Out of Africa (titolo italiano: la mia Africa) è uno dei miei libri preferiti di sempre.
C’è anche un film molto famoso del 1985 con Robert Redford e Maryl Streep, che però io non mi ero mai decisa a guardare: è noto a tutti, credo, quel fenomeno per cui se hai letto e amato un libro, il film probabilmente ti deluderà nel 90% dei casi. Sono pochissime le eccezioni a questa regola.
Finalmente, però, qualche giorno fa mi sono decisa a tentare la sorte e ho guardato il film.
Ebbene, mi è piaciuto. Certo, ci sono diverse discrepanze con la storia del film (che, ricordiamolo, è una storia vera, essendo questo un libro di memorie) e poi il libro è sempre il libro. Però questo è un film bellissimo, non per niente ha vinto 7 premi Oscar. Se la storia differisce un po’ dall’originale, trovo invece che le ambientazioni e la cura dei dettagli siano molto molto fedeli a quelle descritte, e questo è stato un vero piacere per gli occhi. Anche perché il film è stato girato esattamente in quelle terre e nella prima casa in cui visse Karen Blixen (la seconda invece ora è un museo dedicato a lei).
Questo è un film che consiglio caldamente.
I film sono una grande fonte di ispirazione per me (subito dopo i viaggi). E così dopo The Darjeeling Limited e Shanghai, ecco un set ispirato ad Out of Africa.
Sì perché se già quando leggo il libro, sogno di spazi immensi e pic nic con vista su leoni ed elefanti, il film mi ha ispirata ancora di più visivamente e mi teletrasporterei volentieri in Kenya in questo momento. Anche perché l’Africa è uno dei due continenti che ancora mi mancano (insieme all’Oceania).
Trovo che in questo set ci sia tutto, soprattutto dal punto di vista dell’autrice/protagonista: quel suo vestirsi un po’ da gentildonna di quell’epoca e un po’ da cacciatore, come il luogo richiedeva, con quelle giacche quasi militari. I bagagli di una volta, la poltrona di vimini su cui raccontava le storie a Finch-Hatton, il cesto per i picnic che organizzava portandosi dietro i biccheri di cristallo europei che risultavano deliziosamente fuori posto nella savana…
Ecco, io mi teletrasporterei subito.
Voi avete visto il film? Letto il libro? Pareri?
Trovate che questo sia uno stile facilmente integrabile nella vita di tutti i giorni, o è meglio che rimanga sullo schermo?
Comment
Bel post cara, e bel composit! Ho letto il libro, visto il film (libro migliore del film) e trovo assolutamente che questo sia uno stile così chic che non deve rimanere sullo schermo, ma mescolarsi ai pezzi di tutti i giorni.
Titti
http://dellaclasseedialtremusiche.blogspot.it/2014/02/zuccari-calling-aloe-in-my-life.html