Scusate l’idiozia del titolo, non ho saputo resistere.
La madeleine di Proust è talmente conosciuta, che ormai è diventata un modo di dire. Nasce dal romanzo “Alla ricerca del tempo perduto” di Marcel Proust: il profumo di una madeleine (dolcetto francese) riporta ricordi del passato alla mente del narratore. L’effetto “madeleine de Proust” è proprio questo: quel momento in cui un qualsiasi piccolo dettaglio della vita quotidiana, un rumore, un sapore, un suono, un gesto, un oggetto o appunto un profumo, evocano in noi un ricordo.
Come testimoniato dalla mia rubrica #wehereidratehrbe (wehere I’d rather be = dove preferirei essere), questa cosa a me succede spesso e quasi sempre con i viaggi. (Ma spesso in realtà anche con i ricordi d’infanzia)
Di recente mi è successo di nuovo, ma in modo un po’ strano. Ho già scritto che uno dei miei posti preferiti per la pausa pranzo è Kailua Poké: io e la collega siamo ghiotte di poké bowls. Non essendo io mai stata alle Hawaii, in teoria un posto che fa cibo hawaiano non dovrebbe provocarmi nessun effetto “madeleine”… E invece mi succede ogni singola volta che entro da Kailua: mi sento subito trasportata in Asia, in particolare in certi mercati o “ristoranti” per esempio di Hong Kong (qui il mio viaggio) o Singapore (qui) o della Malesia (qui il viaggio). Credo sia quell’odore che è un mix di riso, avocado, pesce crudo e verdure.
Credo sia anche che sono in astinenza da Asia: il mio ultimo viaggio in Estremo Oriente risale ormai a tre anni e mezzo fa (Cambogia – Bangkok – Bali). Mi manca e purtroppo non credo ci tornerò almeno per tutto il prossimo anno, ma forse anche di più. E quindi forse per il mio subconscio ogni occasione è buona per tornare con la mente in Asia, non so, fatto è che ogni volta che entro da Kailua per pranzo mi viene un po’ di magone…
Tutte le foto di questo post sono state scattate da me durante il mio viaggio ad Hong Kong del 2010.
Anche a voi capitano queste cose?
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