Chi legge questo blog da un po’ di tempo avrà forse notato la mia leggerissima ossessione riguardo alla protezione solare.
Intendiamoci: non sono affatto di quelle che evitano il sole come la peste per mantenere un colorito di porcellana à la Morticia Addams, anche perché il sole è importantissimo per il nostro organismo (MA solo se preso con le dovute precauzioni, altrimenti diventa pericoloso) e io trovo che un po’ di abbronzatura doni esteticamente e faccia sembrare più sani. Però, dal momento che mi brucio facilmente e questo è invece dannoso, mi evito volentieri il dolore delle scottature solari e i danni che arrecano. Quindi non solo sto attenta, ma negli anni ho anche chiesto letteralmente ad ogni dermatologo da cui sono stata (sia in Italia che in Germania) delucidazioni in proposito. Il fatto che dicano tutti più o meno le stesse cose mi tranquillizza, visto che allora evidentemente sono vere e possiamo andare sul sicuro. Dato che col tempo ho messo insieme parecchie informazioni, voglio condividerle con voi, visto che sta iniziando l’estate (e che io al momento sono al mare).
Prima:
– Innanzitutto partiamo dalle basi: protezione alta non vuol dire non abbronzarsi, solo poter stare al sole più a lungo senza bruciarsi. Non sapete quante volte mi sono sentita dire “se continui ad usare le protezione 30 non ti abbronzerai mai”. Questo in realtà è falso. Il fattore di protezione solare (quel SPF seguito da numero sulle confezioni delle creme) è indice di quanto si può stare al sole senza bruciarsi. Se usate un fattore basso dovrete riapplicare la crema molto molto spesso per non bruciarvi; un fattore più alto vi assicura di poter stare al sole per un po’, senza bruciarvi per distrazione. In ogni caso anche la 30 va riapplicata al massimo ogni 3 ore e comunque ogni volta dopo essere stati in acqua (sarebbe meglio anche nel caso in cui ci sia scritto waterproof).
– Le lampade e le lozioni auto-abbronzanti non evitano scottature e non esonerano da usare la crema solare. Se si ha piacere, ci si può fare qualche lampada o si può applicare una lozione auto-abbronzante per non arrivare in spiaggia il primo giorno bianchi come cadaveri, ma ricordiamoci che la pelle è comunque del tutto impreparata al sole e quindi va protetta in modo adeguato, esattamente come se fossimo bianchi come cadaveri.
– Piuttosto è meglio preparare la pelle assumendo cibi ricchi di beta-carotene (come le verdure a foglia verde, ma anche tanta frutta e verdura come carote, peperoni, albicocche, zucca, patate dolci…). Pare infatti ormai accertato che il beta-carotene aiuti a prevenire le scottature solari e aiuti generalmente un’abbronzatura sana, oltre a fare bene all’organismo in un sacco di altri modi.
Ci sono anche integratori appositi da assumere alcuni giorni prima di andare in vacanza, ma so che non si possono prendere se si è fumatori, non ricordo perché (io non fumo), mi sembra che la dermatologa abbia detto qualcosa legato al cancro, ma non sono sicura di ricordare correttamente, sappiate però che se fumate non potete prendere quegli integratori. Comunque onestamente non credo che prendere queste sostanze in modo fai-da-te sia una buona idea in generale, quindi se siete interessati, meglio chiedere al vostro dermatologo o almeno al dottore generico. O almeno al farmacista, dai.
– Un altro modo di preparare la pelle ad abbronzarsi in modo omogeneo è prendersene cura nel periodo precedente: scrub regolari e tanta idratazione. E poi una bella ceretta il giorno prima di andare al mare, ma mi raccomando NON lo stesso giorno in cui vi esporrete al sole, perché la pelle sarebbe troppo sensibile.
Durante:
– Anche le creme solari (come praticamente tutti i cosmetici) se esposte al calore vengono alterate, col risultato che non sono più efficaci. Mentre ci si trova in spiaggia, quindi, sarebbe meglio non lasciare le creme sotto il sole, meglio riporle in borsa ogni volta dopo averle usate, o comunque idealmente in un posto ombreggiato e fresco.
– Le creme solari generalmente durano un anno dall’apertura, dopo di che scadono, ossia non sono più efficaci e non valgono come protezione solare (e non so se addirittura possono provocare strane reazioni, se avete una pelle sensibile come la mia può anche essere). Se tornerete ad esporvi al sole solo qualche mese dopo aver aperto e usato i solari per la prima volta, tutto bene. Se invece avete in programma di tornare al mare l’anno dopo, il mio consiglio è di buttare gli avanzi di crema in modo da non sbagliarvi e mettervi al sole con una crema scaduta l’anno dopo (non sarebbe un bel modo di iniziare le vacanze).
In ogni caso ormai su quasi tutte le confezioni c’è scritto il periodo di scadenza. Di solito c’è il simbolo di una crema aperta e accanto un numero per esempio 12, seguito da M: significa “utilizzabile per 12 mesi dall’apertura della confezione”. Attenzione perché alcune, con più ingredienti naturali di altre, durano ancora meno (quelle di L’Erbolario, per esempio, durano solo sei mesi dall’apertura), quindi sbrigatevi a usarle entro la fine della vacanza e non tenetele per l’anno dopo.
Se non siete certi di quanti mesi fa avete aperto una confezione di crema solare, non rischiate: andate sul sicuro e compratene una nuova.
In ogni caso affidatevi ai sensi: se notate odore, colore o consistenza strani o comunque diversi rispetto al solito, buttate via a prescindere da cose dice l’etichetta (questo vale per tutti i cosmetici).
– Esporsi al sole nelle ore centrali della giornata non è generalmente una buona idea, nemmeno con una protezione solare adeguata: i raggi del sole sono molto aggressivi e “cattivi”. Assolutamente non esponetevi in queste ore se siete dalle parti dell’equatore e assolutamente non lasciate i bambini al sole in queste ore.
Dopo:
– Dopo una giornata in spiaggia la pulizia è fondamentale, ma ricordiamoci che sole, sabbia, caldo e salsedine (o cloro se siamo in piscina) mettono la pelle a dura prova. Quindi è meglio non usare detergenti aggressivi la sera, anzi questo è il momento di affidarsi a detergenti ultra delicati. Dopo l’esposizione al sole poi, soprattutto dopo esserci lavati, ci vuole tanta, tanta idratazione, meglio ancora se con prodotti che calmano la pelle e la riparano.
Se avete altro da aggiungere, siete i benvenuti.
Sappiate però che questo è praticamente tutto quello che so sul tema, quindi se avete altre domande probabilmente non saprò rispondere, visto che non faccio questo di lavoro, quindi consiglio di farle al vostro dermatologo o dottore generico.
4 Comments
purtroppo una settimana fa mi sono ustionata con l'acqua bollente e questo significa che una volta guarita dovrò usare protezione 50. Qualche consiglio su una crema valida? Oltre la 30 non sono mai andata per cui mi inoltro in un territorio nuovo
Mi spiace, chissà che male!! Io mi sono trovata bene con la 50 di Polysianes (presa in farmacia in Italia) perché è spry e non unge né fa l'effetto mascherone. Ho usato anche la 50 di Nivea, ma onestamente è un po' troppo corposa per me. Altrimenti altre marche che mi piacciono sono Erbolario, Biotherm e Hawaiian Tropic, ma di solito uso la 30 o scendo un po' verso la fine delle vacanze, quindi le 50 non le ho provate.
Anch'io uso una protezione solare piuttosto alta, addirittura da due anni solo la 50. Ho la pelle chiara, non mi scotto facilmente ma ho notato che usando la 50, l'abbronzatura é molto piú omogenea e dura assai di piú (questa é la mia esperienza).Mi sono trovata molto bene con La Roche-Posay di cui avevo preso sia il latte corpo che la crema specifica per il viso, molto leggera e si assorbe facilmente (almeno sulla mia pelle é stato cosí). Quest anno penso faró lo stesso, magari vedró se prendere sia la 50 che la 30!Buon mare Chiara :)Lucia
Concordo totalmente: l'abbronzatura presa in modo sano, proteggendosi, è migliore, omogenea e dura di più. E' anche la mia esperienza. (Io in realtà uso quasi sempre la 30 e al massimo scendo a 20 o 15 gli ultimi giorni di vacanza. La 50 mi è servita in occasioni in cui ero in posti dove il sole ammazza, tipo Maldive, ecc… Per il resto trovo che la 30, applicata almeno ogni 2 o 3 ore, mi basti.)