(Qui trovate il primo e il secondo post sul mio viaggio a Marrakech)
La celebre piazza Jemaa el Fna è il vero cuore pulsante della medina, la città vecchia di Marrakech.
Il che è quasi ironico, visto che il suo nome significa “assemblea dei defunti”, perché in passato era il luogo dove venivano eseguite le condanne a morte. Poi è stata la stazione degli autobus e oggi è forse il punto più vitale della città, succede qualcosa ad ogni ora ed è il fulcro della vita della Medina.
Di giorno non c’è un filo d’ombra, ma è comunque frequentata da venditori, turisti, taxisti e carrozze e carretti vari tirati da asini e cavalli. È vitale, qui, guardare dove si mettono i piedi: i taxi e i carri si spostano liberamente per la piazza senza apparentemente avere delle regole in proposito, meglio evitare di farsi investire. Per non parlare dei “ricordini” lasciati dai suddetti cavalli e asini…
Tra gli odori forti degli animali e i loro “scarti”, i differenti tipi di cibo cucinati nei vari stand in giro per la piazza e i gas di scarico delle auto, Jemaa el Fna non è esattamente un posto per stomaci sensibili.
La vita che turbina intorno, però, con mille colori, suoni, voci e la miriade di cose che avvengono ad ogni angolo, ha il potere di distrarre da tutto questo.
Ma è la sera che la piazza prende davvero vita, questo è soprattutto vero durante il mese del Ramadan, che era in corso quando noi abbiamo vistato la città: gli stand di cibo si moltiplicano, le persone si riversano in piazza a centinaia, le luci si accendono e in ogni metro quadrato c’è qualcuno che vende qualcosa o che mette in scena qualche spettacolino. Impossibile non lasciarsi coinvolgere, riuscirete ad uscirne dopo ore.
Quella cosa di guardare dove mettete i piedi è ancora più importante la sera: oltre a veicoli vari ed escrementi di cavalli&co che al buio sono peraltro meno visibili, di sera la piazza ospita anche alcuni incantatori di serpenti, i quali se ne stanno arrotolati a terra, in trance per via della “musica” (se proprio vogliamo chiamarla così). Sono abbastanza certa che non vorrete mettere accidantalmente il piede su un cobra, nevvero?
In ogni caso, piazza Jemaa el Fna è un buon punto di partenza per le esplorazioni della medina e per una (o più) visita ai souq, così come è l’indirizzo principale per passare le serate, ma anche per mangiare. Moltissimi, infatti, sono i ristorantini lungo tutto il perimetro della piazza, dai quali ci si può comodamente godere lo spettacolo della vita che scorre.
Sul lato nord della piazza vi segnalo “Les Terrasses de l’Alahmbra“, dove abbiamo mangiato piuttosto bene.
Sul lato sud, invece, sulla destra, leggermente infilato in uno degli angoli della piazza, vedrete un edificio abbastanza alto. Lì c’è un ristorante su tre piani (purtroppo – ignorando i miei stessi consigli di viaggio – ho scordato di segnarmi il nome o prendere il bigliettino). Non si mangia strabene, bisogna dirlo, ma il panorama dalla terrazza dell’ultimo piano vale una cena.
Voglio concludere con un video che ho girato proprio nella piazza di sera, in due momenti diversi.
(La seconda parte, quella filmata dalla terrazza del ristorante durante il richiamo dei muezzin, purtroppo è un po’ disturbata, ma la sera c’era parecchio vento)
Alla prossima puntata!
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