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Appunti di viaggio – Emirati Arabi Uniti // Dubai: il nuovo (1)

14 Aprile 2015

 Dopo il post sulla parte vecchia e originaria di Dubai, passiamo invece alla zona più famosa: quella moderna.
La cosa impressionante è che questa parte di città è stata creata sostanzialmente dal nulla negli ultimi 40 anni, trasformando Dubai da tipico villaggio di pescatori a metropoli futuristica.
Qui si può davvero vedere che progressi pazzeschi abbia fatto l’uomo in fatto di ingegneria e architettura e – sebbene la cosa possa piacere o meno (questione di gusti) – è certamente impressionante.
Come avevo scritto nell’altro post, io il mondo sarei interessata a vederlo tutto. A volte la tentazione (mia, ma anche di tante altre persone, noto) è quella di preferire mete nella natura o ricche di storia e monumenti. Oppure quelle “belle” in modo canonico. La tendenza generale (quindi spesso anche la mia) è quella di snobbare le mete molto moderne o “tutte cemento” in quanto ritenute meno interessanti e degne di visita. Io sono grata di aver scoperto, grazie ai miei viaggi, che questo non è sempre vero, anzi – e con questo viaggio me ne sono resa conto una volta di più. Poi non è che questo valga per tutti: ognuno deve trovare il proprio modo di viaggiare e i gusti sono gusti, ma nel mio caso specifico io ho scoperto che raramente le mete che sembrano solo moderne e tutto cemento, sono davvero così. Molto dipende dalla propria disposizione d’animo e dal modo in cui si guarda il mondo. Capisco perfettamente chi, dovendo investire tempo e denaro in un viaggio, voglia una meta che si possa definire “bella” senza ombra di dubbio, lo faccio spesso anche io, però negli anni ho scoperto che non è solo il bello che cerco nel mondo. Spesso anche le cose meno canonicamente belle e promettenti sono molto interessanti per motivi del tutto diversi.
Tutto ciò per dire che forse a molti la parte moderna di Dubai non piacerà, ma a me è piaciuta molto – per motivi diversissimi da quelli per cui mi è piaciuta Bali, per esempio. Del resto, a pensarci, due mete che ho amato sono state Hong Kong e Kuala Lumpur, ma a moltissimi non piacciono affatto, quindi niente, abbiamo tutti gusti diversi.
Spero almeno di riuscire a far vedere il lato interessante di questa città nei miei post…

 Di Dubai mi ha colpito moltissimo l’ovvio: il fatto che la sola volontà dell’uomo sia riuscita a creare un miracolo di modernità e architettura in mezzo al nulla, con un clima decisamente ostile.
A pensarci, anche Angkor Wat mille anni fa era una megalopoli moderna e creata dall’uomo dal nulla in mezzo alla foresta, mentre ora sono resti antichissimi e pieni di fascino (in realtà sono rimasti solo i templi)… mi chiedo se tra mille anni Dubai sarà per i nostri discendenti quello che oggi per noi è Angkor…
C’è un’altra cosa, però, che mi ha molto colpito di Dubai ed è la convivenza totale di infinite etnie diverse. Nemmeno in città molto cosmopolite come Londra o New York o Singapore avevo visto così tante razze convivere quotidianamente. Poi dato l’altissimo livello di benessere e la totale assenza di criminalità, la vita scorre in modo molto pacifico e integrato. Sotto questo punto di vista Dubai è veramente una città del futuro.
Questo naturalmente contrasta in modo molto forte con quello che a Dubai c’è, ma non si vede (e non si vuole far vedere). Sono i contrasti, alcuni evidenti, altri solo intuiti, la vera anima di Dubai.
La totale modernità da una parte; il fatto che in questo Paese ci sia ancora la legge della Shari’a dall’altra. Il benessere esasperato da una parte (Ferrari e Lamborghini come se piovesse); i lavoratori trattati quasi come schiavi presi dai Paesi più poveri per poter tirare su sempre più grattacieli a ritmo indiavolato dall’altra. La totale internazionalità che permea ogni aspetto della città e che ti fa credere di essere in tutti i posti del mondo contemporaneamente da una parte; il canto dei muezzin che sale puntuale cinque volte al giorno tra i grattacieli e i bar in cui suona l’ultimo rapper americano dall’altra. La sensazione di libertà e da “tutto è possibile” che dà una megalopoli modernissima e ricca in mezzo al deserto da una parte; le leggi molto severe (per esempio su abbigliamento e alcolici) e le altrettanto severe punizioni dall’altra.
Posso dire senza ombra di dubbio che mai mai mai nella vita ero stata in un posto come Dubai e che sono contenta di esserci stata. Perché è interessante, perché ti fa vedere i lati positivi di come potrebbe essere il futuro, ma anche quelli negativi; ti fa vedere la bellezza della convivenza, ma anche le contraddizioni dell’uomo, che spesso si ritorcono sull’uomo stesso.
E poi onestamente a me è piaciuta. Semplicemente.

 In ogni caso, ecco alcune cose che non mi perderei durante una visita in città.

 Partiamo dalla zona di Downtown Dubai, dove l’attrazione principale è sicuramente il Burj Khalifa, l’edificio più alto del mondo.

 Dal momento che i biglietti si acquistano (o si ritirano, se li avete presi online – e io vi consiglio di prenderli online per evitare la coda a volte lunghissima) all’interno del Dubai Mall, proprio ai piedi del Burj Khalifa, vi consiglio di farvi un giro lì prima o dopo la visita al grattacielo. Forse penserete che i centri commerciali ci sono anche da dove venite voi, quindi perché andare in uno mentre si è in viaggio? Questo in parte è vero, ma generalmente i mall a Dubai sono di un altro livello per grandezza, sfarzo, numero di marche presenti (tutte tutte tutte quelle che esistono al mondo) e dettagli bizzarri, quindi secondo me un breve giro vale la pena e servirà anche per rinfrescarsi dal caldo di fuori – il mio consiglio infatti è di andarci nelle ore centrali della giornata, per non morire all’esterno.

 All’interno di questo mall c’è anche il famoso acquario di Dubai. Ora, gli acquari, esattamente come gli zoo, mi creano sentimenti contrastanti: non vorrei per nessun motivo vedere animali in cattività e mi rattrista che le cose stiano così, ma d’altronde i parchi zoologici sono quasi sempre l’unico modo per vedere certe tipologie di animali almeno una volta nella vita, quindi anche questa volta mi sono lasciata tentare e ho pagato il biglietto d’ingresso. Ora, avendo io un brevetto da sub, naturalmente fare immersioni e vedere tutto ciò dal vivo – e in libertà! – è tutta un’altra cosa, ma devo dire che questo acquario è fatto davvero bene. E visto che in questi mesi (e fino alla fine dell’estate) non potrò fare immersioni per motivi di salute, è stato bello trovarsi in qualche modo un’altra volta nelle profondità marine.

 Fuori dal Dubai Mall e dal Burj Khalifa c’è la vasca con le fontane che ad orari precisi (ci si può informare su una guida o online) crea uno spettacolo di acqua e musica. Molto carino, vale la pena passarci se vi trovate da quelle parti.

 Lì nei dintorni si trovano invece una serie di canali e viette e ponti molto piacevoli per fare due passi, costeggiati da negozi e ristoranti.

 La parte moderna di Dubai, ovviamente, non è tutta qui, ma questo post sta diventando lunghissimo, quindi per ora mi fermo.
 Alla prossima puntata!

Appunti di viaggioDubaiUAE
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Emirati Arabi Uniti

Piperpenny
Italiana trapiantata nella città libera e anseatica di Amburgo, lavoro nelle relazioni pubbliche nel campo della moda. Viaggio per vocazione, scrivo per divertimento. La mia occupazione principale in realtà è correre dietro a due minions anche conosciuti come i miei figli.

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3 Comments


Francine
14 April 2015 at 1:23 pm
Reply

Bellissimo post e foto stupende come sempre,cara Chiara <3 baci -Francy



    Live from here
    14 April 2015 at 2:39 pm
    Reply

    Grazie!!

Anonimo
14 April 2015 at 5:39 pm
Reply

Concordo…veramente belle le foto. Complimenti Chiara.Baci Maria



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