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Una giornata all’Expo

16 Giugno 2015

 Che a Milano sia iniziata l’Expo ormai lo sappiamo e ne hanno parlato già un sacco di media e di blog. Io ci sono stata un paio di settimane fa mentre ero in vacanza in Italia, quindi riporto qui le mie impressioni, i miei consigli e qualche foto.

 Impressioni generali

– A me è piaciuto. Non ho termini di paragone, perché non ero mai stata a nessuna Expo prima, ma mi è sembrata addirittura ben organizzata – ok, con qualche piccolo dettaglio no, ci arrivo tra poco – in ogni caso devo dire che quello che ho visto mi è piaciuto.
– Il tema di questa edizione è il cibo ed è stato centrato da alcuni Paesi di più, da altri di meno.
– Impossibile vedere tutto, a meno di non tornarci più volte. 
– Attenzione al caldo e al sole! Il vialone centrale è quasi tutto coperto, ma il 99% delle code per entrare nei vari padiglioni è nei viali laterali dove letteralmente non c’è un filo d’ombra. E NESSUN Paese tranne il Kazakistan ha pensato a mettere delle tettoie sopra i serpentoni dove a gente sta in fila davanti alle entrate. In estate in Italia, dove notoriamente non splende il sole. Dei geni, ammettiamolo. Boh, a me non sembrava tanto difficile, eppure ci è arrivato solo il Kazakistan…

 I miei consigli

– Ci sono sicuramente padiglioni che vale la pena vedere nonostante la coda e altri meno interessanti. Secondo me prima di andare conviene fare una ricerca tra chi ci è stato, tra quello che è stato pubblicato fino ad ora e poi stilare una lista di cose che si vogliono vedere. (Più sotto la lista di quello che è piaciuto a me)
– La cosa migliore è procurarsi una cartina e decidere preventivamente almeno a grandi linee cosa fare e cosa saltare (con un margine di spontaneità naturalmente), per evitare di perdere tempo ad andare avanti e indietro e cercare i padiglioni, ecc.. (è una superficie davvero enorme). Più utilizzerete il tempo in modo efficiente, senza perderlo per capire dove siete e cosa volete fare, più riuscirete a fare e a vedere.
– Mi raccomando portatevi: scarpe comodissime, crema solare e qualcosa per coprirvi il capo, per i motivi citati sopra.
– In quasi tutti i padiglioni c’è anche un ristorante o un angolo dove si possono assaggiare piatti tipici. Forse non sono economicissimi, ma a mio avviso vale molto più la pena provare cibi davvero originali, piuttosto che ripiegare sulle solite catene per risparmiare qualche euro: non capita tutti i giorni di avere cucine tipiche vere così a portata di mano. A questo proposito, se volete provare assolutamente il cibo di un determinato Paese, pianificate di trovarvi in zona per l’ora di pranzo, altrimenti vi troverete a perdere un sacco di tempo facendo avanti e indietro per la fiera.
– Davanti a molti padiglioni fanno piccoli show ad orari precisi, ci sono scritti davanti all’entrata, vale la pena dare un’occhiata e tenerlo a mente, se notate qualcosa che possa interessarvi.
– L’ideale è raggiungere l’Expo in metropolitana, visto che l’uscita è proprio di fronte ai cancelli principali – la fermata è Rho Fiera Milano sulla linea 1. In alternativa si può lasciare la macchina ai parcheggi da dove c’è una navetta che porta all’entrata.

 Per le gestanti

Se siete incinte posso dirvi che andare a Expo è molto pesante, quindi bisogna fare molta attenzione: non esagerare, evitare le code sotto il sole, idratarsi sempre, bere tanto e riposarsi spesso. Però è fattibile, perché per le donne incinte, gli anziani e i portatori di handicap ci sono corsie preferenziali che fanno saltare le code e anche ascensori, visto che gli ingressi sono spesso in alto e per tutti gli altri ci sono da fare un sacco di scale.
In alcuni padiglioni (così come all’entrata dell’expo) la corsia preferenziale è chiaramente segnalata. In altri ti fanno segno dove andare nonappena ti vedono arrivare col pancione.
In altri è necessario chiedere, ma in quasi tutti ti fanno passare davanti (col tuo accompagnatore) appena vedono che sei chiaramente incinta o palesemente anziano o invalido. Devo essere onesta: senza questo servizio io credo che sarebbe troppo pericoloso per una gestante farsi la fiera tra caldo, sole, scale, code infinite in piedi sotto il sole… si rischia davvero troppo. 

 I padiglioni che ho visto

Secondo me e piper-marito il Kazakistan vince su tutti (no, non per il fatto che hanno la fila all’ombra, lol). Ora vorremmo tantissimo andare alla prossima Expo proprio ad Astana.
Da vedere anche il padiglione zero, quello dell’ONU, uno dei più interessanti sia per contenuti che per presentazione e struttura.

A me sono piaciuti moltissimo anche:
Marocco, fatto molto bene!
Corea, ho trovato interessante il concetto di cibo fermentato, probiotico (come il famoso kimchi coreano), che fa bene. Bella la presentazione del tutto, soprattutto l’ultima sala.

Angola, ben fatto, ricco di contenuti e come clou finale in cima ha una terrazza niente male. Davanti all’entrata ci sono spesso eventi e concerti.

Molto carino anche il padiglione dell’Azerbaijan.

Qatar, Malesia, Cina, Messico mi sono piaciuti.

Il padiglione della Russia forse non è tra i più entusiasmanti né concettualmente né strutturalmente, ma davanti all’ingresso ci sono delle signorine che insegnano danze tradizionali e all’interno offrono assaggi di cibi tipici (io non li ho provati perché temevo contenessero pesce crudo).

La Germania ha centrato molto bene l’obiettivo del tema (non avevamo dubbi, lol) e il padiglione è molto ben organizzato (idem), interattivo e interessante, ma secondo me un po’ carente a livello strutturale, quindi anche questo non è tra quelli che mi hanno entusiasmata di più.
Al padiglione Italia la cosa più bella è la stanza degli specchi, purtroppo la coda per entrare al Palazzo Italia è lunghissima.

Altra coda lunghissima è quella per entrare al padiglione degli Emirati Arabi Uniti e io voglio dirvi che non ne vale la pena. La struttura da fuori è molto bella, il corridoio di accesso coi video interattivi  (incentrati sul tema di come si riesca a coltivare in un Paese desertico) è interessante e ben fatto… e poi si arriva al clou, che è la proiezione di un breve film (sul tema dell’importanza dell’acqua), per cui io credo che il pubblico di riferimento scelto sia più o meno la seconda elementare. Non brutto eh, ma da adulti noi ci siamo rimasti abbastanza male. E non ci eravamo nemmeno dovuti fare tutta quella lunghissima coda, altrimenti credo mi sarei messa a piangere. Per carità, i gusti sono gusti e forse siamo noi a non aver capito, ma se vedete una coda lunga davanti al UAE, lasciate perdere e proseguite.

Mi ha un po’ delusa il padiglione UK, ad essere onesta, in ogni caso se non c’è coda fatevi comunque un giro perché l’ingresso e la struttura sono carini, ma a livello concettuale mi è sembrato un po’ povero.

 I padiglioni che avrei voluto vedere

Il Giappone è stato l’unico Paese che mi ha detto di non avere un ingresso prioritario per le categorie con impedimenti. Mi sarei dovuta fare un’ora e venti di coda in piedi sotto il sole, perché ovviamente niente tettoie. Probabilmente avrei avuto un aborto, quindi ho rinunciato senza pensarci due volte. Peccato perché pare sia uno dei padiglioni più interessanti.
Per entrare nel padiglione del Brasile si deve attraversare un enorme tappeto elastico pieno di gente che salta… Inutile dire che nelle mie condizioni sarebbe stato troppo pericoloso. Sono certa ci sia un’entrata normale per portatori di handicap e affini, ma io non l’ho trovata e lì davanti non c’era nessuno a cui chiedere, quindi purtroppo abbiamo rinunciato anche al Brasile.
Altri padiglioni che a quanto dicono sono da vedere: Austria,

 E voi ci siete già stati o avete in programma di andarci?

 Qui tutte le informazioni ufficiali: sito di Expo 2015.
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Piperpenny
Italiana trapiantata nella città libera e anseatica di Amburgo, lavoro nelle relazioni pubbliche nel campo della moda. Viaggio per vocazione, scrivo per divertimento. La mia occupazione principale in realtà è correre dietro a due minions anche conosciuti come i miei figli.

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4 Comments


Cristina P
16 June 2015 at 10:08 am
Reply

Ma il tema -l'alimentazione- è sviluppato bene? Ci sono punti di vista interessanti, idee, progetti ecc a tal riguardo?Da vari post che ho letto traspare di più l'aspetto "strutturale" dei vari padiglioni e l'estetica in generale, ma mannaggia il tema non è l'architettura…



    Live from here
    16 June 2015 at 11:02 am
    Reply

    Dipende. Come ho scritto nel post, alcuni Paesi hanno centrato e sviluppato meglio il tema, altri meno. Alcuni erano fatti meglio a livello di struttura, altri peggio. I padiglioni secondo me meglio riusciti tra quelli che ho visto sono illustrati nel post, il mio criterio è quanto bene fossero fatti a livello di tema ma anche di struttura ed escamotage con cui vengono presentati i concetti: secondo me le due cose sono inscindibili in un'esposizione internazionale. Se ogni padiglione fosse solo un capannone rettangolare in cui vengono illustrati solo dei contenuti si perderebbe la gran parte della bellezza e del fascino di un'Expo, di conseguenza i padiglioni meglio riusciti secondo me sono quelli che hanno temi interessanti, ma anche ben presentati in una struttura consona all'idea di base e originale.Per dire, secondo me UK ha una bella struttura, ma è carente a livello di contenuti, infatti non l'ho messo tra i migliori. Per contro la Germania ha centrato bene il tema e lo ha anche sviluppato bene, con delle belle idee, ma secondo me la struttura era un po' noiosa, quindi anche questo padiglione non è stato tra i miei preferiti. Al contrario, come ho scritto nel post, la Corea secondo me aveva un concetto interessante (cibo fermentato e probiotico come il loro tradizionale kimchi) e lo ha presentato bene, infatti è stato uno dei miei preferiti (anche per il ristorante alla fine). Idem per il padiglione dell'ONU.Poi dipende, non abbiamo tutti gli stessi gusti, quindi magari ad altre perone sono piaciuti padiglioni diversi per motivi diversi…

    Cristina P
    16 June 2015 at 1:44 pm
    Reply

    Sei stata chiarissima, grazie mille! 🙂

    Live from here
    16 June 2015 at 2:36 pm
    Reply

    Più che altro mi sa che sono stata un tantino prolissa… ;-P

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