Titolo: Holy Cow!
Sottotitolo: An Indian adventure
Autrice: Sarah McDonald.
Anno: 2002.
Questa è la storia di una giornalista australiana, famosa, che lascia tutto per trasferirsi in India per seguire il suo compagno. Non è la sua prima volta in questo Paese dalle mille contraddizioni: ci era stata da giovane in viaggio e se ne era andata provando un odio profondo per l’India e giurando che non sarebbe tornata mai.
Come spesso succede, mai dire mai.
Benché – potendo – visiterei davvero tutto il mondo, devo ammettere che l’India non è nella lista dei posti che proprio non voglio perdermi. Ognuno ha i propri gusti, ma devo dire che i motivi che non mi fanno desiderare particolarmente un viaggio in India sono esattamente gli stessi dell’autrice. All’inizio del libro si percepisce tutto il malessere che la McDonald prova dopo il trasferimento e devo ammettere che ho provato una certa empatia e la cosa mi ha creato una certa ansia.
La cosa bella, però, è che il libro si evolve, seguendo il percorso personale dell’autrice. E diventa la storia di un viaggio attraverso l’India, attraverso diverse religioni e attraverso una crescita personale. Ma ora non immaginatevi un testo noioso, pesante o didascalico. Proprio per nulla. L’autrice è dotata di uno spiccato senso dell’umorismo e poi la letteratura di viaggio, in generale, coinvolge e sorprende con svolte improvvise. Visto il carattere del tema, però, è anche un libro che offre molti spunti di riflessione su se stessi e sulle proprie certezze. Io mi sono trovata spesso a sottolineare diverse frasi che mi hanno molto colpita, di quelle che hai la sensazione che avresti potuto scrivere tu, se solo fossi riuscita a mettere in ordine pensieri e parole in modo adeguato.
Ho cercato questo libro in italiano ovunque, purtroppo non sono riuscita a trovarlo da nessuna parte, nemmeno su Amazon o altri siti specializzati. Temo non sia stato tradotto. In ogni caso, secondo me vale la pena leggero anche in inglese.
7 Comments
Nemmeno nella lista dei miei futuri viaggi e concordo con te: alla fine i gusti sono gusti. In generale, l'Asia nel suo complesso non mi attira proprio, a parte Singapore e il Giappone, che spero di visitare un giorno. Federica
Io invece, curiosamente, sono innamorata dell'Asia, ma l'India fa eccezione, proprio non mi attira… Singapore è splendida, te la consiglio!
Sei che "Heilige Kuh!" è stato il primo libro che sono riuscita a finire in tedesco? Trovato anche io sulle bancarelle, lo presi perché ai tempi ero fissata con l'India, ed ero sicura di poter leggere da cima a fondo qualunque cosa la riguardasse…. credevo non lo conoscesse nessuno, invece ecco, mi hai fatto venire voglia di leggerlo di nuovo 🙂
In effetti non è molto famoso, peccato perché invece è proprio carino.
Comunque è curioso che l'abbiano tradotto in tedesco ma non in italiano… o almeno io non sono riuscita a trovarlo. Tu l'hai mai visto?
No, in italiano mai visto 🙁 a meno che non abbiano scelto un titolo del tutto diverso dall'originale, google dice che non c'è. Peccato però!
Mi piace! Lo metto fra i prossimi libri da leggere, anche se in inglese, meglio, così mi alleno 🙂
Deve essere interessante!! Anch'io sono affascinata dall'Asia,ho letto di tutto anche sulla tradizione delle geishe,ma l'India pure io l'ho sempre tralasciata. Ma questo libro lo cercherò. Baci Francy