(Dal momento che l’8 marzo quest’anno cade di domenica, pubblico il post oggi)
“The story of women’s struggle for equality belongs to no single feminist nor to any one organisation, but to the collective efforts of all who care about human rights “
“La storia della lotta delle donne per l’uguaglianza non appartiene ad un singolo femminista o ad una sola associazione, ma allo sforzo collettivo di tutti quelli che hanno a cuore i diritti umani”.
Gloria Steinem nel 2011. Immagine di Wikipedia. Immagine con licenza Creative Commons, quindi riutilizzabile. |
Si potrebbe parlare di come in molti paesi del mondo alle donne siano negati diritti basilari, non possano decidere per esempio del proprio corpo e della propria vita e valgano meno degli animali.
O di come anche nel nostro avanzatissimo occidente non ci sia ancora la tanto sbandierata uguaglianza, né in campo ufficiale né tantomeno in quello privato – e di come il sessismo sia un problema molto concreto nella quotidianità ancora oggi. (Qui il post che scrissi un anno fa e che purtroppo è ancora molto attuale)
E questo lo si dovrebbe fare sempre – e per fortuna in effetti lo si fa, ma non ancora abbastanza, evidentemente.
Per oggi però, visto che domenica è l’8 marzo, mi accontenterei almeno che ci si informasse su cosa vuol dire femminismo e si smettesse di considerarlo inutile, sorpassato e talvolta addirittura una brutta parola. C’è un sacco di disinformazione sul femminismo.
Sì l’8 marzo e il femminismo servono ancora. Tanto. Il femminismo è essenziale per lo sviluppo della società intera e – notiziona! – non serve essere donne per essere femministi. Perché senza il femminismo né io né voi né la società saremmo dove siamo oggi – e soprattutto rischiamo di fare molto poco per le prossime generazioni, e questa è una responsabilità di tutti: uomini e donne. Una società che penalizza metà della popolazione è una società che non sfrutta tutte le sue risorse e che non può crescere ed evolversi in modo sano.
Allo stato attuale delle cose pare ci vorranno almeno altri 80 anni per raggiungere la parità tra sessi (dati ufficiali IWD). Questo significa che né noi né i nostri figli né i nostri nipoti vedremo l’uguaglianza su questa terra. Vogliamo darci una mossa?
La Giornata Internazionale della Donna (International Women’s Day, ufficializzato dall’ONU) serve ogni anno per fare il punto della situazione e prendere provvedimenti. Per conoscere tutte le iniziative potete andare qui. E potete usare gli hashtags #MakeItHappen, #IWD2015, #InternationalWomensDay sui social media per portare l’attenzione su questo tema.
Quello che questa giornata NON è, è la “festa” della donna in cui sembrare assatanate in libera uscita. È triste che ancora oggi questa pagliacciata faccia ombra sul vero, importante significato di questa giornata.
Concludo con quello che scrivo ogni anno in questa giornata: “Il mio augurio è che presto, in ogni angolo del nostro pianeta, nascere donna non sia più una cosa penalizzante…“
Buon 8 marzo a tutti.
5 Comments
Che questo augurio diventi realta' ,cara Chiara!!! Buon 8 marzo anche a te-baci Francy
Ti seguo ormai da tempo e i tuoi post riguardo all'8 marzo non mi deludono mai. Se ci fossero più persone che la pensassero come te, il mondo sarebbe un posto migliore! Ma noi cerchiamo di far sí che lo sia, ogni giorno. Penso che ognuno e ognuna di noi possa fare tantissimo per cambiare la situazione ma troppi e troppe hanno idee sessiste radicate. Condivido appieno il tuo augurio e ti ringrazio per questo post pieno di senso.
Un abbraccio da Hannover (auf dem Weg nach Hamburg)
Lucia
Grazie per questo bellisimo post Chiara. Oggi, per caso, ho ascoltato il discorso del nostro nuovo
predisente della repubblica con il quale ha reso onore alle donne. Le sue parole di ringraziamento rivolte a noi tutte sono state molto belle e spero che le abbiano ascoltate anche tutte quelle donne
che in questo momento stanno soffrendo e combattendo per l'uguaglianza. Baci Maria
Ciao, completamente d'accordo con quello che scrivi.
Qui da noi quest'anno hanno fatto una cosa carina, a cui ieri ho partecipato, per festeggiare appunto l'8 marzo in un modo alternativo (e più intelligente) delle pagliacciate che descrivi.
Hanno fatto una camminata di sole donne, con pettorine e tutto, una mini merenda finale ad offerta libera e l'offerta è andata all'isituto oncologico per la ricerca contro il tumore all'utero.
Eravamo più di 900 ed è stato veramente bello!
Buona giornata
Nadia
Bellissima iniziativa!