Tutti i post sul mio viaggio in Brasile nella pagina Appunti di Viaggio.
Un preambolo generale sullo stato della sicurezza di Rio de Janeiro in questo momento l’ho già fatto in questo post. Oggi scendo nei particolari: le favelas.
Per chi fosse poco pratico di questo termine, le favelas sono sostanzialmente delle baraccopoli, molto diffuse in Brasile purtroppo, dove tantissima gente vive spesso sotto la soglia di povertà e che per decenni sono state quasi uno stato nello stato, governate totalmente dal crimine organizzato e dai boss della droga. La polizia non si azzardava quasi mai ad entrarci e quando lo faceva le sparatorie erano spesso molto cruente. Le persone comuni ne stavano chiaramente bene alla larga.
Fino a pochissimo tempo fa, insomma, erano tra i posti più pericolosi al mondo. A Rio era assolutamente impossibile entrare in una favela senza rimetterci la vita; solo una era visitabile (quella di Santa Marta, dove Michael Jackson girò il video di “They don’t care about us” nel 1996) e anche in questo caso comunque solo accompagnati da una guida preparata e “pagando l’ingresso”.
Ecco, scordatevi tutto ciò. Le favelas di Rio sono state “ripulite” completamente nel giro degli ultimi due anni e ora non solo sono visitabili tutte, senza rischi particolari, ma in molti casi nelle favelas stanno sorgendo dei bed and breakfast carini, economici, gestiti dagli stessi abitanti e con una vista spettacolare.
Sì perché, una volta liberati dal crimine, dalle armi, dalla droga e dai gangster, gli abitanti di queste aree molto povere della città sono rimasti con delle abitazioni che spesso hanno viste da milioni di dollari. E per fortuna stanno iniziando ad approfittarne (il che mi sembra un gran bel riscatto per aver vissuto in condizioni pietose fino ad ora). Noi abbiamo visto molti lavori in corso e spero che gli abitanti delle favelas possano finalmente venire ripagati dagli anni di povertà e terrore con questa meravigliosa possibilità (per intenderci: mi auguro che non arrivino le solite catene di mega-alberghi e le solite multinazionali a buttarli fuori e a costruire enormi hotel e orrori edilizi).
Inoltre ora al centro di ogni favela c’è una centrale di polizia e stanno sorgendo anche molti centri per i govani del posto, dove possano fare sport, attività ricreative e culturali o semplicemente incontrarsi e passare il loro tempo in un ambiente sicuro e pulito, come quello che abbiamo visitato noi nella favela de Cantagalo.
Sì, perché abbiamo visto sulla cartina che non lontano dal nostro appartamento c’era una favela piuttosto grande e abbiamo deciso così su due piedi di andare a farci un giro.
E anche se le condizioni di vita naturalmente non sono ottimali e nonostante ci sia ancora parecchia gente “per strada”, più che un paio di occhiate perplesse non ci è successo nulla, come potete constatare dalle foto di questo post e dal fatto che sono tornata viva e vegeta.
Naturalmente è comunque saggio tenere presente che si è in una favela di Rio di Janeiro, quindi prendete le dovute precauzioni: se ci andate tutte ingioiellate, col portafoglio pieno e la borsa di Prada in bella vista, o da sole, scusate, ma ve la siete andata a cercare eh.
5 Comments
quindi è possibile sconfiggere questi orrori… ma, dove sono finiti i criminali e quelle brutture? Mi sembra un sogno..
Non è stato un passaggio proprio indolore: nelle favelas è praticamente entrato l'esercito e ci sono state diverse "perdite". La maggior parte dei criminali è in prigione, alcuni sono morti.
In ogni caso Rio ha fatto davvero passi da gigante in quanto a sicurezza.
Anche l'economia sta iniziando ad andare meglio, con conseguente aumento di posti di lavoro, ma il problema della povertà è ancora lungi dall'essere risolto purtroppo. Va datto atto, però, che stanno facendo molto.
Sono contenta di vedere che le cose stanno cambiando in bene, gli auguro di poter riqualificare al meglio questi posti!
Teniamo le dita incrociate!
Sì, grandi progressi, comunque c'è da dire molte favelas sono purtroppo ancora off limits e piene di violenza (ce ne sono parecchie centinaie in tutta la città)..
Rio resta ancora una delle città più violente al mondo.
L'opera di "bonifica" di alcune zone è dovuta anche agli imminenti mondiali di calcio 2014 e delle Olimpiadi 2016.
Speriamo che vadano migliorando sempre più le condizioni sociali e soprattutto che con il boom economico si vadano in qualche modo assottigliando le differenze tra i ceti abbienti e quelli miserabili.