Tutto quello che poteva andare storto tra lo scorso fine settimana e oggi pomeriggio, naturalmente, l’ha fatto. Per fortuna per il momento l’ondata di sfiga sembra essersi fermata, ma chissà.
Ma andiamo con ordine.
Ho cominciato ad ammalarmi venerdì sera. Domenica e lunedì avevo anche un po’ di febbre. Stamattina (sto scrivendo di mercoledì notte) sarei dovuta partire per la Svizzera per lavoro per qualche giorno, ma dato che ieri stavo ancora male, sono andata dalla dottoressa per farmi dare qualcosa di potente che mi rimettesse in sesto entro oggi (mercoledì). Illusa. La dottoressa mi ha vietato di volare per qualche giorno, perché con le vie respiratorie così intasate avrei rischiato di rimetterci i timpani (soprattutto dopo l’incidente che ho avuto durante un’immersione due anni fa in Malesia).
Ho chiamato allarmata la mia capa e le ho chiesto di andarci lei in Svizzera. Mi ha detto sì, ma solo fino a giovedì sera, perché venerdì sarebbe dovuta essere assolutamente ad Amburgo. Allora abbiamo deciso che io avrei preso il treno giovedì da Amburgo (almeno non avrei volato), sarei arrivata in Svizzera giovedì sera, lei sarebbe ripartita e io avrei proseguito gli eventi fino a sabato.
Peccato che nel pomeriggio di oggi mi abbia chiamata in lacrime: un’emergenza in famiglia (una cosa brutta purtroppo), per cui sarebbe dovuta rientrare subito. E io sarei dovuta essere entro stasera in Svizzera.
Panico.
Sono saltata in piedi, mi sono buttata nella doccia, ho fatto la valigia in – credo – tre minuti, ho prenotato l’aereo e via.
Ora, io una volta di venerdì sera ho comprato un biglietto aereo per partire la mattina dopo, ma comprare un biglietto per un volo che parte dopo quattro ore non mi era mai successo.
Ho vissuto con terrore le ore prima del volo, perché la mia dottoressa mi aveva davvero preoccupata.
Sono felice di farvi sapere che i miei timpani sono interi, ma ci tengo ad esortarvi a non prendere l’aereo quando siete super-raffreddati, perché fa effettivamente un male boia.
Tra l’altro sono ancora sorda al 90%. Il concierge dell’hotel deve aver pensato io sia portatrice di handycap, perché mentre mi parlava gli leggevo le labbra (non lo sentivo) e credo di avergli risposto urlando.
Comunque al momento mi trovo in Francia (il nostro cliente per qualche motivo ha scelto l’hotel qui) e devo dire che, da quel poco che ho visto, Mulhouse è una cittadina proprio carina.
Scusate eventuali errori, ma ho scritto tutto ciò dall’iphone. Sono esausta (e sorda).
Ora sono in hotel, sto guardando CSI in francese. No, non parlo francese, ma non fa alcuna differenza: non sento nulla, posso solo guardare le immagini, per quanto mi riguarda potrebbero pure parlare arabo.
Nella speranza che le orecchie mi si sgonfino, che il raffreddore mi abbandoni e che l’udito mi ritorni entro domattina, vi auguro una buona notte.
7 Comments
Forza e coraggio…la tua capa deve essere contenta di avere una dipendente così solerte. Un pò di buon cioccolato svizzero non può che tirarti su.
Guarisci presto, Ersy
aiuto! che avventure! vai da Läderach, non riuscirai piu' a uscirne per il profumo di cioccolato che c'è! 😉 è come stare dentro un uovo di pasqua =D Ilike
Coraggio, il piu' e' hai passato! una bella prova di forza 🙂
Anche se stenterai a crederci, poteva andare addirittura peggio: lo saprai già, ma oggi c'era pure lo sciopero (indetto da ver.di) del personale aeroportuale – e non solo, qui è il secondo giorno di blocco del trasporto pubblico.
Gute Besserung!
Sei davvero super!!! la tua principale è fortunata ad averti con lei!! spero tu guarisca presto-baci,Francy
Mi e' successa la stessa cosa qualche anno fa'. Dopo sono stata 2 settimane ammalata con
le orecchie. La cittadina di Mulhouse e' veramente molto carina. Quando qualche volta sono
andata in Costa azzurra in vacanza in macchina ho sempre pernottato li'…
Buona guarigione…e di' alla capa che meriteresti un piccolo ritocco sullo stipendio! Baci Maria
Ma che sfiga!
Ti capisco comunque, io per aver volato con un forte raffreddore ho quasi rischiato la rottura del timpano… non ti dico il dolore! Non vedevo l'ora che si atterrasse.
Poi ho dovuto fare degli esercizi ridicolissimi con una specie di palloncino da gonfiare col naso (non ridete, esiste e si chiama Otovent) e ho riacquistato l'udito dopo qualche giorno.
Io ora il palloncino me lo porto sempre dietro quando volo… non si sa mai! XD