Parliamo dei souvenirs, per favore. No dico sul serio.
Perché, quando pronuncio questa parola, spesso come risposta ho nasi arricciati dal disappunto – tipo “mammamia quella robaccia kitch, che ovvove”?
I souvenirs altro non sono che ricordi di viaggio. Chi lo dice che devono essere kitch? Poi se uno li vuole kitch, buon per lui (secondo me un po’ di kitch in tema di ricordi di viaggio non guasta).
Se c’è chi, in vacanza, non riesce a comprare altro che statuette del colosseo che cambiano colore col tempo o la solita borsa di tela con scritto Amsterdam, il problema è suo (sempre se vogliamo considerarlo un problema, io no). Non è mica una regola. C’è a chi piacciono queste cose e a chi no; se non vi piacciono, non compratele. Basta scegliere altro come souvenir. È facile.
Per me un souvenir non è altro che qualcosa che ho preso durante un viaggio e che ogni volta che vedo/uso mi ricorda quei momenti meravigliosi, mi trasporta un po’ in un posto che ho amato, fa affiorare ricordi dolci e malinconici (e infatti la parola – francese – significa proprio “ricordo”).
E proprio perché amo imbattermi quotidianamente e senza preavviso in questi ricordi che ti assalgono e ti emozionano le giornate, in quanto a souvenirs tendo a scegliere cose che so che userò o che terrò in bella vista in casa, non roba che poi mi finisce in una scatola dimenticata in cantina (la fine che farebbero le succitate statuetta del colosseo che cambia colore col tempo e borsa di tela con scritto Amsterdam).
Ci pensavo oggi mentre sorridevo infilandomi questa gonna:
Le sue origini orientali sono del tutto insospettabili, vero? Potrei averla presa in un qualsiasi negozio di Amburgo, eppure questa gonna è molto di più.
Quando la vedo appesa nell’armadio, quando la indosso, i miei occhi si riempiono della vista mozzafiato dalla terrazza all’ultimo piano del Marina Bay Sands di Singapore; sento l’odore dell’incenso bruciato nei tempi hindu di Little India e mi assale una voglia pazzesca dei dumplings più buoni del mondo mangiati a Chinatown. E – siccome è di una marca di Singapore che non si trova all’estero – so che non incontrerò mai nessuno vestito come me qui in Europa, lol! 😉
Non a caso, i capi di abbigliamento e gli accessori sono le cose che preferisco comprare in viaggio, perché so che le integrerò nella mia routine e così i miei viaggi faranno parte della mia vita quotidiana, che è una cosa bellissima. Ma ci sono altri oggetti d’uso quotidiano, che vale la pena portarsi a casa dai viaggi (lampade, quadri…).
Così mi è venuta l’idea di fare un post sull’abbinata “acquisti in viaggio – cosa mi ricordano”.
Ecco solo qualche esempio…
Istanbul:
Di Istanbul mi ricordo i suoni, le grida al Grand Bazaar, i colori, la luce ovattata di dicembre, il canto dei muezzin che squarcia l’aria diverse volte al giorno, il sapore del té alla mela mischiato a quello dei dolci tipici, i profumi diversi che ti assalgono passeggiando per le strade.
Ogni volta che indosso gli orecchini e il bracciale con la pietra verde, mi sento un po’ principessa bizantina (infatti mi ricordano la mia collezione pre-fall Chanel preferita). Ogni volta che accendo la lampada che forma un mosaico di luci colorate sulle pareti, mi sento un po’ al Top Kapi. Ogni volta che spolvero il set da té, mi ricordo delle pause in giro per la città.
Malesia:
Malesia, un Paese tra la modernità degli edifici altissimi di vetro a Kuala Lumpur e i villaggi di pescatori sulle isole. I miei ricordi più vividi sono il caldo incredibile e il cibo buonissimo, insieme a dei tramonti mozzafiato e delle immersioni subaquee degne di un mondo fantastico descritto da Jules Verne.
Quando indosso questi abitini, di una marca malese, mi sento come le ragazze cinesi – tutte vestite in modo adorabile – che vedevo sulla metropolitana della capitale KL. Quando uso questa borsa di paglia col manico di legno e quando la mattina mi trucco al tavolo da toilette e mi cade l’occhio sulla vaschetta di paglia intrecciata, mi tornano alla mente le spiagge, le case di legno e i tramonti dell’isola di Tioman.
Singapore:
La vista mozzafiato dalla terrazza del Marina Bay Sands non è un ricordo che si possa cancellare facilmente. Come quasi nessun ricordo di Singapore. Di certo, comunque, indossare questi capi aiuta a tenerli vivi.
Gli occhiali sono quelli di cui parlai in questo post. Non ho ancora fatto montare né lenti da vista né da sole, ma credo di aver quasi deciso per quelle da vista.
Brasile – Rio de Janeiro:
Vestiti comodi, colorati e “da spiaggia”, insieme ad una cascata di braccialettini, sono praticamente la divisa delle ragazze di Rio. I saponi che ho comprato, invece, oltre ad avere delle adorabili confezioni retrò e a profumare in modo incredibile, mi ricordano il mio supermercatino preferito, proprio sotto casa, dove adoravo fare la spesa. E gli orecchini presi nel negozio della ragazza di Ipanema sono ormai tra quelli che metto più spesso.
Brasile – Sao Paulo:
Non si può tornare dal Brasile senza almeno un paio di Havaianas, credo sia proprio proibito dalle leggi internazionali. Il top è diventato in fretta uno dei miei preferiti e lo metto spesso, senza poter fare a meno di pensare a tutti i posti in cui l’ho indossato subito dopo averlo comprato: le strade di San Paolo, la salita al Corcovado a Rio e l’ultima cena brasiliana in uno dei miei ristoranti preferiti al mondo: Zaza Tropical Bistro.
Hong Kong:
L’episodio legato a questi sandali è conosciuto (sono certa di averlo citato più volte). Appendere in casa un quadro raffigurante la città è un bel modo di tener vivo il ricordo, o di avere una fitta allo stomaco per la voglia di tornare a Hong Kong ogni volta che si entra in salotto, a scelta. La vestaglietta e il bangle di giada, invece, mi fanno sentire molto orientale e mi ricordano una città che ho amato tanto.
Florida:
Sono riuscita a portare un po’ dei miei viaggi con me anche il giorno del mio matrimonio, visto che – del tutto casualmente – ho trovato le scarpe giuste mentre ero in giro per Miami. A Key West invece sono finalmente riuscita a visitare la casa di Ernst Hemingway, che desideravo tanto vedere; non potevo proprio non aquistare uno dei suoi libri più famosi proprio lì nel negozio che ora si trova sotto lo studio dove scriveva le sue opere. E infine i miei amati Uggs, che in inverno sono la mia seconda pelle e che in America costano sensibilmente meno che da noi.
Maldive:
Questo è il paradiso in terra, non credo avremmo potuto scegliere meta migliore per la luna di miele. Indossare questa pinza per capelli, col fiore tropicale, mi fa sentire tanto in vacanza e mi ricorda i profumi delle sere maldiviane. La t-shirt è stata dipinta a mano da un ragazzo del posto, che fa il giro delle isole dipingendo tele o anche capi d’abbigliamento con temi legati alla natura delle Maldive. È bravissimo e questa maglietta mi ricorda una delle idee migliori che io abbia mai avuto nella vita: prendere il brevetto da sub.
New York:
No, qui non si tratta di souvenir kitch: questa t-shirt è talmente famosa e iconica, che ha fatto tutto il giro ed è diventata un cult, un grande classico, non si può non averne una, se si è stati nella grande mela. La borsa di Banana Republic è perfetta in estate ed è forse il primo acquisto (ormai cinque anni fa) di quella che è diventata una delle mie marche preferite. Infine, sono assolutamente una fan dei poster di quadri famosi, presi nel museo dove si sono visti: secondo me sono tra i ricordi più belli.
Parigi:
Di questi biker boots sono molto soddisfatta, perché sono di una marca francese che all’estero non si trova. L’abitino è uno dei miei preferiti e mi fa sentire molto parisienne. Ma, naturalmente, il souvenire migliore che ho riportato da Parigi è senza dubbio il fidanzamento con piper-marito! 😉
Questi sono davvero solo alcuni esempi, perché se dovessi elencare tutto ciò che ho comprato in ogni viaggio che ho fatto, non ce la caveremmo più.
Shopping a parte, comunque, mi piace molto anche tenere i vari biglietti aerei, di musei e di spettacoli, perché – insieme alle foto – mi ricordano dei momenti precisi, più che la sola meta del viaggio, e sono contenta di averli per non far sbiadire i ricordi.
Dove tengo tutte queste cose?
Ve lo racconto nel prossimo episodio. 😉
Nel frattempo trovate tutti i post relativi a tutti i viaggi che ho fatto da quando ho aperto il blog nella pagina Appunti di Viaggio.
18 Comments
Bellissimo post. Anche io cerco sempre durante i miei viaggi di comperare oggetti che poi potrò riutilizzare nel mio quotidiano. In questo modo i ricordi e le sensazioni provate sono sempre con me. 🙂
Esatto!
Bel post sul potere evocativo degli oggetti!nic
Grazie!
A te! è sempre un piacere leggerti!
Anche a me piace portare degli oggetti dai posti che visito, solitamente punto su accessori vari perchè so che poi li posso riutilizzare. Insieme a questi di solito compro un album di foto che mi servirà per contenere tutte le foto che scatto sul posto. Invece proprio non sopporto i soliti souvenire inutili come le sfere con la neve e company, ma quelli son gusti personali.
Passa da me se ti va
http://lovedlens.blogspot.it
Oddio, io sugli album di foto sono pessima: scelgo le foto, le seleziono, a volte compro anche l'album, ma poi rimando il momento di stamparle e alla fine non lo faccio mai. Un vero peccato. Vorrei essere più organizzata.
WOW. Che superpostlunghissimo hai fatto, complimenti! Io non mi vergono dei souvenir! Magari non li chiamo con questa parola (che mi ricorda tipo la madonnina di Lourdes che mi portò la mia nonna, o il trullo che cambia colore con la temperatura – alternativa valida al colosseo! :-)ma io adoro riportarmi dei ricordi dai viaggi. Per me e per gli altri. Tipo le calamite che colleziona mia sorella. E ti dirò, io colleziono le sportine di tela e ho anche quella presa ad Amsterdam da Waterstones… 😉
Spesso mi piace comprare libri dove vado (sempre che la lingua sia inglese o spagnolo) e accessori senza dubbio. Alle Hawaii ho comprato una kitchissima molletta per capelli con sopra un fiore di frangipani finto. Ma quando ero lì era così bella per me che non ho resistito. In effetti qui non l'ho mai più rimessa…ma quando la guardo mi si apre il cuore. A New York complice una nevicata pazzesca mi sono presa nel lontano 2005 un paio di EMU con super suola (l'alternativa agli strafamosi UGG, che forse sta arrivando in questi anni in italia) e con mia somma gioia sono ancora perfetti ed ogni inverno mi fanno compagnia quando arriva la neve. Ed è bellissimo pensare che hanno camminato un tempo con me per Central Park…
Mi piace anche comprare cose per la casa, che so, come le tazze da tè a Londra… insomma, tutte queste cosine non sono altro che testimoni della nostra vita… W i souvenir!!! Per me, è un sì. 😉
Sì, ahem, non sono una molto sintetica, ecco.
Ma infatti tutto sommato i souvenirs classici – come borse o globi di neve – hanno un loro perché se li si colleziona. Però so che nel mio caso finirebbero in cantina, quindi preferisco cose che posso integrare nella vita di tutti i giorni.
In ogni caso, viva i souvenirs! 😉
Questo post è delizioso!
Bellissime foto e carinissima l'idea di mostrare, e spiegare, ogni acquisto!
Confesso che anche io amo comprare "souveniers" che poi potrò indossare (o utilizzare) nuovamente nel quotidiano.
Grazie!
ho letto questo post tutto d'un fiato e l'ho adorato…quanto mi piace leggere di ricordi e viaggi altrui :)!
Per quanto riguarda i souvenir, prima tendevo a comprare cose di dubbia utilità, ultimamente invece faccio proprio come te! Mi butto su abiti, scarpe, accessori… cose che indosso tutti i giorni e che ogni volta mi ricordano i bei posti dove li ho comprati! Viva i souvenir, io ci arrederei una casa con loro…piano piano, viaggio dopo viaggio!!
p.s.= hai visitato posti splendidi, quanta invidia!!
Ti ringrazio molto! Anche io adoro leggere die viaggi degli altri.
Ti dirò, ci sono alcune cose tra i souvenirs più tradizionali, che in teoria mi piacciono, come i globi di neve, ma purtroppo non ho posto per metterli e anche se lo avessi so che dopo un po' mi romperei di spolverarli e finirebbero in cantina. Quindi alla fine preferisco puntare su cose che posso integrare nella vita quotidiana.
Ciao! Anch'io sono una appassionata di souvenirs … Quando vado in vacanza mi porto sempre a casa almeno un portafoto e il calendario da tavolo per l'anno successivo. Se poi ho la possibilità anche di acquistare qualche capo di abbigliamento e scarpe, tanto meglio!!! Per esempio ho adorato i miei Doc Martens comprati in Oxford Street a Londra: anche se sono ormai passati di moda e fisicamente distrutti da quanto li ho portati sono ancora conservati con cura nell'armadio! E riguardarli mi fa sempre venire in mente la mia vacanza (studio) in Inghilterra di quell'anno!
Il potere dei ricordi!!!
Buona giornata!
Benedetta
La penso proprio come te, tanto che questo post potrei averlo anche scritto io: hai espresso perfettamente il mio punto di vista! Anch'io tendo a portarmi a casa abiti e/o accessori, oltre ad oggetti x la casa, credo che siano il modo migliore x ricordarsi di un posto che abbiamo visitato ed amato. Ma tengo lontani i classici souvenirs come i globi di neve o le calamite, anche se a mia sorella che le colleziona ne compro sempre una 🙂
Ciao e buona giornata!
non ho mai pensato che oggetti usurabili potessero essere "ricordi" di un viaggio ma debbo dire, che dopo aver letto le motivazioni di ciascun pezzo, tutti bellissimi, peraltro, non posso che mettere in discussione la mia opinione…
nella mia personale classifica le foto hanno sempre occupato il primo posto nei "suvenir" sarà perché sono il punto di vista soggettivo" del viaggiatore
Anche io sono come te, magari acquisto vestiti, accessori o quadri che mi ricordano di tanto in tanto il luogo visitato quando li vedo/indosso. Poi quando viaggio tengo sempre un diario, che scrivo ogni giorno durante il viaggio, dove appunto e conservo anche i biglietti o a volte pure gli scontrini (!!) 🙂
Questo post è SPETTACOLARE, splendido, lo condivido immediatamente!
Ti voglio bene PiperMia!
Titti
http://dellaclasseedialtremusiche.blogspot.it