Dopo le prime impressioni e le prime immagini, comincio i miei appunti di viaggio su Marrakech facendo due considerazioni:
- Un weekend lungo (tre-quattro giorni al massimo), sono più che sufficienti per visitare comodamente Marrakech, se ci si limita solo a questa città.
- Di fatto, le cose da fare e vedere sono moltissime sia a Marrakech che nei dintorni, quindi più tempo si ha, più cose si riescono a fare e a vedere. Se avete molto tempo, quindi, vale la pena approfittarne. Se invece avete solo pochi giorni (com’è stato il nostro caso), voglio tranquillizzarvi: bastano per visitare le cose principali e godersi la città in generale.
Fatte le dovute premesse, inizio a parlare di questa meravigliosa città partendo dalla sua parte più significativa: la medina, la città vecchia raccolta dentro le mura. Questo è il cuore storico e culturale della città, contrapposto alla Nouvelle Ville, la parte più nuova e moderna, simbolo del tempo che passa.
Entrare nella medina è quasi come fare un viaggio nel tempo: vicoli stretti e labirintici, costeggiati da artigiani che lavorano tutto a mano, affollati di merci e persone e attraversati costantemente da carretti trainati da asinelli, che poco si curano di travolgere qualsiasi cosa (e chiunque) si trovi sul loro passaggio.
Ci sono solo i motorini che sfrecciano come pazzi tra stand e passanti, a ricordarti che siamo effettivamente nel ventunesimo secolo.
All’interno della medina si trovano gli edifici più importanti, sia storici che politici.
C’è per esempio il Palazzo Reale, che non si può visitare, in quanto dimora dell’attuale re del Marocco. Si possono invece visitare i giardini, ma solo se il re è fuori dalla residenza.
C’è la Moschea della Koutoubia, a ridosso di piazza Jemaa el Fna, uno degli edifici più caratteristici dell’architettura islamica almohade, con il suo minareto talmente proporzionato da essere usato come modello per altre torri (es.: la Giralda di Siviglia).
(Nota: le moschee in Marocco non sono visitabili)
Piperpenny e piper-marito |
E poi ci sono alcuni edifici antichi, che costituiscono degli esempi splendidi di architettura arabo-andalusa e decorazioni marocchine.
Non sono certa che si riesca a vedere tutto in una giornata, anzi. Noi abbiamo diviso le visite su due giorni, concentrandoci sulla zona nord il primo e su quella sud il secondo, usando come punto di divisione il cuore della medina, la celebre piazza Jemaa el Fna.
(Premetto già che non metterò le foto di tutto, altrimenti il post diventa troppo lungo addirittura per i miei standard)
A nord
Partendo da piazza Jemaa el Fna e attraversando i souq a nord della stessa, si raggiunge il Musée de Marrakech, uno splendido palazzo moresco del quattordicesimo secolo che da solo vale la visita al museo.
Poco più avanti si raggiunge la Madrasa Ben Youssef, che era una scuola coranica, esempio di architettura arabo-andalusa, di cui si possono ammirare ancora le minuscole e spartanze stanzette per gli studenti, oltre che le splendide decorazioni del cortile e le finestre dentellate.
Amici che ti photobombano le foto, lol. |
In questa zona c’è anche la Koubba Almoravide (un monumento sacro composto da una cupola), l’edificio più antico di Marrakech, che purtroppo quando siamo andati noi era chiusa. Un altro indirizzo interessante può essere la Maison de la Photographie, che espone stampe della “vecchia” Marrakech, tra il resto.
A Sud
Tra i siti da non perdere nella zona sud della medina c’è sicuramente il Palais de Bahia, il palazzo di un gran visir che decisamente non ha badato a spese quando ha commissionato la costruzione di questa sontuosa dimora nell’800. Solo una parte del palazzo è visitabile, perché alcune stanze sono utilizzate dalla famiglia reale.
Non lontano da questo palazzo si trovano le Tombe Saadiane che accolgono le salme della dinastia Sadiana, una delle famiglie reali marocchine al potere tra il 1500 e il 1600.
(Delle tombe vere e proprie – e dell’interno del mausoleo – non ho foto: fotografare delle tombe, per quanto stupendamente decorate possano essere, mi mette un po’ a disagio. Però il sito vale davvero una visita.)
Nella zona sud della medina c’è anche il Dar Si Said Museum.
E poi, naturalmente, in mezzo a tutto questo ci sono i souq, ma di questo vi parlo la prossima volta.
10 Comments
I tuoi post di viaggio sono sempre fatti benissimo!!! Chiari ed esaurienti!! Foto stupende e bellissima coppia voi!!!- baci, buona serata,Francy
Grazie mille!!
Grazie mille per la prima parte del tuo fantastico resoconto su Marrakech! Federica
Grazie a te!
Bellissime foto! P.S. Mi candido per "corridoio o finestrino" (oddio, si chiama così?) nonostante io abbia un non-blog (ovvero, ce l'ho ma lo aggiorno ogni mille anni)!
Fantastico! Mandami pure una email all'indirizzo del blog (la trovi nella colonna di destra), così poi posso mandarti le domande.
Che meraviglia! E voi due siete una bellissima coppia 🙂
Un bacione
Ciao! Molta invidia perchè è una vita che vorrei andare a Marrakech… però io gli shorts in un paese arabo non li avrei messi…
Normalmente ti darei ragione, infatti sono la prima a coprirmi di più quando visito un Paese di religione islamica, per quanto moderato possa essere (vedi il viaggio in Malesia). Nel caso di Marrakech, però, ero stata avvisata da svariate persone che non ce ne sarebbe stata la necessità, anzi. E infatti tra tutte le turiste che ho visto in giro, io ero in assoluto tra le più vestite. Senza contare che molte ragazze marocchine, soprattutto nella parte nuova, non solo non indossano il velo, ma ne ho viste anche con indosso gonne al ginocchio…
Comunque sì, in effetti – pensandoci – il giorno che mi sono messa gli shorts grigi mi sono sentita vagamente osservata e non al 100% a mio agio. Quando tornerò a Marrakech credo proprio mi limiterò ai bermuda blu che sono sensibilmente più lunghi e agli harem pants.