Dopo le impressioni generali, La Valletta, Mdina e Rabat, passiamo ora ad uno degli argomenti di maggior interesse, quando si parla dele isole Maltesi: l’archeologia.
Avevo già accennato in questo post al fatto che Malta è ricca di reperti preistorici e fossili. La maggior parte sono conservati al Museo Archeologico di La Valletta. I luoghi dove sono stati ritrovati, però, si possono visitare: templi paleolitici, neolitici e grotte varie; ce ne sono molti sulle isole maltesi, io sono stata pochi gorni e non ero automunita, ho quindi dovuto fare delle scelte.
La cosa più importante da vedere a Malta è l’Ipogeo di Hal Saflieni: una necropoli sotterranea scavata nella pietra con precisione e raffinatezza intorno al 3.000 a.c., che precede di alcune migliaia di anni le catacombe romane. E’ un sito archeologico quasi unico nel suo genere, quindi lo vogliono visitare tutti, ma per preservarne la conservazione fanno entrare solo pochissime persone alla volta (è patrimonio UNESCO dell’umanità). Ne consegue che si formano delle liste d’attesa non indifferenti. E’ necessario prenotare un biglietto d’entrata con almeno cinque o sei settimane d’anticipo. Io ho saputo con circa una settimana di preavviso che sarei andata a Malta, ho tentato di trovare un biglietto, ma che ve lo dico a fare? E’ stato impossibile. Ho provato, come mi era stato suggerito, ad andare la mattina a vedere se ci fossero state delle cancellazioni, ma mi hanno più o meno riso in faccia.
L’Ipogeo si trova nella cittadina di Tarxien (pronuncia: tarscin), non lontano da lì è possibile visitare uno dei tempi paleolitici dell’isola, ma – detto tra noi – non è particolarmente ben corsevato, quindi non vale la pena andare fino a lì solo per vedere quel tempio, se però siete già lì per visitare l’Ipogeo potete anche fare un salto. In ogni caso, questo tempio è abbastanza perdibile.
Due tempi invece incredibilmente ben conservati sono quelli neolitici di Hagar Qim e Mnajdra.
All’ingresso del sito c’è anche un piccolo museo che spiega un po’ di storia e di tecnica, così come alcuni misteri ancora non risolti dagli archeologi, come le statuette qui rinvenute, che raffigurano figure umane obese. Chi rappresentano queste figure? Si trattava di una popolazione effettivamente obesa? Ma è possibile? O raffigurano delle divinità? Ma in questo caso, perché queste popolazioni primitive si immaginavano le loro divinità obese? Ed è possibile immaginarsi un tipo di corpo umano che ancora non esiste? Oppure queste statuette rappresentano qualcos’altro? Cosa?
Attenzione, perché questi due tempi sono nello stesso complesso, ma non sono vicinissimi, anche se l’occhio a prima vista inganna. Ci sono alcune centinaia di metri di distanza, direi un km e qualcosa, ma non sono brava con le distanze. la strada che li collega è sulla costa in mezzo al nulla, è solo pedonale. E al ritorno è pure in salita. Se andate portatevi acqua, protezione solare e qualcosa per coprire il capo dalle insolazioni.
Non lontano da questi tempi si trova la Blue Grotto, che si può raggiungere in barca. Dicono sia una gita splendida, ma nel mio caso era quasi sera e, dovendo dipendere dagli autobus, non mi è stato possibile farla. Una delle cose per cui mi mangio le mani. Se andate a Malta organizzatevi meglio di me, arrivate ai tempi prima in modo da avere tempo per la Blue Grotto.
Alla prossima puntata!
2 Comments
E' sempre un enorme piacere leggere i tuoi interessantissimi post di viaggio!
Federica
Davvero molto interessante.. una Malta un po' diversa dalle solite spiagge e mare!
Un bacione :*