Tutte le informazioni – utili o meno – per organizzare questo viaggio a Siem Reap e la zona dei templi saranno nel solito post “mini-guida di viaggio” che sto pian piano mettendo insieme e che spero di riuscire a pubblicare settimana prossima. In questo post ci sono invece le foto e i racconti su quello che abbiamo visto in questa zona.
(Qui l’introduzione all’intero itinerario di questo viaggio, qui le prime foto di questa tappa)
La Cambogia e in particolare la zona dei templi di Angkor, vicino a Siem Reap, era da tempo in cima alla mia lista dei desideri di viaggio, ma ogni volta che tentavamo di andarci, tutto andava a monte. Il problema era soprattutto che spesso, quando avevamo le vacanze, ci accorgevamo che non era la stagione giusta per visitare quella zona, quindi dovevamo cambiare meta.
Ora, il mese di settembre è ancora compreso nella stagione delle piogge, quindi anche questa volta avevamo scelto un’altra meta: Bali (e ci siamo anche andati, i post sono in arrivo nelle prossime settimane).
Quindi come siamo finiti in Cambogia nella stagione delle piogge? Come avevo anticipato in questo post, sulla strada per Bali avremmo comunque dovuto fare scalo a Bangkok, abbiamo quindi deciso – non essendoci mai stati – di passare un paio di giorni in città per visitarla. A quel punto ci siamo accorti che a soli 50 minuti di aereo dalla capitale thailandese si trova proprio il mio sogno in quanto a viaggi. Abbiamo quindi deciso che non potevamo assolutamente farci scappare un’occasione del genere, stagione delle piogge o meno, perché chissà quando riusciremo a tornare in quella parte di mondo.
E quindi, dopo circa 23 ore di viaggio, eccoci arrivare in Cambogia finalmente!
Solo che mentre atterravamo e sotto i nostri occhi si delineava questo panorama, abbiamo seriamente temuto di aver commesso un terribile errore: era tutto allagato!
In realtà la nostra esperienza con l’acqua in Cambogia si è limitata all’arrivo. E basta. Non posso credere alla fortuna che abbiamo avuto. Da quel momento in poi abbiamo avuto solo bel tempo, sole e cielo blu (e un caldo massacrante). Ha piovuto un paio di volte, non per molto tempo, ma praticamente sempre di notte, quindi non ci siamo quasi accorti di nulla.
Insomma, andare in Cambogia a settembre non è poi una cattiva idea: è bassa stagione, ci sono meno turisti e i prezzi ma soprattutto le temperature sono più basse (per quanto lo possano essere da quelle parti insomma).
Riguardo a cosa visitare, nella zona di Siem Reap c’è davvero l’imbarazzo della scelta, si potrebbe stare lì parecchie settimane senza annoiarsi.
L’attrazione principale è certamente costituita dal complesso dei templi di Angkor, che non va assolutamente perso; i siti d’interesse, però, sono molti.
In ogni caso, a meno di non avere infinito tempo a disposizione, sarà necessario fare delle scelte su cosa visitare.
In questo post riporto quello che abbiamo visto noi e cosa, tornando indietro, non mi perderei o invece salterei.
Prima di iniziare, una nota: in genere un classico dei post o degli articoli sull’Indocina (Thailandia, Cambogia, Laos, Vietnam…) sono i monaci buddisti con le tuniche arancioni. Sì, ci sono effettivamente molti monaci in giro in queste zone e sono visivamente molto belli, ma io aborro il fotografare le persone come fossero attrazioni o fenomeni da baraccone, quindi voglio avvisare sin da ora che non ci saranno foto di monaci su questo blog. Certo, magari è capitato che, nel fare una foto ad un tempio, ci finiscano dentro dei passanti e può darsi che tra questi ci siano dei monaci, d’altronde nei siti turistici è quasi impossibile fare delle foto senza che qualche estraneo spunti da qualche parte, ma direi che questa è una cosa diversa ed è abbastanza chiaro.
E ora alcuni consigli pratici.
1. Per visitare la maggior parte dei templi e dei vari siti, si paga l’ingresso. Il pass può valere uno o più giorni, deve essere corredato da foto (che vi fanno al momento) e deve sempre essere indossato. Per prima cosa, quindi, recatevi all’ufficio per fare il pass, poi potete iniziare le visite. Lo specifico, perché se arrivate fino ai templi, non vi fanno entrare e dovete tornare a Siem Reap a fare il pass, perderete almeno un paio d’ore.
2. Un consiglio che avevano dato a me e che mi sento di diffondere è quello di prendere una guida: si risparmia un sacco di tempo, soprattutto riguardo agli spostamenti – non è semplice districarsi tra i vari templi – ma anche andare e tornare da Siem Reap sarà più facile; la guida, poi, torna utile anche all’interno del complesso di Angkor, che è davvero immenso. Meglio procurarsi una guida, altrimenti si butterà via un sacco di tempo. Accertatevi che la guida sia ufficiale: deve avere la divisa, quindi non accettate i servizi del primo che passa.
Comunque se contattate un’agenzia del posto prima di arrivare, avrete il pass già fatto e pagato e la guida assicurata, quindi, se non avete moltissimo tempo, ne vale la pena. Su guide e agenzie del posto metterò più informazioni nella mini guida di viaggio.
3. Attenzione: questi sono templi vecchi di più di mille anni, si richiede quindi il massimo rispetto per la preservazione di tali monumenti, ma anche la massima attenzione a dove si mettono i piedi, visto che pietre così antiche possono essere molto sconnesse.
4. Va inoltre detto che questi templi sono stati costruiti come induisti, oggi però la Cambogia è un Paese buddista, molti sono quindi stati convertiti al buddismo e sono in uso, questo significa che è vietato entrare con un abbigliamento troppo succinto, trattandosi di luoghi di culto: no quindi a pantaloncini, gonne o abiti corti, canottiere e scolli eccessivi. Ho visto una ragazza in canottiera cui è stato negato l’ingresso ad Angkor Wat… pensate arrivare dall’altra parte del mondo e non poter vedere quello per cui siete arrivati fin lì!
5. Il caldo è atroce, si suda moltissimo e salire e scendere dai quei templi ripidi è faticoso: portatevi tanta acqua, ma anche dei sali minerali per integrare tutto quello che perderete (es.: Gatorade o bevande simili).
6. Non c’è un filo d’ombra. La protezione solare qui è vitale, non scherzo. E che sia alta. E che venga riapplicata ogni due o tre ore. Inoltre senza un copricapo che protegga dal sole, una bella insolazione è assicurata.
Bene e ora iniziamo finalmente con le foto.
Purtroppo, ho scoperto, è difficilissimo fotografare questi templi fatti tutti di roccia: è tutto un po’ dello stesso colore e l’obiettivo non riesce a catturare la tridimensionalità come fa invece l’occhio umano, quindi nelle foto gran parte degli scorci sembrano appiattiti e non si capiscono i diversi piani e la profondità. È un gran peccato perché alcuni dei posti che mi hanno tolto il fiato per la loro bellezza, in foto rendono l’1%, in alcune foto non si capisce bene nemmeno cosa ci sia, sob.
Dicevamo che la cosa più importante è il complesso di Angkor.
Angkor Thom oltre mille anni fa era la città più grande e abitata del mondo, prima che venisse abbandonata, totalmente dimenticata e inghiottita dalla giungla per diversi secoli. Per fortuna è stata riscoperta – per puro caso, così noi oggi possiamo godere di queste meraviglie.
Dal momento che questo complesso è enorme, consiglio di concordare con la guida cosa vedere e cosa tralasciare.
L’ingresso all’antica città di Angkor Thom |
Tra i templi di questa zona che ho preferito c’è sicuramente il tempio di Bayon: con quegli enormi visi scolpiti nella roccia è incredibilmente suggestivo. Credo che questo tempio sia in generale una delle cose più spettacolari io abbia mai visto.
Poi il tempio Baphuon, che si raggiunge percorrendo un lungo ponte di pietra.
Lì vicino c’è il tempio Phimeanakas.
E veniamo ora al tempio principale, quello più famoso e non a caso: Angkor Wat. Questa costruzione lascia davvero a bocca aperta per le dimensioni e la complessità, così come per la raffinatezza dei decori elaborati. Soprattutto pensando a quanto tempo fa è stata costruita.
Ok, pensavo di riuscire a mettere tutto in questo post, ma mi rendo conto che è ridicolo: è già lunghissimo e siamo solo a metà, quindi… alla prossima puntata!
7 Comments
Belle le foto e fantastico il post…come sempre,scrivi talmente bene,che sembra d'essere in quei luoghi meravigliosi!!! Buonanotte,baci-Francy
Ma grazie mille!! <3
Stupendo.
Meraviglioso!!! grazie per avermi fatto scoprire questo posto, ora voglio andarci anche io.
Quale sarebbe in realta' la stagione consigliata per visitarlo?
La stagione delle piogge ufficialmente va da maggio a ottobre, però chiaramente non è così netta, alcuni anni dura di più, altri meno, ecc…
La stagione asciutta va da novembre ad aprile. Però occhio perché ci diceva la nostra guida che a marzo-aprile le temperature sono altissime. Nel periodo intorno a Natale invece sono i prezzi ad assere particolarmente alti.
Se io dovessi tornarci, probabilmente andrei verso fine ottobre, quando le piogge stanno finendo, ma non fa ancora quel caldo insopportabile e i prezzi non sono ancora altissimi. Poi è chiaro che si può avere fortuna o sfortuna col tempo, non si può mai sapere…
Davvero bellissimo, grazie per questo primo diario di viaggio, mi ha fatto sognare!
A presto :*
Bellissimissimo! Anche una mia amica ci è stata e ho visto un po' di foto..stupende, mi fa venire voglia di andarci! Prossimo viaggio? Magari!