Il terzo giorno siamo partiti da Victoria (dove si trovava il nostro hotel) di buon’ora, volendo riuscire a fare un sacco di cose, essendo già il penultimo giorno in città.
Abbiamo deciso di prendere l’autobus per arrivare fino alla Saint Paul’s Cathedral (St. Paul’s Churchyard), in modo da unire l’utile (arrivare a destinazione) al dilettevole (vedere la città, cosa che dalla metropolitana non si può fare). Si è rivelata un’ottima idea, visto che abbiamo attraversato il quartiere di Victoria, siamo passati dal Big Ben, attraverso Trafalgar Square e poi lungo lo Strand, strada deliziosa…
…davanti al lussuoso Hotel Waldorf…
…avvicinandoci sempre di più alla cattedrale.
Appena usciti ci siamo diretti verso la TATE Modern, attraversando il Millennium Bridge che non importa quante volte nella vita io ci passi sopra: mi impressiona sempre.
Volevo a tutti i costi andare alla TATE Modern (Bankside) per vedere la mostra di Paul Klee, che sarà aperta fino al 9 marzo 2014.
Naturalmente è vietato fare foto della mostra, ma vi assicuro che vale assolutamente il prezzo del biglietto.
Usciti dalla mostra dopo alcune ore e un giro nel meraviglioso negozio del museo, trovandoci già in zona, abbiamo deciso di fare un giro a South Bank, che è sempre bello…
Spinti ormai dalla fame, siamo saliti su un autobus e siamo arrivati fino al Old Spietalfields Market (16 Horner Square), uno dei più celebri mercatini di Londra, che offre sia banchi vintage, sia creazioni di artisti/artigiani del luogo, sia… mah un po’ qualsiasi cosa in realtà. (per arrivarci basta scendere alla fermata “Liverpool” della tube, lì fermano anche molti autobus)
So di ripetermi, ma era venerdì, quindi ancora un giorno lavorativo sebbene vicino al fine settimana e di nuovo devo dire di non averlo mai mai mai visto così vuoto in vita mia. Nel weekend ci si fa strada a fatica tra i banchi…
Per pranzo siamo tornati a Las Iguanas, un ristornate sud americano dove eravamo già stati e dove vale sempre la pena tornare, sia per l’ottimo cibo, sia per l’ambiente delizioso, sia per la vista sul mercato.
Dopo esserci rifocillati – e aver fatto un po’ di shopping, abbiamo fatto un giro nei dintorni, spingendoci fino al Gherkin (30 St Mary Axe), che mi affascina sempre molto.
Da lì abbiamo deciso di andare a vedere il nuovissimo edificio più alto di tutta Londra: The Shard (Joiner St).
Due parole a questo proposito: in cima a questa costruzione ultra moderna c’è una piattaforma panoramica che reca il fantasioso nome di “the view from the shard“. Ecco, sappiate che il biglietto per salire costa parecchio anche se prenotate per tempo (aka alcune settimane prima), ma se vi presentate lì il giorno stesso, costa anche di più – sempre se ci sono ancora posti. Onestamente avrei pagato quel prezzo se fuori ci fosse stato ancora un po’ di sole, in modo da salire e godermi la vista con la luce, poi al tramonto e poi col buio e le luci accese. Dal momento che però ormai era già buio a quell’ora, mi è sembrato un po’ uno spreco, visto che ormai ci eravamo persi metà dello “spettacolo”.
Ma la soluzione c’è ed è salire fino ad uno dei tre bar panormaici, che non sono alti come la piattaforma di the view, però l’ingresso non costa nulla. Nota: non fanno entrare con le scarpe da ginnastica. Indovinate chi si è presentata lì con ai piedi un bel paio di Nike? Eh. La signorina all’ingresso del Aqua Bar comunque è stata così gentile da farci entrare un momento ad ammirare la vista e fare un paio di foto.
La prossima volta arriverò preparata.
Tornati coi piedi per terra, ci siamo diretti verso casa, passando di nuovo davanti ad una Saint Paul’s Cathedral tutta illuminata.
A presto con l’ultimo giorno di questo viaggio.
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