro di shopping a Copacabana, la via Avenida Nossa Senhora de Copacabana, parallela al lungomare, offre di tutto e di più.
In particolare il negozio di musica Musicale vale una visita. Ho chiacchierato con la proprietaria, che non parla inglese, cosa che non le ha impedito di attaccare bottone con me e piper-marito.
Ho trovato un vinile originale di Frank Sinatra che ha inciso esclusivamente per il mercato brasiliano e alcuni cd vintage di bossa nova (Tom Jobim e Vinicius de Moraes).
Se vi spinegete verso Ipanema troverete il negozio Banco de Areia, di cui in realtà ci sono diversi punti vendita a Rio.
Hanno una vasta selezione di bikini e moda mare, i prezzi sono tranquilli.
Io ho preso queste cose:
E visto che siamo arrivati a Ipanema, vi dico che sarà il tema del prossimo post su Rio (se riesco, la prossima settimana).
A presto!
PS: qui potete vedere il video che ho fato sulle spiagge di Rio.
5 Comments
Ciao Chiara ancora una volta i tuoi racconti sono belli ed esaustivi…rendi vivide tutte le immagini che ci mostri. Comunque è vero che a volte i pregiudizi prendono il sopravvento sulla realtà, sicuramente ci saranno delle zone della città di Rio impraticabili ma una cosa brutta può capitare ovunque. Io sono di Napoli ed è un continuo sentirne parlare male…ovviamente da chi non ci vive e non la conosce.
Ciao Ersy.
E' vero si parla molto spesso di quanto sia pericolosa Napoli, ma guai a chi
si permette di parlarmi male della citta' di mio padre e die miei nonni…
io l'amo moltissimo e non mi e' mai successo niente. L'unico scippo della
mia vita l'ho avuto invece a Roma fuori una Pizzeria. E' stato straumatico
perche' nella borsa avevo i documenti e io il giorno dopo dovevo rientrare
ad Amburgo. Maria
Meraviglioso post, come del resto tutti i tuoi sui viaggi che adoro! Concordo: anche io è il romano, girando il mondo, siamo stati sempre accorti. Lui è più accorto, è vero. A Barcellona ha sventato due bei furtI, e ad onor del vero mai come a Barcellona mi sono sentita un po' "minata"
Chiara, mi piace troppo leggere dei tuoi resoconti di viaggio! Qui fuori nevica (strano!) quindi leggere di mare mi fa proprio piacere 🙂
Ti ringrazio moltissimo, mi fa proprio tanto piacere! 🙂