Mercoledì significa che siamo a metà settimana, ma in realtà qui in Germania domani è festa, così piper-marito e io ci siamo presi anche venerdì e ci facciamo un bel ponte, finalmente tocca anche a noi! (Tra l’altro non vedo la mia famiglia da più di tre mesi… non vedo l’ora!!)
Anche se per me la settimana si conclude oggi, quelli che lavorano normalmente fino a venerdì possono distrarsi come al solito con le inutilità di questa settimana.
Come sempre potete contribuire nei commenti con i vostri aggiornamenti, che siano inutili o meno… 😉
– Innanzitutto, vi ricordate gli orecchini comprati nel negozio della Ragazza di Ipanema a Rio de Janeiro?
Finalmente ho fatto una foto in cui ve li posso mostrare indossati.
Li amo!
– E vi ricordate la piantina che ho messo sulla scrivania in ufficio e di cui vi ho parlato un paio di settimane fa? Eh, sta crescendo, solo che… a me sembra erbaccia. E di fiori neanche l’ombra (secondo l’etichetta che era attaccata alla pianta, dovrebbe fare dei fiorellini sul viola…).
Dite che mi hanno fregata? (Si vede che ho il pollice verde, vero?)
Su Instagram mi hanno fatto notare che sembra rucola… Che faccio, la assaggio?
– Ma passiamo ad altro, un tema raramente toccato da queste parti: lo shopping.
Del mio amore per la marca americana J.Crew già sapete: ne ho parlato diverse volte sul blog e giusto un paio di settimane fa annunciavo l’apertura del loro primo negozio in Europa (a Londra a fine anno). Nell’attesa che il negozio europeo apra, è comunque possibile acquistare online e io l’ho fatto, più di unno fa. Il problema è che purtroppo quando si acquista online dall’Europa, tra tasse e spese di spedizione il prezzo lievita parecchio, senza contare che c’è il problema della dogana: quando si riceve un pacco dall’America, bisogna andare a ritirare il pacco all’ufficio apposito e pagare le spese di dogana, in aggiunta a tutto ciò che si è già speso.
Capite che passa la voglia.
Ma attenzione! J.Crew negli ultimi giorni sta facendo un sacco di saldi anche su capi primaverili ed estivi, ha fissato le spese di spedizione per l’Europa ad una cifra predefinita, quindi non aumenteranno col peso e con le dimensioni del pacco e… rullo di tamburi… sta facendo spedizioni “duty free”, ciò vuol dire niente spese di dogana! Il pacco ti arriva dritto a casa, senza che si debba andarlo a ritirare e pagare ulteriori tasse!
Potevo non approfittarne? E ha funzionato tutto: nessun problema di dogana, in tre giorni il pacco è arrivato (!) e grazie ad una promozione di settimana scorsa, ho pure avuto un ulteriore sconto del 20% sui capi già in saldo, quindi alla fine ho preso diverse cose e ho speso poco! (Ho notato che queste promozioni sono molto comuni sul sito di J.Crew)
Ecco, fare shopping così è una vera soddisfazione!
– E ora una comunicazione di servizio: sento spesso dire che i tedeschi si vestono male. In effetti è un preconcetto diffuso, molto diffuso.
In parte è vero: non sono molti i popoli che hanno la moda così connessa con il proprio DNA di nazione come gli italiani. Pochi altri popoli hanno il senso dello stile e dell’immagine che abbiamo noi. Secondo me questo è un dato di fatto e me ne rendo conto anche viaggiando.
Però c’è da dire che altri popoli hanno stili diversi e che spesso – molto spesso per la verità – varrebbe la pena prendersi la briga di aprirsi un po’ di più e conoscerli. Poi possono piacere o meno, ma ad altri Paesi va riconisciuto il merito di stare crescendo in fretta nel mondo della moda.
Riguardo alla Germania in particolare, va detto che secondo me le persone qui investono di più nel proprio stile particolare piuttosto che nelle mode (questo è un tratto che hanno in comune con gli inglesi)(certo, poi non sempre i risultati sono presentabili, ma tant’è).
Purtroppo devo dire che tornando in Italia mi rendo sempre conto che i trend davvero dilagano da noi e spesso i giovani sono tutti vestiti in modo quasi identico, sembrano fatti con lo stampino. In altre nazioni questa cosa avviene molto meno.
Ma soprattutto, negli ultimi anni sono sbocciate – o sono diventate famose – molte case di moda tedesche che poco hanno da invidiare ai marchi italiani, frencesi o americani. In effetti Berlino è una delle città con più fermento a livello europeo per quanto riguarda la moda ultimamente.
Così ho pensato di presentarvi alcuni brand tedeschi qui sul blog, naturalmente con cadenza del tutto irregolare (aka quando ho tempo).
Ho pensato che sia ora di sfatare questo mito dei tedeschi pessimi nel vestirsi; e poi magari chi passa da qui per lavoro o in vacanza trova degli spunti per fare uno shopping un po’ più tipico dei soliti Zara e H&M che ormai sono diffusi come la peste.
Si comincia settimana prossima, quindi… Stay tuned!
E voi che fate?
17 Comments
Scusa ma sei sempre in viaggio e hai pure il coraggio di dire finalmente un ponte anche noi? Senza pudore proprio..
Guarda, stai proprio sbagliando persona.
Io ho un lavoro. Per la precisione lavoro come dipendente. Per contratto lavoro 40 ore la settimana (in realtà ne faccio di più, non pagate) e ho 30 giorni di vacanza all'anno, come chiunque altro.
Quindi no, non sono sempre in viaggio, per la precisione sono sempre in ufficio, come tutti quelli che lavorano come me.
Nei 30 giorni di vacanze che ho, viaggio, d'altronde uno i propri soldi può spenderli come vuole.
Qui in Germania non c'è stato il ponte del 25 aprile, come da voi, perché è una festa italiana e non ho fatto nemmeno il ponte del primo maggio, perché c'era troppo da fare in ufficio.
Quindi sì, FINALMENTE un ponte anche per me.
A te invece complimenti per la maleducazione e la vigliaccheria, visto che non hai nemmeno il coraggio di firmarti.
Sai, qui in Italia c'è chi un lavoro non ce l'ha pur cercandolo da anni. O chi è davvero sottopagato lavorando ben più di 40 ore a settimana. O chi può a stento permettersi solo 1 settimana di vacanze ed è già tanto. Perciò sentire da una che è tornata da appena due mesi da un viaggio intercontinentale "finalmente un ponte anche per noi" può essere QUANTOMENO irritante. E, ripeto, senza pudore.
Ma pudore de che? Ma ti rendi conto di quello che scrivi?
Sì, sono così fortunata da avere un lavoro, e quindi? È una colpa? Mi sono fatta un mazzo così per avere un titolo di studio, ho fatto un sacco di stage gratis e ora ho un lavoro pagato. Non rubo, non mi faccio mantenere, non ho trovato un lavoro perché avevo delle conoscenze, bensì perché ho delle competenze. Me lo sono guadagnato, come mi guadagno ogni giorno lo stipendio lavorando.
E siccome lavoro, e tanto, mi capita di essere stanca e quindi sono felice di avere tre giorni di ponte.
Scusa, ma se la cosa ti disturba, il problema è tuo, non certo mio.
E chiudo qui questa inutilissima conversazione.
La gente non ha veramente ritegno!Mi fa sinceramente schifo come le persone si permettano di giudicare una persona da un blog senza neanche conoscerla davvero!
Ma poi ognuno con i suoi soldi ci farà quello che gli pare.
Se io voglio ritirare dalla banca 50.000 euro,buttarli sul letto e rotolarmici sopra,ma cosa gliene importa alle altre persone!?
Sì è vero c'è la crisi,sì c'è gente che non ha lavoro e allora questo vuol dire che si può parlare solo di cose tristi e ci si deve privare di scrivere che si vuole fare un viaggio per una sorta di "distorta solidarietà"?Ma stiamo scherzando?
Io sono una di quelle attualmente disoccupate,per carità sono una studentessa quindi questa per me è la cosa più importante,ma eccomi ho perso il lavoro,e quando lo avevo ero sottopagata al nero,senza ferie.
Mi sento criticata da questo post?NO
Penso che Piper sia stata insensibile a scriverlo?ASSOLUTAMENTE NO!
Anzi mi fa piacere per lei,dovrei forse sperare che la gente sia triste e miserabile siccome in Italia non c'è lavoro?
Anonimo fai funzionare il cervello prima di sparare queste cavolate,l'invidia è proprio una brutta bestia!
Ciao Leyla, grazie per la solidarietà! Mi trovi molto d'accordo: se non potessimo gioire di ciò che abbiamo per "rispetto" a chi ha meno di noi, vivremmo in un mondo fatto al 100% da persone tristi, perché ci sarà sempre chi ha meno di noi. Quindi cosa facciamo, ci omologhiamo tutti verso il basso? Che assurdità.
D'altronde ci sarà sempre anche chi ha più di noi. Ci sono tante persone che guadagnano molto più di me e viaggiano molto più di me e io non mi sognerei mai di sentirmi offesa se dicessero di aver lavorato tanto, di essere stanchi e di aver voglia di vacanza. Perché dovrei? Se hanno una vita felice, buon per loro, non è che se fossero meno felici o meno ricchi, per me le cose migliorerebbero.
L'errore che fanno tanti è concentrarsi sulla negatività, ma questo porta solo altra negatività, lo so perché l'ho provato e lo vedo accadere tutti i giori.
Se ci si concentra sulle cose positive, per piccole e poche che siano, invece, si ottengono altre cose positive, funziona sempre, ogni volta.
Per questo il mio consiglio per Anonimo è di non attaccare chi è felice – tanto non è che la sua vita o quella di altri così migliorino – ma anzi di essere felice a prescindere da tutto.
Certo che la mia vita potrebbe essere (molto) migliore, ma io sono felice di quello che ho e lo ero anche quando avevo meno, anche quando dopo l'ennesimo stage non retribuito ero a casa senza lavoro a mandare curriculum e sperare che qualcuno mi chiamasse per un lavoro.
Apprezzare quello che si ha ed essere felici per gli altri secondo me è la chiave.
A te Leyla (e a tutti quelli che sono senza lavoro) auguro di trovare una nuova opportunità al più presto. Tengo le dita incrociate!
E speriamo che la crisi passi…
Ah, quanti commenti inutili! Così come presumere da 2 righe di sapere cose su di me, che sarei una disoccupata, senza lavoro, frustrata ed infelice.. Ah, che povertà di intelletto, pensieri e d'animo.
NON C'E' PEGGIOR SORDO DI CHI NON VUOL SENTIRE.
Scusa, ma dove l'hai letto che pensiamo certe cose su di te? Guarda che non c'è proprio scritto. Coda di paglia?
Comunque hai ragionissima: commenti inutili, non presumere cose su persone che non conosci, non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire… praticamente ti sei risposta da sola!!
Magari la prossima volta pensaci prima di venire far la maleducata e ad accusare la gente inutilmente.
E ora scusate ma da qui in poi non pubblicherò altri post su questa inutile tematica, perché abbiamo perso tutti abbastanza tempo.
Fine della questione.
Piper grazie per l'augurio! 🙂
completamente d'accordo con te, in Italia avremo pure più gusto nel vestire (ed è vero) ma c'è anche da dire che secondo me è perchè nessuno osa e tutti si vestono praticamente uguali!!
della serie per non sbagliare o meglio per omologarsi per benino comprano tutti le stesse cose, dalle scarpe, alle t-shirt ecc e la cosa diventa davvero noiosa…io mi diverto davvero a vedere come si conciano (anche se in modo strambo) all'estero perchè almeno loro ci provano e sperimentano, anche se i risultati non sono sempre il top, mi piace il fatto che fondamentalmente "se ne fregano".
ora son curiosa di conoscere qualche marchio tedesco interessante :)!
Sì, noi sicuramente abbiamo gusto, ma forse negli altri Paesi hanno molta più voglia di sperimentare perché non sono legati ad una tradizione di moda antica come la nostra. Non so, non credo di saper fare un'analisi sociologica, ma di sicuro posso dire che in Germania negli ultimi anni c'è fermento e grande creatività, tanto che da qualche anno fanno la settimana della moda anche a Berlino.
Sono contenta di far scoprire qualche marchio tedesco, che poi piacciano o meno: secondo me scoprire nuove cose è sempre bello.
A settimana prossima quindi! 😉
anche io vivo in germania, precisamente a berlino, e devo dire che pure qui l'omologazione la fa da padrone… purtroppo peró in senso negativo! le categorie più "gettonate" e stilisticamente molto discutibili qui nella capitale sono:
– hipster (unica divisa: occhialoni, capi second hand, american apparel e urban outfitters come se non ci fosse un domani)
– extreme outdoor style (total look jack wolfskin anche per le occasioni piu formali – gente che, sprezzante delle condizioni climatiche, gira tutto l'anno in bicicletta)
– wannabe hippy (studenti e/o donne over 40 che si abbigliano con strani capi colorati in cotone indiano o lana cotta, borse a tracolla in feltro o in tessuti etnici, il tutto abbinato a sandali o a scarponcini con la para)
– ostberlin style (hai presente la comica "cindy aus marzahn"? ecco.)
che sconforto!
per fortuna tra la stazione centrale, le sedi di ard/zdf e gli edifici del governo si vedono ancora frotte di businessmen in completi eleganti… 🙂
saluti da berlino,
marta
Hahaha, Cindy aus Marzahn, meraviglioso!!
si ma sono curiosa di sapere cosa hai acquistato da j crew!
Hehehe, lo so, purtroppo non ho avuto tempo di fare foto: facevo i bagagli! 😉
Stasera vado a trovare i miei in Italia, ma prometto che settimana prossima faccio un post!
Ciao Chiara! Secondo me, dove proprio peccano i tedeschi, sono le scarpe …
Buona vacanza italiana!!! Sbrigati ad arrivare che magari trovi ancora un po' di sole!!!
Benedetta
Buon ponte! Andrò anch'io finalmente in Italia a trovare i miei genitori a fine mese, dopo quasi tre mesi d'assenza, e non vedo l'ora! E comunque non c'è cosa che capisco poco come chi si permette di giudicare le scelte altrui e soprattutto di fare i conti in tasca agli altri…mah…