Tutti i post sul mio viaggio in Brasile sono nella pagina Appunti di Viaggio.
Se vi dico che una delle cose da non perdersi a Rio è il giardino botanico (Jardim Botânico), mi sa che molti storceranno il naso: c’è almeno un parco di questo tipo in ogni città e, per quanto possano essere diversi, alla fine il concetto è quello. Ora, io amo i parchi, quindi li visito sempre volentieri, ma vi assicuro che questo di Rio vale la pena anche per chi ama meno il genere.
Innanzitutto è popolato da scimmie che saltano e fanno evoluzioni tra gli alberi, ma se non vi basta questa di particolarità, vi suggerisco anche il viale delle palme (col Cristo redentore chi spicca sul Corcovado in lontananza) e il lago con le ninfee.
Ho tentato di fare delle foto alle scimmie, ma non stanno ferme un secondo, quindi questo è il risultato… |
Inoltre, se visitate Rio, il mio consiglio è di non perdervi la scalinata di Lapa, anche se non è tra le attrazioni più conosciute della città.
Lapa in realtà è il quartiere per eccellenza dove passare il sabato sera, ma nasconde un piccolo tesoro anche di giorno. Questa zona è famosa per gli omonimi archi (costruiti per far passare lo storico tram Bonde, che porta su al quartiere coloniale di Santa Teresa, che però qualche tempo fa – dopo l’ennesimo incidente – è stato smantellato), ma non è un quartiere esattamente elegante, anzi, lo definirei piuttosto bohémien e alternativo.
Di giorno sembra poco frequentato (e frequentato male) e sonnolento… e in effetti è la sera che si anima davvero, ma il mio consiglio è di andarci comunque già nel pomeriggio: a Lapa, infatti, c’è la Escadaria Selaron, una scalinata interamente ricoperta di pezzetti di piastrelle di ceramica, opera dell’artista Jorge Selaron.
L’opera cominciò nel 1990, quando il pittore decise di dare una sistemata alla scalinata in rovina fuori dalla porta di casa sua – scalinata che unisce il quartiere di Lapa con la strada che porta a quello di Santa Teresa, arroccato sul monte. Inizialmente usava piastrelle trovate nei cantieri in giro per la città, ma più il suo lavoro diventava conosciuto, più i visitatori gli portavano piastrelle da tutto il mondo, ragion per cui sparse per gli scalini si trovano chicche come queste:
Selaron doveva vendere i propri quadri per poter finanziare il lavoro alla scalinata, lavoro che comunque considerava un costante cantiere; disse infatti che si sarebbe concluso il giorno della sua morte. Il giorno purtroppo è arrivato appena due mesi prima della nostra visita: Jorge Selaron è infatti stato ucciso sulla sua scalinata per motivi personali il 10 gennaio 2013.
Noi l’abbiamo saputo dal nostro padrone di casa solo dopo esserci stati: quando gli abbiamo raccontato di aver visitato la scalinata, lui ci ha raccontato questa cosa.
Mi dispiace infinitamente.
Scesi dalla scalinata, vi consiglio di cenare in uno dei ristorantini al piano terra delle case eleganti di questo quartiere e poi di godervi la serata. Lapa, infatti, è decisamente “the place to be” al sabato sera.
Ma questo ve lo racconto nel prossimo post, quindi…
…stay tuned! 😉
2 Comments
a me i giardini botanici piacciono un sacco, se poi ci sono cactus e piante grasse allora ciao proprio
La scala! Quante foto le ho fatto… però, quando ci sono stata io, ormai una decina di anni fa, non c'era tutto quel rosso. Si vede che doveva ancora iniziare a mettere quelle piastrelle. Dispiace tantissimo anche a me che l'artista sia morto…