Venerdì sera, appena appreso quello che stava succedendo, il mio primo istinto – come, credo, quello di tutti quelli che hanno amici di Parigi o che vivono a Parigi o che in quel momento si trovavano a Parigi – è stato contattare immediatamente i miei amici parigini per accertarmi che fossero al sicuro.
Aver appurato che stessero bene, però, non ha minimamente cancellato l’orrore per quello che è successo a delle persone qualsiasi, come avrei potuto essere io, che in un venerdì sera qualsiasi, al termine di una settimana lavorativa, si stavano godendo una serata come facciamo spesso tutti noi.
Avrebbe potuto capitare a chiunque e la cosa è raggelante.
Su questo blog non affronto praticamente mai temi di attualità, di politica o di qualsiasi cosa non siano sciocche frivolezze, perché non è certo questa la sede, né è lo scopo per cui ho aperto questo blog, che invece vuole solo parlare delle cose belle, seppure spesso marginali, della vita.
Se, però, ho la possibilità di farlo, è grazie al fatto che ho la fortuna di vivere in un mondo libero. E ora, da madre, mi preoccupo ancora di più di quale sia il mondo in cui crescerà mio figlio.
Le riflessioni sul perché, per come, sulla politica, gli interessi, eccetera, le lascio fuori di qui, perché – come ho detto – non è la sede.
Ho un solo augurio da fare: che quanto è successo non ci sproni alla guerra, ma alla pace nel mondo.
Vorrei che mio figlio potesse crescere in un mondo privo di paura, di violenza, di guerra e di odio.
Buona settimana a tutti, per quanto possibile.
(E niente paura: ora si torna alla solita programmazione di sciocche frivolezze, perché sono grata di avere la possibilità di farlo e mi auguro che un giorno gli unici problemi per ogni singolo abitante del mondo siano che film guardare nel fine settimana o cosa indossare la mattina.)
3 Comments
Mea culpa, che non entrano nel tuo blog da un mese e mezzo, e in una notte particolarmente insonne mi sono letta tutti i post che avevo in arretrato.Mi manchi molto.E come non sottolineare quello che hai appena scritto.Il problema siamo noi, siamo gli uomini.Diceva Einstein che l'uomo ha creato la bomba atomica, ma a nessun topo verrebbe in mente di creare la trappola per topi.Ti voglio bene, e non vedo l'ora di vedere il Piper Baby.Titti
Comprendo le tue paure Chiara e in questi momenti terribili, conoscendo anche il miocarattere particolarmente ansioso sono contenta di non aver avuto figli. Pero' ho deinipotini e adoro tutti i bimbi del mondo. Per tutti questi bimbi spero che gli uomini dibuona volonta' abbiano la meglio su coloro che reagiscono solo con le guerre. Unabbraccio Maria
Non ci sono parole per descrivere i sentimenti provati nell'apprendere la notizia degli attentati venerdì sera, è una cosa per la quale la rabbia si confonde all'incomprensibilità di un gesto del genere. Odiare sembra la cosa più facile ma non deve essere così o non ci sarà mai fine a tanta sofferenza.Buona giornata Ersy