Voglio cominciare i post sul mio recente viaggio negli Stati Uniti dall’inizio: i primi luoghi che ho visitato in città, che poi si sono anche rivelati essere i miei preferiti.
Sono arrivata a Los Angeles da sola, dopo un viaggio complessivo di 15 ore (Amburgo – Francoforte – Los Angeles) veramente stanca morta. Sarei andata a letto immediatamente, ma questo è sempre un errore: mi sarei trovata sveglia e pimpante alle tre di notte, con conseguenze devastanti sul bioritmo. Volendo combattere il jet lag il più in fretta possibile, ho tentato di restare sveglia fino a tardi… ossia la pazza pazza ora delle nove di sera, ma meglio di niente. Comunque, quale modo migliore per tenersi impegnati che entrare nei negozi? (Soprattutto vista l’assenza di piper-marito = nessuno che rompe le scatole)
Innazitutto, non essendo mai stata a L.A. prima, ho scelto la zona in cui abitare un po’ a caso, basandomi sulla “fama” che hanno le varie zone. Non sarebbe potuta andarmi meglio! La zona di Melrose è probabilmente la mia preferita di tutta la città (e non costa quanto Beverly Hills, per dire)!
Per di più l’ostello che avevo scelto è proprio sulla Fairfax Avenue, che credo sia forse la mia strada preferita di Los Angeles: interamente costeggiata da negozi indipendenti che vanno dall’alternativo allo street wear all’hip hop, minuscole gallerie d’arte, club e ristoranti, negozi di vintage/antiquartiato e tatuaggi. La cosa bella è che quel tratto di strada è compreso tra la molto più chic Melrose Avenue e l’ancora più chic centro commerciale The Grove (ne parliamo più giù), quindi ci sono diversi mondi nel raggio di una sola (per quanto lunga) camminata. È stato piacevolissimo fare una passeggiata subito appena arrivata in città e godermi la fauna che popola queste zone, a metà tra lo chic e l’alternativo.
Questa è decisamente la mia zona preferita di tutta la città.
Su questa via si trova anche il bar/ristorante Canter’s Deli, dove hanno suonato artisti del calibro di The Doors, Frank Zappa e Slash. Per dire.
Va anche detto che i primi due giorni in città c’erano 32°C e passeggiare in shorts e sandali a metà novembre per me ha del surreale…
In fondo alla strada, all’incrocio tra Fairfax Avenue e la 3rd Street, c’è quello che forse è il mio posto preferito in città: l’Original Farmers Market, creato nel 1934.
È sostanzialmente un mercato parzialmente coperto, con banchi che vendono diversi prodotti: dalle spezie a frutta e verdura, dai vestiti alle cartoline, dai frullati a varie specialità culinarie da tutto il mondo.
In parte mi ha ricordato certi mercati dell’Asia che amo tanto, forse per i profumi dei piatti esotici, i colori e la varietà delle merci in vendita, ma questa versione è decisamente più pulita e ordinata, molto più americana, ma certamente non priva di fascino.
Ci sono tornata più volte durante il mio soggiorno losangelino, anche con piper-marito (quando poi mi ha raggiunta), sia per cena che per una caffé la mattina. Adoro questo posto a qualsiasi ora del giorno e della notte, ho scoperto.
Ci sono anche un paio di negozietti indipendenti sparsi per questo mercato. A me è piaciuto tantissimo Naomi&Lavender, piccolo marchio di uno stilista emergente proprio di L.A. che per ora ha due punti vendita.
Ho trovato tutto molto carino e il negozio in sé proprio bello.
Anche i miei acquisti non sono male, no? 😉
Attraversato il mercato, dall’altra parte ci si trova davanti a quello che secondo me è il miglior shopping mall (centro commerciale) della città e in generale uno dei più belli che io abbia mai visitato: The Grove. È un edificio bianco molto elegante, ma tutti i negozi si affacciano su delle stradine all’aperto, quindi la sensazione è quella di fare shopping in un piccolo villaggio o comunque una piazzetta molto piacevole.
Va inoltre detto che qui è raccolta la maggior parte delle marche americane che io amo e che in America costano sensibilmente meno che in Europa, quindi per me è un po’ il paradiso dello shopping.
Qualche esempio: il mio adorato J.Crew, Banana Republic, Madewell, UGG, Nordstrom, Fresh, Khiel’s, Anthropologie, Barns&Noble, Barneys New York…
Disseminati tra i negozi ci sono anche diversi ristoranti, come la Cheescake Factory, però il Farmers Market con infinite possibilità per fare colazione, pranzare, cenare o bere qualcosa di sera – come abbiamo detto – è esattamente di fronte, e secondo me è anche meglio. Per esempio noi ci siamo trovati bene da Mixology (dell’italiano Salvatore Calabrese), sia per cena che per dei drinks la sera dopo il cinema. Ah sì, perché all’interno di The Grove c’è anche un cinema multisala molto carino, che si affaccia proprio sulla piazzetta principale. Ci siamo andati due volte.
Sempre a The Grove, o meglio lì accanto, c’è uno dei ristoranti che più mi sono piaciuti a Los Angeles: Umami Burger. Ora, i pareri su questa piccola catena di hamburger chic sono contrastanti, chi la odia, chi la ama. Io la amo, piper-marito decisamente no, per esempio. Umami Burger sostanzialmente fa hamburger, ma in modo molto minimale e chic, quasi una versione gourmet dei banali panini americani. Diciamo che sposa la tipica cucina americana con il minimalismo orientale.
Io ho preso un hambuger al tartufo e le patatine fritte fatte con le patate dolci e stavo morendo di piacere. E poi l’ambiente è proprio piacevole e ben fatto.
Se invece volete degli hamburger proprio americani e che costino poco, evitate i soliti fast food che ci sono anche da noi e preferite una catena che purtroppo da noi non c’è, ma che è incommensurabilmente migliore e costa pure meno: In & Out Burger. Hanno solo tre tipi di hamburger e due contorni, ma le cose sono fatte al momento e sono molto più buone e di molto superiori ai vari McDonalds e Burger King. Si trovano sparsi ovunque in città.
Un po’ più avanti sulla 3rd Street si trova un ristorante che ho adorato e due negozi splendidi.
Il ristorante è Joan’s on Third. In realtà più che altro è un market café (un negozio di alimentari/gastronomia che funge anche da caffè/ristorantino), noi ci siamo andati per colazione e wow!
Arrivi, devi entrare, fare l’ordinazione alla cassa, ti danno un numero che devi mettere sul tuo tavolo e a questo punto puoi andare a sederti. Quando la roba è pronta, un cameriere te la porta al tavolo. Lo specifico perché noi – non sapendo che funzionasse così – siamo arrivati, ci siamo seduti e abbiamo aspettato che qualcuno venisse a prendere le ordinazioni. Ops. Comunque abbiamo mangiato molto molto bene e poi l’ambiente è super carino.
Quasi di fronte a Joan’s c’è l’adorabile Polkadots & Moonbeams che ha vestiti e accessori davvero particolari.
Tre negozi più avanti c’è la sua versione vintage (che si chiama nello stesso modo in realtà), che vale davvero una visita.
Tornando all’inizio di Fairfax Avenue, proprio di fronte alla porta del nostro ostello la domenica dalle 9 alle 18 si tiene il mercatino delle pulci Fairfax Flea Market al Melrose Trading Post.
L’ho letteralmente adorato!
L’ingresso costa 3$ – cosa strana, perché normalmente non si paga l’ingresso per andare ad un mercato, ma ne vale davvero la pena.
Si trovano sia cose vintage, sia piccoli artigiani/artisti che vendono le loro creazioni. Naturalmente – essendo un mercatino delle pulci – anche qui si trovano parecchie cianfrusaglie, ma la quantità di cose interessanti secondo me è di gran lunga superiore anche rispetto ai mercatini di Amburgo. Avrei comprato infinite cose, quasi tutte non trasportabili in valigia, sob.
Alla fine mi sono limitata. Vi farò vedere gli acquisti presto.
Stando in zona, anche la Melrose Avenue (che incrocia la Fairfax Avenue subito dopo il flea market) è un posto molto piacevole per fare un giro. Ci sono alcuni negozi vintage, caffé e ristoranti vari e più ci si sposta verso Beverly Hills, più le boutique diventano chic e spuntano nomi come Isabelle Marant, Marc Jacobs, Diane von Furstenberg, Michale Kors e via dicendo.
A proposito di Beverly Hills (anche questo fa parte della zona generale “West Hollywood”), è una zona molto elegante e vale una visita, ma secondo me non vale la pena spenderci troppo tempo. Ah, un giro sulla super lussuosa Rodeo Drive, se siete in zona, potete anche farlo.
E non dimentichiamo che sempre da queste parti (per la precisione al 5905 di Wilshire Boulevard) si trova anche uno dei musei più importanti di Los Angeles: il LACMA, davanti al quale c’è la famosa installazione di luci.
Ora, tutto questo, essendo più o meno nella stessa zona, potrebbe sembrare fattibile a piedi, anche guardando la cartina, ma non fatevi ingannare: le distanze a Los Angeles sono enormi e la macchina serve assolutamente.
Per ora è tutto. Alla prossima puntata!
11 Comments
devo dire la verità, LA non mi ha mai entusiasmato o meglio non è mai stata nella lista delle città americane da visitare in tempi brevi (che poi fosse per me andrei ovunque…) ma dopo questo tuo post, mi è venuta una voglia incredibile di visitarla… mi ha dato la sensazione di una vita molto easy :)!
Aspetto con ansia i prossimi post!!
Sarò onesta: non attirava nemmeno me questo viaggio, quando si è presentata l'occasione di farlo. Io amo l'Asia e voglio tornarci al più presto, ma alla fine appunto andrei ovunque e di certo non mi sarei sognata di rifiutare l'occasione di un viaggio, ovunque esso sia, ma devo ammettere di aver un po' storto il naso. E invece mi sono ricreduta, perché è stato un viaggio bellissimo. Continuo a preferire l'Asia eh, ma non mi sarei mai aspettata che l'America e Los Angeles mi piacessero così tanto.
In generale è un viaggio che mi sento di consigliare assolutamente.
si vede che viaggi da tanto e adori visitare le città, io sono appena tornata da california e colorado, non ho visto neanche la metà di quello che hai visto tu, e non mi sono divertita poi granchè, secondo me i tuoi post bisognerebbe leggerli prima di partire, mi sarebbero stati utili, a los angeles non sapevo dove andare e dovunque mi girassi tutto era gretto, tranne disneyland ….ma forse dovresti intitolarli guide turistiche o impariamo a viaggiare, a me davvero sarebbe servito avere un itinerario tipo vai sul sicuro, perche sennò la vacanza si trasforma in tortuta, brava e complimenti
Noo, mi dispiace tantissimo che non ti sia piaciuto!! Secondo me è un viaggio splendido.
In realtà mi trovo d'accordo sul fatto che Los Angeles non sia propriamente una città che si possa definire "bella" esteticamente, anzi, ma una cosa che ho imparato viaggiando è che la bellezza delle città spesso risiede nella loro atmosfera e nel loro carattere. Ho visto città molto eleganti, che non mi hanno lasciato nulla, mentre città esteticamente bruttine come L.A. o Kuala Lumpur mi sono entrate nel cuore. Secondo me il modo migliore di visitare una città è viverne la personalità.
Comunque sì, secondo me il modo migliore per godersi un viaggio è prepararsi bene prima, altrimenti si rischia di perdersi un una sacco di cose ed è un peccato. La prossima volta prima di partire mandami pure una email, ché se sono già stata in quei posti magari posso darti dei consigli.
Comunque se vai sulla pagina di questo blog intitolata "Appunti di viaggio" trovi quasi tutti i viaggi che ho fatto con molte informazioni, compresi alcuni post che si chiamano appunto "mini-guide di viaggio". Ho pubblicato la mini-guida relativa a questo viaggio martedì.
Comunque grazie per il tuo commento e buona giornata! 🙂
Anche a Bologna c'è un ristorante che usa i numeri come hai descritto tu è in più, alla cassa, dopo aver pagato, ti lasciano una piastrina col numero grande come una mano che posizionata in un posto preciso sul tavolo che legge l'ordine…roba tecnologica!
Coooomunque…gran bel post! Mi fai venire voglia di andare là! 🙂
Accidenti, che avanti Bologna!
Bellissimo post! Mi hai fatto venire voglia di tornare a LA! Io ci sono stata solo di passaggio poco più di mezza giornata e ho avuto modo di visitare la Disney Concert Hall, vedere la famosa scritta Hollywood e fare un giretto per Beverly Hills e la zona del Kodak Theatre (in auto, perchè non c'era un parcheggio nel raggio di km!). La città non mi ha fatto per niente una buona impressione, l'ho trovata sporca e cupa però le foto che hai postato raccontano una città completamente diversa (molto easy e allegra).
Devi assolutamente andare a San Francisco, sono sicura che la adoreresti!
Ciao, Jordana
Grazie!
Concordo sul fatto che Los Angeles non sia bella in modo canonico, ma secondo me dipende anche dalle zone. La walk of fame è kitsch e sporca in effetti, e downtown non è piaciuta molto nemmeno a me, ma la zona di Melrose (di cui ho parlato in questo post) è tutta un'altra storia.
Bellezza a parte, la cosa che più mi è piaciuta di L.A. in realtà è l'atmosfera, il carattere, che ho trovato appunto molto easy e molto cool. Una delle cose che preferisco nel visitare le città in effetti è proprio scoprirne il carattere…
Spero di poter visitare San Francisco presto!
Wow, adesso sì che mi è venuta voglia di andarci! Sarà dura scegliere tra LA-San Francisco e Hong Kong-Osaka!
Patrizia ti dico tutta la verità, io non sono stata né a San Francisco né a Osaka, ma se dovessi scegliere tra Los Angeles e Hong Kong (per quanto mi siano piaciute molto entrambe) non avrei il minimo dubbio: Hong Kong tutta la vita!! (È una delle mie città del cuore)
Eheheheh! Io invece non sono mai stata negli States, ma in Giappone sì, e se devo scegliere ci ritorno molto volentieri! 🙂 Beh, comunque vada, avrò le tue guide con tips e consigli per entrambe le città 😀