In realtà a 36 anni non credo sia già il caso di usare il termine “vecchia”, però il tempo scorre e le cose cambiano – e dal momento che da 10 anni ho un blog su cui condivido alcuni aspetti della mia vita, tra cui le cose che mi piacciono, riesco a vedere chiaramente, almeno in alcuni casi, cosa è cambiato. E ne sono cambiate parecchie di cose.
In generale, posso dire che dopo anni di “sperimentazione” in vari ambiti della vita, ad un certo punto, maturando, capisci cosa ti piace, cosa va bene per te, e tendi a lasciare perdere il resto. Posto che questo in realtà è un processo in divenire che dura tutta la vita (è fisiologico cambiare e non restare uguali a noi stessi nei decenni), vorrei precisare che non va confuso con la perdita della voglia di sperimentare. Avere voglia di sperimentare cose nuove secondo me è importante sempre nella vita e io di sicuro questo lo faccio ancora, per esempio con i viaggi, i film, i libri, il cibo e via dicendo. In altri ambiti, invece, ho imparato alcune cose – e mi sono regolata di conseguenza. E secondo me questo è un processo che capita più o meno a tutti nel corso della vita, infatti sarei interessata a sapere – sul serio – in quali modi voi vi rendete conto di essere maturati rispetto a 10 anni fa, in cosa siete cambiati. Inizio io, ecco alcuni piccoli esempi di come sto invecchiando…
– La moda, per esempio: il cambiamento più grande che ho notato nel mio modo di vestire si può riassumere così: se non è comodo, non verrà messo sul mio corpo. No ma sul serio, mi ricordo come solo alcuni anni fa il criterio principale per la scelta di un outfit fosse quello estetico. Soprattutto se si trattava di un evento o di uscire la sera, quindi non per tutto il giorno ma per un numero limitato di ore, se quello che indossavo fosse comodo o meno mi interessava in modo molto marginale. Ora questo non succede più da tempo. Se non è comodo non ci entra nemmeno in casa mia. La comodità è il criterio principale per vestirmi… e mentre lo scrivo sento la voce di mia nonna, ma d’altronde non è un caso se il titolo di questo post è “i mille modi in cui sto invecchiando”.
– Continuiamo per un momento a parlare di vestiti, ecco un altro cambiamento. Ogni tanto mi diverto ancora a comprare qualche pezzo dalle forme e proporzioni nuove, a patto che vada bene sul mio fisico, ormai però ho capito cosa mi piace, cosa mi sta bene e non ho più bisogno di tenere nell’armadio quel capo che mi piace da morire, che non è proprio il mio stile, ma forse un giorno troverò il modo e l’ispirazione per metterlo. Per anni ho accumulato e tenuto roba che non usavo. Basta, non ho più pazienza per questo atteggiamento.
– La stessa cosa mi è successa con i trucchi. Mi trucco pochissimo e finalmente negli anni ho capito che non è saggio intasare l’armadietto del bagno con 10 ombretti diversi, se l’ombretto (in genere gli stessi due o tre) lo uso ogni due mesi. Questo esempio si può tranquillamente applicare a molte altre categorie di trucchi, visto che io in realtà uso solo mascara e lucidalabbra, salvo eventi eccezionali. E poi va tenuto a mente che anche i trucchi scadono. Quindi via, nel cestino tutto ciò che non uso e chiuso il capitolo shopping per questa categoria.
– Con gli smalti invece è successa una cosa diversa: adoravo averne tanti e cambiarli continuamente. Al momento credo che l’80% degli smalti che possiedo (e sono parecchi) siano diventati secchi… andrei a controllare, ma non so dove sono. Un po’ è che – tra figlio, casa e lavoro – non ho proprio tempo di farmi la manicure con lo smalto ogni due per tre, ma molto è anche che non ho più alcun interesse a cambiare lo smalto in base all’outfit o all’umore. Mani naturali, curate ma con unghie corte tutta la vita. (Fatta eccezione se ho un evento, ma in quel caso vado a farmi fare la manicure)
– E infine, un’altra piccola cosa per cui ho notato di aver perso totale interesse negli ultimi anni, e anzi per la quale ho sviluppato anche un po’ di fastidio, sono le candele. Anni fa adoravo accenderle in giro per casa. Serata sul divano, bagno caldo, momento lettura con tè e copertina… ogni occasione era buona. Ora ho in casa solo due candele che mi piacciono particolarmente e che non mi fanno venire mal di testa (ma sto pensando di eliminare anche loro perché tanto non le accendo mai). Sì perché ad un certo punto le candele hanno iniziato a farmi venire mal di testa e dovevo aprire le finestre dopo poco che ne avevo accesa una. Per di più averne tante in casa mi dà una sensazione di disordine, quindi via, fuori da casa mia. (Tollero solo quelle inodori messe sulla tavola a Natale e stop)
In effetti, riguardando questa lista, mi sembra di vedere un filo conduttore: ho iniziato a dire basta all’accumulo. Senza diventare una minimalista giapponese (non credo ci sia pericolo comunque), voglio nella mia casa e nella mia vita solo ciò che ha davvero diritto di starci, ciò che uso, ciò che mi rende felice. Ho imparato ad alleggerire la vita, a lasciare andare – soprattutto le cose materiali. Se accumulo, in genere preferisco si tratti di esperienze, di momenti, non di cose. Naturalmente ho ancora tanta strada da fare e il rischio dell’acquisto inutile è sempre in agguato, però devo dire che ho sempre meno pazienza per questo tipo di cose.
Direi che il mio percorso di maturazione (che suona meglio di “invecchiamento”), almeno negli aspetti della vita presi in esame in questo post (che ovviamente non sono tutti, anzi sono abbastanza limitati), ha molto a che fare col lasciare le zavorre, cercare leggerezza e tenere solo quello che è davvero importante o rende felici. Ho la vaga sensazione che Marie Kondo sarebbe un po’ fiera di me.
E voi, e voi?? In cosa vi vedete maturati negli ultimi anni?
* Quella in alto nel titolo è la foto delle facce scolpite sul tempio di Bayon ad Angkor in Cambogia (che ho scattato nel 2014 durante questo viaggio). Hanno circa mille anni, direi che a loro il concetto di “vecchio” si può applicare benissimo, quindi mi sembrava adatta ad illustrare questo post.
4 Comments
Ooohhh come ti capisco! Forse perché siamo coetanee e quindi stiamo vivendo nello stesso periodo il momento della “maturazione”.
Mi sono accorta anche io di ridurre molto sia cose materiali (abbigliamento, scarpe, accessori, complementi d’arredo) sia cose immateriali (attività extra-lavorative, frequentazioni) e penso che questo sia dovuto al fatto che superati i 30 anni finalmente abbiamo imparato a conoscerci, ad accettarci ed anche a volerci un po’ più di bene.
Ormai so cosa dona al mio fisico e cosa mi sta davvero male, quindi quando entro in un negozio scarto automaticamente determinate cose, per puntare tagli e forme che mi donano di più. Anche io punto su comodità e praticità, mentre prima badavo più alla moda. Ultimamente ho iniziato però a concedermi il lusso di un paio di scarpe “esagerate” all’anno, ossia un paio di scarpe che forse userò solo una volta a stagione, ma che coccolano la mia parte fashion (ad esempio con gli ultimi saldi ho comprato dei tronchetti di cavallino maculati di Pura Lopez che non credo sfrutterò molto…).
Ho capito anche che il nostro tempo libero è un bene prezioso, dato che ormai è davvero poco (anche non avendo figli), e quindi preferisco trascorrerlo con persone a cui davvero tengo o facendo cose che mi piacciono, evitando per quanto possibile di assecondare desideri altrui solo per compiacere o accontentare gli altri. Ho iniziato a dire molti no e per me questa è davvero una rivoluzione!
Alla fine questo processo di “invecchiamento” (ma direi proprio di maturazione) non mi sta dispiacendo affatto e mi sembra di stare molto meglio ora che a 20 anni! (energie a parte!)
Concordo su tutto! Anche io mi sento quasi meglio ora che a 20 anni, a parte le energie.
Mi ritrovo molto anche nell’aver capito l’importanza di dire i no, però io purtroppo qui non sono ancora bravissima e devo lavorarci ancora un po’…
L’argomento è molto interessante perché dall’alto dei miei quasi 47 anni posso dire che mal sopporto chi dice ” mi sono come un ragazzino/a”.
Ammettiamolo, già dai 30 anni un pochino di differenza si inizia a sentire.
Si è vero, ai 30 sei al top, ma è un top che rimane poco e tende a scendere.
Ma io ho amato e amo la discesa.
Come dite voi…sto meglio che a 20 anni, ora sono più consapevole, adoro la mia maturità.
Se ora scelgo, so di scegliere per desiderio e non solo per curiosità.
Sono selettiva.
Amo le cose belle e i “dettagli ” che prima passavano inosservati.
Sono più sensibile al mondo.
Anch’io ho avuto il mio momento ” pulizia e rinnovamento” casa, successo quando 4 anni fa la figlia maggiore è andata a vivere per conto suo.
Fra poco sarà il momento del medio, poi il piccolo, quindi sono in continua evoluzione.
Adoro crescere e spero di continuare ad accettare di invecchiare.
E dico sempre la mia età…anzi mi invecchia sempre di un anno😆
Cara Barbara, il tuo commento mi piace tantissimo!!