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I ragazzi sono fatti così

25 Novembre 2014

 Qualche tempo fa ho scoperto il sito di Fortesa Latifi, una ragazza originaria del Kosovo che vive e studia in America e scrive delle cose splendide.
Una poesia in particolare mi ha molto colpito e dal momento che oggi è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, mi sembra un buon momento per farla conoscere a chiunque passi di qui, donne e uomini che siano.
Ora, prima che scattino le polemiche, questa è solo una poesia, non una generalizzazione. Se devo essere onesta, io ho la fortuna di non aver mai sperimentato situazioni del genere nè di persona nè attraverso amici o conoscenti – e penso che sia lo stesso per moltissima altra gente. Il fatto che la cosa non ci riguardi direttamente, però, non significa che queste cose non avvengano intorno a noi, purtroppo. E io sono assolutamente convinta che dipenda anche da noi, da ogni singolo individuo, educare le nuove generazioni. La responsabilità è di tutti e le parole, anche quando sembrano innocue, hanno sempre delle conseguenze, soprattutto sui più piccoli.
Credo che questa poesia, così ben scritta, spieghi in modo molto lucido e chiaro quanto certi atteggiamenti cui a volte non diamo peso, di peso ne abbiano invece parecchio.
Trovo che questo sia un testo assolutamente da leggere e interiorizzare. E magari anche diffondere.

 Inizio incollando la versione originale, di seguito invece metto la traduzione, che però attenzione è fatta da me (visto che non esiste una versione in italiano), quindi molto meno che perfetta, ma almeno si capisce di cosa parla il testo.

Boys Will Be Boys (And Why That Is the Stupidest Thing You Could Ever Say to A Little Girl

“when she was 7, a boy pushed her on the playground
 she fell headfirst into the dirt and came up with a mouthful of gravel and lines of blood chasing each other down her legs
 when she told her teacher what happened, she laughed and said ‘boys will be boys honey don’t let it bother you
 he probably just thinks you’re cute’
but the thing is,
 when you tell a little girl who has rocks in her teeth and scabs on her knees that hurt and attention are the same
 you teach her that boys show their affection through aggression
 and she grows into a young woman who constantly mistakes the two
 because no one ever taught her the difference
‘boys will be boys’
turns into
‘that’s how he shows his love’
and bruises start to feel like the imprint of lips
 she goes to school with a busted mouth in high school and says she was hit with a basketball instead of his fist
 the one adult she tells scolds her
‘you know he loses his temper easily
 why the hell did you have to provoke him?’
so she shrinks
 folds into herself, flinches every time a man raises his voice
 by the time she’s 16 she’s learned her job well
 be quiet, be soft, be easy
 don’t give him a reason
 but for all her efforts, he still finds one
‘boys will be boys’ rings in her head
‘boys will be boys
 he doesn’t mean it
 he can’t help it’
she’s 7 years old on the playground again
with a mouth full of rocks and blood that tastes like copper love
 because boys will be boys baby don’t you know
 that’s just how he shows he cares
 she’s 18 now and they’re drunk
 in the split second it takes for her words to enter his ears they’re ruined
 like a glass heirloom being dropped between the hands of generations
 she meant them to open his arms but they curl his fists and suddenly his hands are on her and her head hits the wall and all of the goddamn words in the world couldn’t save them in this moment
 she touches the bruise the next day
 boys will be boys
 aggression, affection, violence, love
 how does she separate them when she learned so early that they’re inextricably bound, tangled in a constant tug-of-war
 she draws tally marks on her walls ratios of kisses to bruises
 one entire side of her bedroom turns purple, one entire side of her body
 boys will be boys will be boys will be boys
 when she’s 20, a boy touches her hips and she jumps
 he asks her who the hell taught her to be scared like that and she wants to laugh
 doesn’t he know that boys will be boys?
 it took her 13 years to unlearn that lesson from the playground
 so I guess what I’m trying to say is
 i will talk until my voice is hoarse so that my little sister understands that aggression and affection are two entirely separate things
 baby they exist in difference universes
 my niece can’t even speak yet but I think I’ll start with her now
 don’t ever accept the excuse that boys will be boys
 don’t ever let him put his hands on you like that
 if you see hate blazing in his eyes don’t you ever confuse it with love
 baby love won’t hurt when it comes
 you won’t have to hide it under long sleeves during the summer
 and
 the only reason he should ever reach out his hand
 is to hold yours”
Fortesa Latifi – Boys Will Be Boys 
(qui potete leggere la poesia direttamente sul sito dell’autrice)

—

 Il titolo originale è Boys Will Be Boys (And Why That Is the Stupidest Thing You Could Ever Say to A Little Girl). Nota: nel titolo e più volte nel testo della poesia c’è la frase “boys will be boys”, in questo caso la traduzione che rende meglio l’idea secondo me è “i ragazzi sono fatti così”. Lo specifico perché è l’unica frase che ho tradotto con un po’ di libertà, il resto è una traduzione molto più letterale.

“Quando
aveva 7 anni, un bambino al parco giochi le diede una spinta
lei cadde di
faccia per terra e si rialzò con la bocca piena di ghiaia e delle righe di
sangue che le scorrevano giù dalle gambe
quando
raccontò alla maestra quello che era successo, questa rise e le disse ‘i
ragazzi sono fatti così tesoro, non prendertela
probabilmente
pensa che tu sia carina’
Ma il fatto è
che quando
dici ad una bambina con la ghiaia in bocca e delle sbucciature sulle ginocchia, che fare male e dare attenzione sono la stessa cosa
le stai
insegnando che i ragazzi dimostrano il loro affetto attraverso la violenza
e lei
diventerà una giovane donna che non sa riconoscere la differenza tra le due
cose
perché nessuno
gliela ha mai insegnata
‘i ragazzi
sono fatti così’
diventa
‘è il suo modo
di dimostrare amore’
e i lividi
iniziano ad avere l’effetto dell’impronta delle labbra
alle superiori
va a scuola con la bocca gonfia e dice di essere stata colpita da una palla
anziché dal suo pugno
l’adulto a cui
lo racconta la rimprovera
‘lo sai che
perde il controllo facilmente
perché cavolo
lo hai dovuto provocare?’
così lei si fa
piccola
si piega su se
stessa, sussulta ogni volta che un uomo alza la voce
quando ha 16 anni ha imparato bene
sii silenziosa,
sii delicata, sii semplice
non dargli una
ragione
ma nonostante
tutti i suoi sforzi, lui ne trova sempre una
‘I ragazzi
sono fatti così’ le risuona in testa
‘I ragazzi
sono fatti così
lui non voleva
non può farci
niente’
è di nuovo la
bambina di 7 anni al parco giochi
con la bocca
piena di ghiaia e sangue che sa di rame e amore
perché i ragazzi sono fatti così, piccola, non lo sai
questo è solo
il modo in cui dimostra di tenerci
ora ha 18 anni
ed è ubriaca
nella frazione
di secondo che serve alle parole di lei per arrivare all’orecchio di lui, si
sono rovinate
come un
cimelio di vetro lasciato cadere tra le mani delle generazioni
lei le ha
dette per fargli aprire le braccia, ma invece gli fanno serrare i pugni e improvvisamente
le sue mani sono su di lei e la sua testa colpisce il muro e tutte le maledette
parole del mondo non potrebbero salvarli in questo momento
lei si tocca i lividi il giorno dopo
i ragazzi sono
fatti così
aggressione, affetto,
violenza, amore
come fa a distinguerli
quando ha imparato così presto che sono inestricabilmente legati, annodati in un
costante tiro alla fune
tiene il
punteggio sui muri, la proporzione tra baci e lividi
un intero lato
della sua camera diventa viola, un intero lato del suo corpo
i ragazzi sono
fatti così sono fatti così sono fatti così
quando ha 20
anni, un ragazzo le mette la mano sul fianco e lei sussulta
lui le chiede
chi cavolo le ha insegnato ad essere così spaventata e lei vuole mettersi a
ridere
ma non lo sa
che i ragazzi sono fatti così?
le ci sono
voluti 13 anni per disimparare la lezione del parco giochi
credo che
quello che sto cercando di dire sia che
parlerò finché
avrò la voce rauca così che la mia sorellina capisca che aggressione e affetto
sono due cose completamente diverse
piccola, esistono in universi separati
mia nipote non
sa ancora parlare, ma credo che con lei comincerò adesso
non accettare
mai la scusa che i ragazzi sono fatti così
non lasciargli
mai mettere le mani su di te in quel modo
se vedi l’odio
divampare nei suoi occhi, non confonderlo mai con l’amore
piccola
l’amore non fa male quando arriva
non avrai
bisogno di nasconderlo sotto le maniche lunghe in estate
e
l’unica
ragione per cui lui dovrebbe allungare la mano
è per tenere
la tua”
—  
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Arte  / Lifestyle

Piperpenny
Italiana trapiantata nella città libera e anseatica di Amburgo, lavoro nelle relazioni pubbliche nel campo della moda. Viaggio per vocazione, scrivo per divertimento. La mia occupazione principale in realtà è correre dietro a due minions anche conosciuti come i miei figli.

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5 Comments


Giovanna Veraldi
25 November 2014 at 1:48 pm
Reply

fa piangere…



Mary G.
25 November 2014 at 2:00 pm
Reply

Niente da aggiungere, se non che sono d'accordo: diventiamo anche ciò che ci viene insegnato! E per questo abbiamo una grande responsabilità…da insegnante me ne accorgo tutti i giorni, anche solo osservando…grazie per aver condiviso questa poesia Chiara!



francine
25 November 2014 at 5:01 pm
Reply

Grazie per aver condiviso questa poesia,per riflettere- baci Francy



Svea
25 November 2014 at 5:14 pm
Reply

E' proprio vero… Grazie Chiara per avercela segnalata.



Anonimo
26 November 2014 at 9:13 pm
Reply

Non per essere ripetitiva, ma grazie! A te e a Fortesa Latifi.
Ketti



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