C’è una leggenda nella mia famiglia, che vuole che io abbia cominciato a sfinire piper-madre affinché mi iscrivesse a danza all’età di tre anni. Purtroppo i miei pensavano fossi troppo piccola, quindi inizialmente hanno ignorato le mie richieste. Quando ho compiuto sei anni, però, sfiniti dalle mie insistenze, i piper-genitori mi hanno finalmente iscritta al mio primo corso di danza classica.
Ricordo di aver sempre voluto ballare e ricordo con chiarezza il primo giorno di danza. Indossavo un vestitino-salopette grigio con qualcosa ricamato davanti (se non ricordo male delle ghiande) ed ero emozionatissima.
Da quel momento non ho più smesso per moltissimo tempo. Anno dopo anno ho continuato ad andare a danza classica, più avanti con gli anni ho aggiunto anche danza moderna/jazz e poi hip hop… Ci sono stati periodi in cui andavo a danza tutte le sere e anche il sabato mattina.
E poi gli esami, gli spettacoli…
Poi, 18 anni dopo quella prima lezione di danza, ho deciso di trasferirmi in Germania, per vivere finalmente vicino a quello che poi sarebbe diventato piper-marito.
Lo sforzo di cercare una scuola di danza ad Amburgo all’inizio l’ho anche fatto, ma non avevo un lavoro vero, stavo facendo diversi stage, quindi non avevo orari fissi e soprattutto “guadagnavo” una vera miseria, con cui riuscivo a stento a mantenermi – e le scuole di danza costano.
Così ho dovuto gettare la spugna. Ho smesso di ballare. E ho preso dieci chili e quasi tre taglie di pantaloni in pochissimo tempo, cosa che – quando finalmente ho cominciato ad avere un lavoro vero e uno stipendio decente – mi ha motivata a tornare a fare un po’ di movimento. Ormai, dopo anni, mi sentivo completamente fuori dal giro della danza, quindi ho ripiegato sulla palestra. Ci ho provato, davvero: macchine, corsi, personal trainer… soldi buttati. NOIA MORTALE. Mollavo tutto dopo pochissimo. Il corso di zumba è riuscito a tenere vivo il mio interesse un po’ più a lungo – credo proprio per il fatto che somiglia di più alla danza, ma poi è morto anche lui. Morto e sepolto.
Io non sono fatta per lo sport. Io sono pigra nel profondo e riesco a fare uno sforzo fisico prolungato solo se si tratta di passione vera e viscerale.
Qualche sera fa sono passata davanti ad una scuola di danza che c’è proprio vicino a casa mia. Non so perché, ma ho sempre creduto che fosse una scuola tipo di liscio, balli da sala e cose simili. Non so quindi esattamente cosa mi abbia spinta a entrare a chiedere informazioni, ma sono immensamente grata a qualunque cosa mi sia scattata dentro, perché mi si è aperto un mondo. No, non è vero: sono rientrata nel mio mondo, nella mia dimensione, che avevo messo in stand-by per troppo tempo.
Scarpette da punta appese al muro, sedie da teatro di velluto rosso all’ingresso, un pianoforte, gli specchi, la sbarra… Un’insegnante che sa di cosa parla e che è felice che io abbia deciso di ricominciare. Un’atmosfera elettrizzante e che sa di casa.
Sono tornata a casa con un sorriso che mi andava letteralmente da un orecchio all’altro. Non scherzo, era talmente tirato che ad un certo punto mi è venuto un crampo e sono rimasta per un po’ surgelata con quell’espressione perché non riuscivo più a rilassare le guance.
Mi sono messa davanti allo specchio e ho provato a fare dei semplicissimi dégagé, dopo il terzo avevo già un crampo sotto al piede. Otto anni lontani dalla danza sono tanti. Ho cominciato a dubitare di essere in grado di ricominciare.
Ieri sera ho avuto la prima lezione. Sono sopravvissuta. Mi fa male ogni singolo muscolo del corpo, ma sono viva. E felice. E ho un sorriso che non vuole saperne di andarsene.
Perché, dopo i primi minuti di spaesamento totale, rientrare nel flusso è stata una cosa sorprendentemente naturale. Ricominciare a muovere le braccia e i piedi in quel modo, seguire le linee, eseguire certi movimenti che credevo dimenticati. Da quanto tempo non percepivo i miei adduttori? Troppo. Sentire la musica che ti entra dentro e il corpo che la segue. I muscoli che reagiscono in quel modo conosciuto che all’improvviso si risveglia…
Non so, non credevo sarebbe stata un’emozione così forte. Soprattutto, non credevo che mi sarebbe tornata una fame simile, un’urgenza di ballare che non provavo da anni.
Mi sento come quando ci si innamora. Farfalle nello stomaco.
Niente, io sono di nuovo in pista.
Sono in ballo e ho tutte le intenzioni di ballare.
Immagine con licenza creative commons, quindi riutilizzabile. Image by Kryziz Bonny on Flickr. |
11 Comments
Hai fatto benissimo!!! Anche io ho lasciato anni fa quando sono andata in Erasmus in Germania, e da allora non ho più ricominciato perché non ho una vera 'sede' fissa, ma è una cosa che mi manca tantissimo.
E ti capisco benissimo quando dici che hai mollato palestre e corsi vari, ed invece passavi ore in sala danza, per me è ed era lo stesso.
Goditi il tuo rinnamoramento, spero di poter fare altrettanto molto presto 🙂
Concordo, hai fatto benissimo.
Anche io da piccola ho fatto danza e avevo in mente di diventare una ballerina classica. Le cose sono andate diversamente ma la passione è sempre rimasta. Anche io mi definisco pigra, nel senso che non mi piacciono i corsi monotoni in palestra e stavo cominciando a pensare che non avrei mai trovato nulla che mi appassionasse di nuovo.
Da tre anni sono iscritta ad un corso di hip-hop e le cose ora stanno diventando un po' pesanti tra il lavoro, le lezioni, le prove, magari qualche esibizione.
Però, nonostante la fatica, quando finisce la lezione ho sempre il sorriso, mi diverto e questa è la cosa più importante. 🙂
Perchè è quello che ti ripaga di ogni corsa corto il tempo e fatica.
Che bel post! Brava! E in bocca al lupo per la tua passione!
Benedetta
Che bel post Piper! Hai fatto benissimo, brava 🙂
Oddio, come ti capisco! A me è successa una cosa simile all'università, quando ho scoperto che c'erano corsi di danza classica anche per adulti che non praticavano più da anni. Ero felicissima!! Poi, purtroppo, il mio corso è stato smembrato e da allora non ho più trovato un corso adatto (ovvero con insegnanti di un certo livello, in giorni e orari comodi, ecc.)
Ogni autunno spero di trovare qualcosa di adatto ma niente… e, come te, non riesco ad adattarmi a nient'altro. Sono pigra, demotivata e incostante con tutte le altre attività fisiche che non siano la danza. Insomma, t'invidio un sacco per aver trovato il corso giusto vicino a casa!!
OMG mi hai commossa. È bellissimo questo post!!! Dolce e sentito… Hai fatto benissimo a seguire il tuo istinto e sei stata premiata. Ora coraggio!
un abbraccione
ma che bel post, buon ballo allora… mi sarebbe piaciuto fare danza classica, è una disciplina così elegante! Buon per te :)!
Sai semplicemente una grande e poi svuvs!
Oddio Chiara, ho appena letto il tuo post e mi e' sembrato di rileggere la mia vita…le stesse cose,
solo ca. 10 anni prima di te. Io facevo danza classica a Roma, poi ad Amburgo. La scuola era
a Wandsbek (Ballet Schule Adam-Bose), poi per motivi di lavoro ho dovuto smettere. Ci ho sof-
ferto molto e quindi ti capisco. Adesso per ricominciare…mi sento un po' troppo anziana…ma tu
fai bene a danzare ancora. Un abbraccio da Maria
che bel post! appassionato e appassionante =) è sempre bello avere qualcosa che ci rapisce dalla vita quotidiana e ci lascia con il sorriso =) e poi è vero…#SVUVS!
ciao Gio
Bellissimo, bellissimo, bellissimo post. Non aggiungo altro.