Tra i diritti fondamentali e i principii comuni dell’Unione Europea c’è l’uguaglianza tra uomini e donne. Almeno in teoria, perché nella pratica – lo sappiamo – le cose non stanno ancora così.
E non mi riferisco solo ai dati ufficiali, secondo cui le donne – a parità di lavoro – percepiscono uno stipendio inferiore agli uomini o – a parità di età – sono penalizzate nelle assunzioni, perché rischiano di rimanere incinte al contrario degli uomini. Comunque tutte cose vere, ma che almeno stanno venendo pian piano affrontate dagli organi ufficiali.
Mi riferisco anche agli atteggiamenti della società.
Perché finchè entrambi i genitori lavoreranno, eppure la casa e i compiti dei figli saranno considerate mansioni femminili, il calcetto e il bar invece diritti maschili, c’è poco che le leggi possano fare per garantire l’uguaglianza tra generi. (E questa non è un’impressione personale, visto che secondo un articolo del Harvard Business Review, è alta la percentuale di uomini che considerano tali compiti come “femminili”)
Perché finchè un uomo che fa carriera è bravo, mentre una donna l’ha di sicuro data via – e finché una donna che fa carriera dovrà lavorare il doppio di un uomo per dimostrare di esserselo meritato – non ci sono regolamentazioni che aiutino.
Finché a uomini e donne non saranno garantite le stesse possibilità e gli stessi trattamenti (e gli stessi doveri ovviamente), ci sarà ancora lavoro da fare, nel pubblico come nel privato.
Dobbiamo educare le generazioni future – maschi e femmine – a non fare gli stessi sbagli fatti fin qui.
L’otto marzo è la giornata internazionale della donna, una ricorrenza creata per ricordare le conquiste ottenute sino ad ora, ma anche le discriminazioni e le violenze cui le donne sono ancora sottoposte oggi. Mi sembra quindi la giornata giusta per riflettere su tutto questo, tra una mimosa e l’altra.
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Voglio rinnovarvi l’augurio che feci esattamente un anno fa su queste pagine: “Il mio augurio è che presto, in ogni angolo del nostro pianeta, nascere donna non sia più una cosa penalizzante. E mi riferisco anche al nostro modernissimo occidente. Un abbraccio a tutte voi e continuate ad essere il meglio che potete essere…”
Auguri.
6 Comments
Brava!!!
Tanti Auguri anche a te!!!!!
Ti stimo Chiara!!! Grazie per questo post!
E' proprio vero quello che scrivi e noi, nel nostro "modernissimo" occidente spesso non ci rendiamo conto di quanto la societá ci etichetti e ci giudichi. Una cosa che non smette di scioccarmi é il sessismo giá nel mondo dell'infanzia. Non posso che rabbrividire quando, entrando in un grande magazzino, vedo ben esposti i mini-ferro da stiro e i mini-kit per pulire la casa. E' raccapricciante.
Dobbiamo riflettere, e tanto. C'è bisogno dell'otto marzo e c'è bisogno oggi, ancora, del femminismo.
Felice otto marzo 🙂
Lucia
Auguri anche a te cara Chiara! Hai detto bene, meglio non si poteva dire, ma sono alquanto scettica sul cambio di atteggiamento. E ti dirò, nelle mie esperienze lavorative e di studio, chi è riuscito a volte a penalizzarmi non è stato un uomo ma è stata una donna. Spesso l'invidia che si crea è tale che ci dimentichiamo di fare fronte comune. Una donna maltrattata è una donna sola. Lasciata sola dalle altre donne. Che la festa dell'otto marzo simboleggi anche una nostra ritrovata unione.
Ciao Ersy
Davvero un bel post, auguri anche a te!!
Brava Chiara! Bellissimo post!!! Sono d'accordo anche con Ersy,quando dice che tra donne ci vorrebbe unione e solidarieta'.Auguri anche a te:) Francy
Bellissimo post, non potrei essere più d'accordo con te! Auguri – in ritardo – fantastica donna 🙂