Chi segue questo blog da un po’, sa che ogni tanto vengo colta all’improvviso dalla nostalgia per qualche posto visitato nei miei viaggi. Credo capiti a tutti in generale con i ricordi: senti una canzone, un profumo, un sapore e in un attimo sei riportato ad un istante preciso nel tempo e nello spazio. A me questo capita soprattutto con i viaggi. La rubrica “#whereidratherbe” (traduzione: dove preferirei essere) nasce proprio dalla necessità di fermare il più a lungo possibile questi attimi di simil-teletrasporto con parole e immagini. (Per chi fosse nuovo da queste parti, avevo spiegato bene la cosa in questo post)
Da qualche tempo questo social network ha preso il vizio di riproporti ogni giorno cose che avevi scritto e pubblicato lo stesso giorno negli anni passati. Non sempre si tratta di cose che vorresti rivivere, va detto, ragion per cui non sono particolarmente fan di questo servizio. Ieri sera, però, ha centrato nel segno, riproponendomi le foto del mio viaggio a Malta così, all’improvviso, facendomi rendere conto di quanto quel viaggio mi sia in realtà rimasto nel cuore, senza che io ne fossi consapevole.
E voi dove vorreste essere, se poteste andare ovunque in questo momento?
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2 Comments
Pensa, Chiara, per me è quasi il contrario: non ricordo con esattezza l'ultimo viaggio fatto in compagnia, ma in compenso potrei elencarti a occhi chiusi tutti i viaggi fatti in completa solitudine (l'ultimo l'anno scorso, a New York). Non fraintendere, non sono un misantropo, anzi! Mi piace molto socializzare, ma forse il fatto di essere figlia unica ha contribuito a rendermi molto indipendente. Ho un lavoro che mi porta a trascorrere spesso dei periodi più o meno lunghi all'estero, principalmente in Germania, e sono d'accordo con quanto scrivi nel tuo post: un viaggio in solitudine è molto utile perché ci aiuta a scoprire noi stessi, ci mostra i nostri limiti, ci fa superare le nostre paure. Sono esperienze a mio parere fondamentali per il percorso di crescita e formazione di una persona. Tuttavia, bisogna considerare anche il rovescio della medaglia: la solitudine vera e propria (e questo vale indipendentemente dal tipo di viaggio, che sia di lavoro o di piacere poco importa). Per quanto possa essere istruttivo viaggiare da soli, tutti i ricordi, le immagini, i paesaggi, i volti rimangono soltanto nella nostra memoria. Naturalmente si possono raccontare e condividere, ma non è certo come viverli insieme. Federica
Sono d'accordo con quanto scrivi, ci vuole molta prudenza, cominciando con l'evitare posti in cui non sono abituati a vedere una donna in giro da sola. Io, quando mi sono trovata in questa situazione, ho scelto la formula della mezza pensione per avere la cena all'interno dell'hotel ed evitare di uscire da sola di sera. Del resto avevo tutto il giorno per stare in giro. Ci sono tanti modi di essere prudenti pur godendosi l'esperienza di un viaggio da sole, che come dici fa bene all'autostima e fa crescere.