Weekend review di nullafacenza

 Per una Serie di coincidenze, questo è stato un fine settimana di estrema nullafacenza – e sa il cielo se ne avevo bisogno!
Tra le amiche che per un motivo o per l’altro non c’erano (chi in un’altra città a trovare i genitori, chi ammalata, chi in vacanza, ecc…) e piper-marito che domenica è stato via tutto il giorno, ho deciso di approfittare di questa coincidenza di eventi per godere della solitudine quasi totale e decidere di non fare assolutamente nulla per tutto il weekend (a parte il minimo indispensabile in fatto di pulizie e commissioni).
Ma andiamo con ordine.

 Il mio fine settimana è iniziato con una cenetta tranquilla con piper-marito e uno dei miei drink estivi preferiti: Hugo. A dire il vero preparato al momento è molto più buono, ma devo dire che questa versione in bottiglia tutto sommato non era male.

 Sabato sera invece abbiamo incontrato qualche amico superstite nel nostro posto fisso: GranoVino.
C’è qualcosa di estremamente rilassante nel chiacchierare con gli amici davanti ad un bicchiere di vino fino oltre alla chiusura del locale (che è di un nostro amico, per quello siamo potuti restare).

 Per il resto del tempo mi sono riposata e sono riuscita a portarmi un po’ avanti con la lettura di libri e riviste, che si accumulano in casa con una velocità molto speriore a quella con cui riesco a leggerli…

 Visto che ho passato la gran parte del tempo in casa, ho deciso di indossare la mia vestaglietta cinese presa a Hong Kong: la mia filosofia del momento è “se non ti vede nessuno, che te frega del buongusto?”. 😉

 Ah e infine ho constatato come finalmente i fiori (e le fragole) sul nostro balcone stiano cominciando a crescere.

 Insomma, questi due giorni di riposo quasi assoluto mi servivano proprio, soprattutto visto che domani mattina la mia sveglia suonerà alle 4.30: mi aspetta un tour de force a Monaco di Baviera, per riatterrare ad Amburgo alle dieci di sera passate. In una parola: la morte.
No, questo lunedì non mi piace per nulla e non vedo l’ora che sia mercoledì.

 Auguro a tutti un buon inizio di settimana!

 P.S.: se vi state chiedendo cosa siano quei piccoli riquadri sulle mie foto, sono dei codici QR, sostanzialmente la mia firma digitale.
Ultimamente ne ho sentite di tutti i colori su foto rubate da vari account e cose così. Per di più in Gran Bretagna è passata una legge per cui le foto pubblicate sui social network (Instagram, Facebook, Twitter, ecc…) possono essere utilizzate da chiunque e anche a scopi commerciali: se dopo una ricerca non si riesce a risalire a chi sia l’autore, vengono considerate proprietà pubblica.
Ammetto che la cosa mi inqieta un po’: anche se le mie foto non sono un gran che, sono mie e non ho piacere che vengano usate da chiunque e a mia insaputa (certo, se mi venisse chiesto il permesso e poi fosse citato che sono mie, sarebbe tutta un’altra storia). Ho quindi deciso di tutelarmi meglio che posso.
Ve lo dico subito: questa soluzione è un primo tentativo e non credo sarà quella definitiva, perché non mi piace per nulla. Trovo che quel quadratone sia esteticamente brutto (purtroppo non si può rimpicciolirlo di più) e poi non si capisce a colpo d’occhio che la foto è mia: bisogna scansionarlo con una app per leggere i codici QR.
Quindi no, non ci siamo ancora.
Credo provvederò alla creazione di un watermark da applicare alle foto.
Nei prossimi giorni farò ancora qualche esperimento.