Credo che in questi giorni la maggior parte degli italiani sia in spiaggia. Lo capisco da quello che vedo comparire sui vari social che frequento (facebook, twitter, instagram…): foto di piedi col mare sullo sfondo, ombrelloni, creme solari…
Che invidia, per me che quest’estate non posso prendere l’aereo per tornare in Italia né fare viaggi lunghi (a dirla tutta anche andare dal letto alla cucina è una sfida al momento con sta panza, sto caldo e ste gambe gonfie) e che quindi attualmente sono bloccata in città in attesa dell’arrivo di piper-baby, che ormai potrebbe essere questione di giorni.
Vivo le vacanze in modo virtuale attraverso le foto e gli status di amici, parenti e conoscenti su internet e – benché sia un po’ avvilente – per quest’anno va bene così.
In questo modo, comunque, ho avuto la possibilità di rendermi conto di un fenomeno molto diffuso… e di farci pure una riflessione sociologica (ironica eh), perché son qui a passare l’estate in città in attesa del parto con poco o niente da fare (l’ho già detto?) e qualsiasi occupazione mi tenga impegnata per qualche minuto va bene. E poi sono frustrata dal fatto che pare siano tutti in vacanza tranne me, che son qui a fare la muffa, quindi mi serve una valvola di sfogo.
Quindi ecco la mia riflessione sociologica da due soldi su un tema inutile, dettata dalla pura noia.
Il fenomeno che sto osservando davvero molto spesso negli ultimi giorni è questo: leggo numerosi status di facebook e altrettanti tweet che sostanzialmente prendono in giro genitori (palesemente italiani) che in spiaggia in Italia chiamano i figli in italiano, ma con nomi stranieri.
Mmhhhh gli anni scorsi non ne avevo letti così tanti di commenti di questo tipo, quindi direi che questa cosa dei nomi stranieri è un fenomeno in aumento.
Quest’autunno saranno dieci anni che io manco dall’Italia, dove torno solo sporadicamente e per pochi giorni alla volta, quindi di sicuro ci sono molte cose che non so e magari questa dei bambini coi nomi stranieri è semplicemente una moda tutta italiana, non so, può essere…
Eppure la prima cosa che viene in mente a me è un’altra e non capisco perché non venga in mente anche agli altri: non è che a quelli che criticano e prendono in giro questa cosa dei bambini coi nomi stranieri (o strani) è per puro caso venuto in mente che ultimamente c’è anche un altro fenomeno in aumento, ossia la mobilità internazionale?
E ve bene il caldo, ma a nessuno è venuto in mente di fare due più due e mettere queste due cose in relazione? Non è che questi bambini con nomi stranieri saranno semplicemente figli di genitori misti o residenti all’estero?
No perché contando il numero di italiani espatriati (e di stranieri in Italia), non mi sembra che la cosa sia così impossibile. ANZI.
Io conosco decine di italiani residenti all’estero (in varie nazioni)(o anche in Italia in realtà), che hanno sposato degli stranieri e che quindi hanno figli bilingui, con doppia nazionalità e ovviamente che spesso hanno nomi stranieri. Queste persone naturalmente per le vacanze spesso tornano in Italia e quindi si trovano a parlare in italiano ad un figlio che però ha un nome straniero.
E io mi chiedo: ma davvero questo sciocca gli italiani così tanto? E perché?
Solo a me questa cosa sembra abbastanza ovvia e per nulla fonte di ilarità o motivo di prese per i fondelli?
Per quale motivo si deve per forza saltare alla conclusione che se in Italia un bambino ha un nome straniero o particolare, sia sicuramente perché i suoi genitori volevano fare gli originali? Io non credo che nel 2015 ci si possa ancora permettere di dare questa cosa per scontata, anzi facendolo probabilmente si risulta datati e provinciali.
Come potete capire, il tema mi tocca da vicino: sto per partorire un figlio mezzo italiano e mezzo tedesco, che avrà un cognome tedesco, che vivrà, crescerà e andrà a scuola qui in Germania e che quindi avrà un nome di battesimo straniero (il secondo nome però probabilmente sarà italiano per mantenere le radici) e che parlerà entrambe le lingue.
Di conseguenza l’estate prossima io sarò esattamente una di quelle mamme italiane che in spiaggia in Italia parlerà in italiano ad un figlio che però avrà un nome straniero.
A giudicare da quanto vedo sui social al momento, quindi, l’anno prossimo io e piper-baby saremo dell’ottimo materiale per facili battute…
Anzi, il mio caso sarà ben peggio: il nome che forse abbiamo scelto per piper-baby (anche se in realtà non siamo ancora sicuri) non è solo straniero, ma per l’Italia è pure strano forte, quindi già m’immagino le facce quando verremo a trovare i miei. Ma non importa, perché qui in Germania è un nome normale e diffuso e visto che lui crescerà qui, questo è l’importante. Dopo averci pensato a lungo, abbiamo semplicemente deciso di fregarcene delle reazioni in altri Paesi. Quindi mi metto il cuore in pace e sono consapevole che probabilmente l’estate prossima io e piper-baby saremo le star delle battute sui social, hahaha. Per un paio di settimane all’anno direi che possiamo sopravvivere. 😉
NB: prima che io venga presa (inutilmente) troppo su serio, voglio specificare che so bene che i temi cui dedicare una vera riflessione sociologica nel nostro Paese sarebbero ben altri, ma direi che un blog frivolo come questo decisamente non è la sede. E poi è estate anche qui, fa caldo anche qui e anche i miei di neuroni sono un po’ in letargo, quindi direi di tenerci su argomenti superficiali, conditi con ironia.
5 Comments
Cara Chiara in questi ultimi giorni sto' pensando spesso a te e mi stavo appunto chiedendo"chissa' che nome avra' il piper-baby"…dunque avra' un nome tedesco. Ma si che qui in Germaniaamano molto i nomi taliani? Pensa che le mie colleghe, giovanissime, impazziscono per i vari"Mario, Guido, Massimo, Stefano.." . Dicono che suonano meravigliosamente bene.Un bacio Maria
Io personalmente non amo molto la discrepanza tra nome e cognome. Dal momento che piper-baby avrà un cognome tedesco, quindi, preferiamo dare un nome che qui sia normale e diffuso e si armonizzi col cognome. Il secondo nome però sarà italiano perché ci teniamo a mantenere tutte le radici.
Giusto perché si muore di caldo facciamo come fossimo sotto l'ombrellone 2chiacchiere senza impegno…il tuo bimbo avrà un cognome tedesco e starà bene, ma se fai Lomuscio, vivi in provincia e chiami tua figlia Savannah… Mah! Ho avuto una coppia del Canavese nel l'ombrellone a fianco che li ha chiamati Ryan e Devid (con la E il papà lo aveva tatuato sul braccio!) o_O
Sì ieri su twitter mi segnalavano anche delle persone di nome Sue Ellen o Ridge e poi con cognomi veneti. E devo essere onesta, anche a me la discrepanza tra nome e cognome non piace molto. Solo che in spiaggia non chiami tuo figlio con nome e cognome, quindi chi ti sta intorno non può sapere la tua storia. Io l'anno prossimo mi troverò a chiamare mio figlio in italiano con un nome straniero e già mi immagino le facce. Certo, se entrambi i genitori sono italiani e vivono in provincia, il nome straniero ha poco senso, ma se non conosci la loro storia, come fai a saperlo? E secondo me nel 2015 non puoi più essere sicuro che se parlano italiano e hanno un nome straniero, questo sia solo frutto di originalità o cattivo gusto.Per dire, la figlia di amici mi raccontava che due sue compagne si chiamano Sheila e Savannah, quando stavo per rimanere perplessa, mi hanno spiegato che lei va alla scuola internazionale e la mamma di queste due bimbe è americana. Io stessa ho avuto in Italia una collega di nome Sarah e col cognome italianissimo, poi ho scoperto che sua mamma è australiana e lei ha la doppia cittadinanza.Per questo dico che non si può saltare alla conclusione che la piccola Savannah in spiaggia sia sicuramente figlia di genitori eccentrici, magari uno dei due è straniero. Quantomeno non oggi, vista la mobilità internazionale che esiste.Questo comunque è solo il mio parare.
Ah, mi è venuto in mente un altro episodio. Qualche anno fa nell'ombrellone vicino al nostro, c'era una mamma che parlava in italiano alla figlia piccola, chiamandola Anais.Nonostante vivessi già all'estero, ammetto che allora la mia prima reazione fu "ma questa ha davvero chiamato la figlia come un profumo??". (Ai miei tempi andava per la maggiore un profumo di Cacharel che si chiamava Anais Anais e che fu il mio primo profumo)Nel fine settimana sono state raggiunte dal marito che si è scoperto essere francese ed è venuto fuori che loro vivevano in Francia. Quindi questa bimba avrà avuto anche un cognome francese, ma io – vedendola solo sulla spiaggia – non potevo saperlo.E questa cosa è successa alcuni anni fa. Secondo me al giorno d'oggi questi episodi sono ancora più diffusi. Per questo dico che dal mio punto di vista (in base alle esperienze che ho fatto io) non è saggio saltare a facili conclusioni.Poi il mio caso sarà anche peggio: il nome che forse abbiamo scelto per piper-baby (anche se non siamo ancora sicuri) non è solo straniero, ma per l'Italia è pure strano forte e già mi immagino le facce quando verrò a trovare i miei. Ma non importa perché qui in Germania è un nome diffuso e normale e visto che lui crescerà qui, questo è l'importante. Delle reazioni in altri Paesi ho deciso di fregarmene, mi metto il cuore in pace, consapevole che forse l'estate prossima io e piper-baby saremo le star delle battute su twitter, hahaha. Direi che per un paio di settimane all'anno sopravviveremo. 😉