Vorrei iniziare ribadendo di non accettare consigli di cucina da me, perché potreste dare fuoco alle vostre case. Siccome, però, dopo il post di lunedì scorso un paio di persone me l’hanno chiesto, ecco la ricetta.
Tenete conto che abbiamo fatto le cose assolutamente per istinto, non ci siamo basati su nessuna ricetta e sono venute bene. Se esiste una ricetta ufficiale e diversa da questa, tanto meglio.
In ogni caso non mi riterrò responsabile dell’esplosione delle vostre cucine, né dei ricoveri d’urgenza, sappiatelo.
(Ah, scusate per la mancanza di foto – e per il fatto che l’unica che c’è, è pessima: quando abbiamo preparato il piatto non sapevo ci avrei fatto un post)
Ingredienti:
– Pasta per lasagne (quei rettangoli di pasta per lasagne che vendono già pronti, tipo della Barilla o qualsiasi altra marca), per quattro persone noi ne abbiamo usata una confezione (se vi fate la pasta da soli, bravi. Io ho un lavoro e una vita, uso le confezioni.)
– Una teglia rettangolare.
– Besciamella (io uso quella pronta, perché – dicevamo – ho da fare e in realtà non sarei in grado di fare la pasta da sola nemmeno per salvarmi la vita, se sapete farla da voi, congratulazioni), una o due confezioni, dipende da quanto vi importa del vostro colesterolo. Hahahahaha, scherzone! Amici, state preparando un piatto a base quasi esclusivamente di carboidrati e grassi, non fate quelli a cui frega qualcosa della salute, dai.
– Pesto, un vasetto della marca che preferite. (Non vorrei ripetermi, ma se fate pesto, besciamella e pasta da soli… ce l’avete una vita? Lol, scherzo, bravi.)
– Bietole, un po’, quante volete, tanto stanno lì solo per far finta che in realtà ci siano delle verdure in questo piatto. Quindi non esagerate.
– Parmigiano, quanto basta.
– Un paio di bicchieri di vino. (Scegliete il vostro vino preferito: il suo unico scopo, infatti, è buttarne nello stomaco la giusta quantità durante la preparazione, per non essere consapevoli del casino che state facendo)(No, non va messo nelle lasagne!!)
Procedimento:
– Sbollentate (sono l’unica che ridacchia sempre per questo termine?) le strisce di pasta, che se no poi vi rimangono dure come delle suole (considerazione basata su una storia vera, hem hem).
– Sorso di vino. (L’ingestione di vino è un passaggio chiave per questa e qualsiasi altra ricetta, è importante, se no le lasagne non vengono)
– Fate a pezzi le bietole. (Questo passaggio è anche molto utile se avete avuto una giornata di merda: scaricate tutta la vostra ira su quelle bietole, forza)
– Sorso di vino.
– In una ciotola mixate la besciamella, il pesto, i pezzetti di bietole e il parmigiano.
– Sorso di vino.
– Ora mettete gli ingredienti nella teglia creando degli strati: strato di pasta, strato di mix besciamella+pesto+bietole, strato di pasta, strato di mix besciamella+pesto+bietole, e avanti così finché avete finito.
– Il consiglio dello chef: intervallate la stesura degli strati con dei sorsi di vino ben piazzati.
– Ora mettete la teglia nel forno preriscaldato a 180°C (forse lo dovevo dire all’inizio che il forno andava preriscaldato) per qualcosa come 40 minuti, ma attenzione perché potrebbe anche volerci di più, dovrete provare quanto è molle la pasta ogni tanto, noi siamo andati a tentativi.
– Se vi reggete ancora in piedi, versatevi del vino e rilassatevi fino al “ding” del timer della cucina.
Buon appetito!
16 Comments
Siete stati bravi a preparare questo piatto…dai che non esplode la cucina a nessuno! Sarà sicuramente buona questa lasagna, ma se la faccio e non bevo (sono astemia) verrà lo stesso buona? 🙂
Buon fine settimana…io oggi pomeriggio friggo le chiacchiere!!!
Ciao Ersy
Non ho capito una cosa: chi fa la pasta in casa non ha né una vita né un lavoro? È una casalinga disperata o una mantenuta? Come accade di frequente rispondi con parole di fuoco a chi dissente dai tuoi giudizi, dai tuoi valori e da quello che scrivi senza renderti conto quanto sia proprio tu spesso ad etichettare le persone. Senza rancore.
Ah sì sul fatto che tu non abbia capito non c'è proprio nessun dubbio. Cerca sul vocabolario il significato della parola "ironia", vedrai che vivrai mooolto meglio. Tante buone cose.
Io sono una casalinga con due figli piccoli, quindi niente lavoro e vita sociale praticamente uguale allo zero (anche per mancanza di baby sitter e/o nonni disponibili a tenere un po i pargoli), perciò mi rimane molto tempo a disposizione per preparare pasta, besciamella e pesto (confesso però che non l'ho mai fatto… sono più ferrata su pane, dolci e torte salate 🙂 ). Eppure non mi sono sentita assolutamente offesa dalle parole di Piper, forse perché leggendo da tempo i suoi post ho imparato a coglierne l'ironia, che è una qualità che apprezzo moltissimo nel mio prossimo.
p.s. Piper non che avessi bisogno di un avvocato difensore, avevi già risposto benissimo da te, ma non ho saputo trattenere le dita sulla tastiera.. 🙂
Angela GRAZIE dal profondo del mio cuore, perché il tuo commento mi fa tornare la speranza!!
Anche "sveglione di turno" riferito all'anonimo qui sopra che ti ha scritto una cosa civilmente ed educatamente è ironia? Ammazza che simpaticona!!
Su questo devo darti ragione: sono stata maleducata. Ero fortemente irritata, la mancanza di ironia nelle persone è una cosa che mi manda sempre in tilt. Limite mio. E non è una scusante per la mia mancanza di diplomazia, di cui sono consapevole, ma tant'è. In ogni caso mi scuso per quell'espressione effettivamente un po' esagerata.
Grazie Piperpenny, la provero' al piu' presto!!
cmq fare la besciamella e' abbastanza facile, una volta sono riuscita perfino io a farla from scratch…
Baci!
Ti leggo spesso e apprezzo i tuoi post. Purtroppo però questo mi ha trasmesso un sarcasmo che non ho apprezzato. Non ho colto davvero l'ironia e veramente il ripetere "ho una vita e un lavoro" ogni due per tre mi ha un po' infastidita (premetto che ho un lavoro, una vita e per fare la besciamella ci vogliono 5 minuti, poi che tu non abbia voglia di farla é un altro discorso, condivisibile). Viene davvero naturale da chiedersi, leggendo il post, se chi fa la pasta non abbia una vita o sia una nullafacente. Inoltre penso che quando le persone commentano i tuoi post in maniera gentile ed educata ma dissentendo dalle tue opinioni o chiedendo spiegazioni, non sia molto carino rispondere come sopra.
Spero che tu non prenda a male il mio commento.
Carla
Cara Carla, nessun problema col tuo commento, che e’ scritto in modo gentile ed educato.
Mi spiace che il post ti abbia trasmesso sarcarsmo, visto che di sarcasmo, qui, non c’e’ traccia. C’e’ ironia, anzi auto-ironia ad essere precisi, quello si’. Mi spiace anche se in qualche modo ti sei sentita offesa, anche se, pur sforzandomi, non riesco a capirne il motivo, visto che l’unico oggetto della mia ironia in questo post ero io stessa.
Questo risulterebbe evidente a chiunque abbia letto il mio blog almeno un paio di volte, ma per chi lo leggesse per la prima volta, la cosa dovrebbe essere altrettanto palese, visto che il vero significato della mia ironia e’ scritto a chiare lettere proprio nel post. Pertanto mi sembra semplicemente assurdo non solo dovermi mettere qui a spiegare dell’ovvia auto-ironia, ma doverlo fare quando la cosa e’ gia’ spiegata nero su bianco all’interno dello stesso post. Ma tant’e’, eccomi qui.
E’ cosa arci-nota che io sia davvero proprio tanto negata in cucina. Mi piacerebbe essere brava e a volte ci provo, ma sono impedita e combino solo disastri. Faccio spesso battute tipo “se questa cosa sono riuscita a farla io ci puo’ riuscire anche un organismo unicellulare” e cose simili. La mia invidia per chi invece sa cucinare e’ non solo palese, ma anche dichiarata a piu’ riprese da me stessa.
Non solo, quindi, e’ evidente che con quel ripetere in modo cosi’ vistoso e fasullo “non cucino perche’ ho una vita” in realta’ io stessi dicendo “la mia e’ tutta invidia”, ma… attenzione… L’HO ANCHE SCRITTO E SPIEGATO ALL’INTERNO DI QUESTO STESSO POST!! Per la precisione ho scritto “in realta’ e’ che non saprei fare la pasta in casa nemmeno se da questo dipendesse la mia vita”. Eccolo, scritto in italiano, nero su bianco, il significato di queste mie battute. Scusa, ma cosa c’e’ di difficile comprensione in questa frase?
L’assurdita’ del fatto che qualcuno abbia potuto davvero pensare anche solo per un secondo che io creda davvero che chi fa la pasta o il pesto in casa (come molte delle mie amiche fanno) non abbia una vita, mi sembra una cosa di un’idiozia tale che vi confesso di sentirmi un po’ stupida a dovermi mettere qui a spiegarvelo. Scusate, ma e’ cosi’.
Ripeto, mi spiace se qualcuno ha letto nel post qualcosa che non c’era, ma non ho nessuna intenzione di scusarmi per una battuta, il cui oggetto ero io stessa, soprattutto per il fatto che nel post c’e’ scritto. E di certo non sono responsabile per chi non capisce l’ironia nemmeno quando e’ spiegata.
Dal momento che scrivo un blog pubblico, ho sempre messo in conto che ci siano persone a cui puo’ non piacere quello che scrivo, persone che possono non essere d’accordo con le mie idee e a cui non piace il mio humor. Lo so, lo accetto e va benissimo cosi’. Ci sta che qualcuno smetta di leggermi perche’ stufo o perche’ non in sintonia con il mio modo di fare, non ho nessunissimo problema a riguardo.
Ma che mi mettiate in bocca cose che non ho detto (scritto) e idee che non mi appartengo, questo no, scusate, ma non lo tollero.
Ripeto: l’ironia qui era evidente e addirittura spiegata nero su bianco. Se qualcuno si e’ sentito offeso, non e’ perche’ l’ho offeso io, ma perche’ non ha saputo leggere, semplicemente. E io di questo proprio non posso essere responsabile.
Ok allora, ho fatto leggere il post a piper-madre che solitamente è ipercritica nei miei confronti e non solo ha detto che l'ironia era stra-palese, ma trova anche assurdo che qualcuno si sia potuto infastidire. Direi che questo taglia definitivamente la testa al toro.
E dire a chi ha potuto ritenere le tue parole leggermente offensive che non ha saputo leggere anche questa è ironia? (CIT:"Ripeto: l’ironia qui era evidente e addirittura spiegata nero su bianco. Se qualcuno si e’ sentito offeso, non e’ perche’ l’ho offeso io, ma perche’ non ha saputo leggere, semplicemente.")
Nessuna ironia, è un dato di fatto. Se una cosa è spiegata con chiarezza e non viene capita, voul dire che non si è saputo leggere, semplicemente. E il problema non è mio.
Avviso: se "chi fa la pasta in casa non ha una vita" era palesemente una battuta e c'è anche scritto nel post, sono invece profondamente convinta che stare qui a discutere di un'assurdità del genere sia una perdita di tempo di proporzioni enormi, senza nessuna ironia. Non ho nessuna intenzione di dedicare altro tempo a questa cosa. Chiudo qui questa inutilissima discussione.
«der Klügere gibt nach»
Sai Chiara, tu ti reputi poco portata per la cucina, ma io devo dire che quando ho fatto alcune ricette postate da te (una su tutte, il banana bread che ormai per me è diventato un classico) m9i sono sempre trovata benissimo e mi sono sempre riuscite al primo colpo. Non altrettanto a volte con quelle delle food blogger!