Titolo: la ragazza dai sette nomi
Autore: Hyeonseo Lee (e David John)
Anno: 2015
Editore: Mondadori
Doloroso. E’ questa la parola che meglio descrive la mia esperienza nel leggere questo libro. Così doloroso che in alcuni passaggi ho pensato non sarei riuscita a continuare. Al contempo, però, è una storia da cui è impossibile scollarsi. E’ seriamente impossibile chiudere il libro, sono andata a letto estremamente più tardi del solito per parecchie sere, nonostante crollassi di sonno.
“La ragazza dai sette nomi” è la storia autobiografica di Hyeonseo Lee – che naturalmente non è il suo vero nome – scappata da ragazzina dalla Corea del Nord. Le cose che questa ragazzina prima, giovane donna poi, ha dovuto affrontare e subire – prima sotto uno dei regimi più totalitari del mondo e poi come immigrata clandestina – lasciano increduli, aprono gli occhi su una realtà lontanissima dalle nostre quotidianità, ma in realtà oggi più che mai così vicina a noi.
E’ un libro che dovrebbero leggere tutti quelli che almeno una volta, dal privilegio delle loro vite, hanno pensato “io qui non li voglio, non hanno diritto di venire a casa mia, rimandiamoli a casa loro”, riferito a tutti quegli esseri umani che scappano da condizioni disumane e affrontano tragedie inenarrabili per salvare la vita a se stessi e ai loro cari.
Quando mi imbatto in queste storie, posso solo essere immensamente grata di essere nata in Europa. Perché anche la vita peggiore in Europa è comunque migliore delle migliori vite in tante altre zone del mondo. Spero solo di essermelo meritato.
Al di là della prima reazione “a caldo”, comunque, è un libro che resta impresso a lungo e provoca una seconda ondata di reazioni, almeno nel mio caso. Come per esempio l’aumentata motivazione ad impegnarsi nella vita. Se riesce a farcela chi è partito da un punto così svantaggiato, io che mi trovo in questa situazione di assoluto privilegio non ho scuse per non fare quanto in mio potere per essere felice. Ché lamentarsi e non fare nulla per cambiare le cose è facile…
E’ un libro difficile da leggere e difficile da smettere di leggere. E’ un libro che va letto.
Trovate altri consigli di lettura sulla pagina dedicata.
4 Comments
Si vede che è un libro che ti ha colpito molto…hai abbandonato il tuo solito tono divertente e allegro per spiegare cosa ha suscitato in te questa lettura. Anche se non ho letto questo libro, condivido in pieno quello che dici, perchè viviamo nella parte del mondo privilegiata però non ci facciamo mai caso finchè qualcuno non ci apre gli occhi su quello che accade altrove.
Ciao Ersy
Hai proprio ragione: spesso non facciamo caso a quanto siamo fortunati e privilegiati.
libro stupendo! stavo pensando di rileggerlo…appena riesco! 😉
Sai, anche io credo che lo rileggerò tra qualche tempo.
Per ora invece ho una pila di libri che mi aspettano: ne compro sempre molti più di quanto io abbia tempo di leggere…