Quando, nel novembre scorso, la mia capa mi chiese se a marzo sarei voluta andare tre giorni in Svizzera per lavoro (nonostante fossi ancora a casa in maternità), la mia risposta – per qualche motivo che al momento mi sfugge – fu sì.
Se non ricordo male, il mio pensiero allora fu che, ora di marzo, sicuramente mi avrebbe fatto piacere fare qualcos’altro oltre che la mamma e rivedere i miei colleghi da tutto il mondo (letteralmente, c’erano tutti: Europa, Americhe, Asia, Australia, Medio Oriente…). Insomma, tornare per un paio di giorni alla mia vita “di prima”.
Ecco, diciamo che forse fu un pensiero un po’ ottimista. Il distacco da piper-baby non è stato per nulla facile. Ma per nulla. Quando giovedì scorso alle 6:45 del mattino sono salita in taxi per andare all’aeroporto, mi veniva da piangere.
Inizialmente mi sono consolata pensando che, per la prima volta da sei mesi, avrei potuto dormire un paio di notti indisturbata. Invece mi sono svegliata un paio di volte ogni notte, convinta che piper-baby stesse piangendo. La follia proprio.
A parte questo però tutto bene.
La fiera è stata il solito turbinio di appuntamenti stampa e meeting e aggiornamenti con colleghi che vengono tipo dalla Corea o dalla Malesia o da Sydney e che vedi due volte l’anno.
Peccato solo che il mio volo di ritorno ad Amburgo di sabato sera sia stato prenotato dall’aeroporto di Zurigo. Solo che la fiera è a Basilea. Ottimo.
Quindi sabato dopo l’ultimo appuntamento stampa sarei dovuta schizzare fuori dalla fiera, avrei dovuto cercare la stazione (mai stata alla stazione di Basilea in vita mia, vado e torno sempre in aereo), cercare un treno che mi portasse all’aeroporto di Zurigo in tempo per prendere il mio volo.
Alla fine questo si è rivelato un vantaggio: quando il cliente si è accorto della cosa, mi ha subito prenotato un transfer vip dalla fiera all’aeroporto di Zurigo… in una Maserati con autista.
Alla fine sono arrivata all’aeroporto troppo presto (vedi alla voce “Maserati”), addirittura non non era ancora stato assegnato un gate al mio volo.
Così ho fatto in tempo a cenare con vista sulla pista…
…e a comprare dei macarons come souvenir.
Dopo tre giorni di cibo di catering e ristoranti, in un impeto di salutismo ho anche comprato una pera. Che poi ovviamente non ho mangiato, per chi mi avete preso?
E questo è tutto.
In realtà, per quanto non facili, credo che questi tre giorni mi abbiano fatto bene.
Ma soprattutto, hanno acuito ancora di più il mio bisogno di viaggiare. L’ultimo mio viaggio è stato ben un anno fa negli Emirati Arabi. Poi tra la fine della gravidanza e l’arrivo di piper-baby, il tema viaggi è stato messo in pausa per un po’. Un bel po’, direi. Non so da quanti anni era che non stavo così tanto senza viaggiare. Ormai siamo in crisi d’astinenza, quindi piper-marito e io abbiamo passato la giornata di domenica a cercare di pianificare un viaggio nel prossimo futuro. Incrociamo le dita.
Concludo augurando buona primavera a tutti, che ufficialmente è iniziata ieri, ma che da queste parti non è pervenuta. Spero che da voi il clima sia migliore che qui.
Buon inizio di settimana a tutti!
2 Comments
Ciao Chiara! Leggerti mi era veramente mancato. Che bello vedere in nuovo post! Non posso mettermi nei tuoi panni perchè non ho ancora figli ma immagino quanto sia stata dura lasciare il piper baby per questi giorni.Però prova superata! Intanto aspetto la primavera ma qui dalle nostre parti a marzo è un miraggio come ben sappiamo.Buona settimana :)Lucia
Grazie! E speriamo la primavera arrivi sul serio in fretta!