Strano da credere, ma è da un anno che non faccio viaggi. L’ultimo è stato questo qui, ero già incinta di cinque mesi e ora è stranissimo pensare che piper-baby prima non esisteva e anche che è da così tanto tempo che non viaggio. Per me è una vera eternità. Ma d’altronde ultimamente non ho avuto quasi nemmeno il tempo di pensare a viaggiare. In effetti è davvero un sacco di tempo che non faccio un post della serie #whereidratherbe, a dimostrazione del fatto che negli ultimi mesi, tra pannolini, pappe e mancanza di sonno, i viaggi erano finiti in fondo ai miei pensieri (ma sono proprio io che parlo??). Nel fine settimana, però, mi è capitato un episodio della serie #whereidratherbe (where I’d rather be, traduzione: dove preferirei essere), dopo tanto tempo!
Per spiegare a chi segue questo blog da poco – o è capitato qui per caso – e non ha idea di cosa io stia parlando, faccio sempre l’esempio di Proust e della madeleine (da “alla ricerca del tempo perduto”): lui addenta una madeleine (dolcetto francese) e questo risveglia in lui ricordi d’infanzia legati a quel sapore particolare (per farla breve e semplificare).
Ecco a me (come credo un po’ a tutti) capitano a volte momenti del genere: si sente un odore o un sapore o una canzone, qualsiasi cosa ed è un flash improvviso, si viene trasportati ad un preciso momento nel tempo e nello spazio, il ricordo è nitido come se fosse il presente.
Tanto per fare un esempio personale, a volte mi capita di uscire di casa in estate dopo che ha piovuto, quando fa caldo, il cielo è grigio e nell’aria c’è odore di umidità e mi sento in qualche posto dell’Asia con questo clima, come la Malesia o Singapore. Ovviamente quando mi capitano questi episodi, la nostalgia si fa subito sentire e la mia voglia di viaggiare si acuisce parecchio, quindi mi teletrasporterei all’istante nel posto in questione. E’ una specie di dolore e piacere insieme.
Ecco, ieri era una bella giornata di sole, col cielo blu e io ero in casa con le finestre aperte (perché il clima stranamente al momento lo permette), era ora di pranzo e da fuori è arrivato odore di bistecca.
E’ bastato questo a farmi venire nostalgia di Rio de Janeiro. In particolare, la serata passata a cena in churrascaria. E’ da ieri che non riesco a smettere di pensarci.
Se esistesse il teletrasporto, ora scenderei da casa (a Ipanema) verso sera, prima che faccia buio. Salirei su un taxi sul lungomare, col mare sullo sfondo e il cielo che inizia a diventare rosa e lilla. Sfreccerei attraverso la città con la spiaggia da un lato e gli alti edifici con le luci che iniziano ad accendersi sull’altro, fino ad arrivare al ristorante sul lungomare di Flamengo, con le barche ormeggiate nel porticciolo e il Cristo Redentore che, illuminato nella notte, veglia sulla città dall’alto del Corcovado.
E voi dove vorreste essere se, invece di iniziare una solita settimana, poteste teletrasportarvi ovunque?
In ogni caso, buon lunedì a tutti!
6 Comments
Al momento oscillo tra il desiderio di teletrasportarmi in un letto e rimanerci per settimane e l'acuta voglia di partire per una qualsiasi meta… Mi succede sempre nei periodi di maggiore stress… Buona settimana! ely
Uh, ti auguro che il periodo di stress passi presto!
Personalmente sono in attesa della conferma delle ferie… Se mi viene concessa, inizierò subito a programmare, più che a sognare, un viaggio… 🙂 Tengo le dita incrociate, e intanto guardo queste belle foto che hai pubblicato!
Incrocio le dita per te! Hai già idea di dove andrai?
In questo momento mi teletrasporterei in un posto di mare, su una spiaggia calda… ai caraibi, a Mauritius, ma pure in Sardegna…basta avere il sole sulla pelle e la sabbia sotto ai piedi =)Gio
Verrei con te!!