Bando alle ciance, ecco i miei inseparabili di questo periodo.
UNO // Podcast Goop. Lo trovo semplicemente una grande fonte di ispirazione e un ottimo modo per iniziare la giornata – infatti io lo ascolto in macchina andando al lavoro. Gwyneth Paltrow (o qualcuno del suo staff) discorre con personalità varie di temi interessanti. La prima puntata è stata insieme ad Oprah Winfrey e l’ho trovata di grande ispirazione. Personalmente ho trovato molto interessanti anche le puntate seguenti, perché offrono spunti di riflessione quantomeno nuovi – e ora aspetto il giovedì sempre con piacere, e non solo perchè ci avvicina al weekend! Potete ascoltare il podcast di Goop (che è il sito di lifestyle di Gwyneth Paltrow) sulla app “podcast” sul vostro smartphone o altro dispositivo mobile.
DUE // Torta al limone – Mulino Bianco. In realtà molti prodotti italiani si trovano anche qui ad Amburgo, per esempio da Andronaco (un posto dove ogni volta che entro mi commuovo perché mi sembra di essere in Italia – e mai nella vita avrai pensato di commuovermi entrando in un supermercato) e certamente le grandi marche come Mulino Bianco si trovano anche più facilmente di altre. Però non le trovo in nessun posto vicino a casa mia o che frequento abitualmente (Andronaco è dall’altra parte della città) e poi a dirla tutta, di solito questi prodotti subiscono rincari di prezzo tali che mi passa un po’ la voglia di comprarli… E così quando torno in Italia di solito poi mi riporto a casa sempre qualcuno dei miei prodotti preferiti. Questa volta è stato il turno della torta al limone e mi sto veramente sforzando di non mangiarla tutta in una volta (mi crea dipendenza) perché vorrei mi durasse per un po’…
TRE // Libro “Latinoamericana” (I diari della motocicletta) – Ernesto Che Guevara. Ho regalato questo libro di recente ad un mio cugino che ha compiuto 20 anni e ha la moto, che ama. L’ho trovato piuttosto calzante. Mentre ero in libreria, mi sono resa conto che io stessa però questo libro non l’ho letto: non essendo per nulla appassionata di motori, non mi ha mai molto attirata. Sono però appassionata di viaggi e quindi stavolta ho pensato fosse giunto il momento di leggerlo. Premetto che sono abbastanza all’inizio, ma era da un po’ che non cercavo di ritagliarmi dei momenti di lettura così spesso, e questo mi sembra un ottimo segno.
QUATTRO // Braccialetti “Massai” – Gas Bijoux. Ok voglio essere onesta: trovo che le creazioni di GAS abbiano prezzi sproporzionati per quello che sono, ovvero bijou di metallo con inserti di tessuto. Eppure costano come se fossero fatti d’oro puro. Ciononostante io non riesco ad evitare di amarli, tento però di evitare di comprarli. Non sempre ci riesco, però negli anni ho acquistato un totale di tre braccialetti, quindi dai sono anche stata abbastanza brava. Va anche detto che sono tra i miei braccialetti preferiti e dalla primavera in poi li metto tantissimo, quindi almeno sono stati acquisti che è valsa la pena fare. In questi giorni in cui ad Amburgo c’è spesso bel tempo, non hanno praticamente mai lasciato il mio polso. (Qui il sito di Gas Bijoux)
CINQUE // Ciotola in ceramica a forma di foglia – Giardini La Mortella, Ischia. Innanzitutto: Ischia è un luogo meraviglioso e i Giardini La Mortella sono uno dei posti più belli dell’isola. Oltre ad ammirare i giardini, durante la mia visita sono rimasta anche incantata dal bar/ristorante: immerso nella vegetazione, riparato da grandi foglie e fiori, arredato in stile coloniale… Sembra quasi un luogo uscito dai quei racconti di viaggi di una volta. Mi è venuta voglia di trasferirmi lì a vivere per sempre (in quel bar e in quei giardini, dico)(ma pure a Ischia in generale). Oltre alla location e all’arredamento, ho notato i set di ceramiche sui tavolini, non solo i piatti e i servizi da té, ma anche e soprattutto queste ciotoline a forma di foglia. Me ne sono innamorata e la bella notizia è che tutto ciò è in vendita nel negozio del parco. Ovviamente una di suddette ciotoline è venuta a casa con me e ora fa bella mostra di sé sul comò. E’ diventata il posto in cui appoggio l’orologio quando torno a casa a fine giornata.
SEI // Spremiagrumi – Princess 201851 Master Zitruspresse. In casa Piperpenny abbiamo ragionato (e discusso) per mesi se acquistare o meno questo spremiagrumi. Il nostro appartamento non è molto grande e la cucina men che meno, quindi metterci in casa l’ennesimo elettrodomestico è sempre un tema critico. Però tutto sommato beviamo spremuta d’arancia relativamente spesso e io ho iniziato a bere acqua e limone diverse mattine a settimana e mi ero un po’ stancata di farmi venire un braccio da Maciste. Abbiamo questo spremiagrumi da poco, ma lo adoro già e lo uso tantissimo. Lo adora anche piper-figlio, che si diverte a schiacciare la leva e veder colare la spremuta direttamente nel bicchiere. (Lo trovate qui)
SETTE // Mary jane cinesi di velluto – (Marca impronunciabile cinese). Finalmente, dopo aver tanto cercato, ho trovato delle mary jane in velluto come le volevo. E le ho trovate per 14€. Ma andiamo con ordine. Quando si pensa al made in China, l’idea è sempre quella di prodotti tarocchi, generalmente copie di designer nostrani, dalla qualità bassissima. Ma non è tutto copia ciò che è cinese! Se è vero che la maggior parte dei prodotti cinesi che arrivano da noi purtroppo fanno parte di questa categoria, ci sono molti prodotti cinesi che non rientrano nel nostro stereotipo del made in China. Come queste mary jane, per esempio, che sono “proudly made in the people’s republic of China” (trad.: fatte con orgoglio nella repubblica popolare cinese)(c’è scritto proprio così sulla scatola) e che sono interamente di cotone (tranne la suola che è di gomma). Arrivano in una scatola tipica che grida comunismo cinese a mille miglia di distanza e francamente sono meglio di tanta robaccia sintetica che ho trovato qui e che ti fa puzzare i piedi dopo dieci minuti. Dopo aver indossato queste scarpe più volte nelle scorse settimane, sempre senza calze, posso dire che sono effettivamente di cotone, sia l’interno di tela semplice, sia l’esterno di velluto. Quindi, nonostante il velluto sia un materiale che fa venire in mente l’inverno e il “tenere al caldo”, queste mary jane lasciano respirare il piede, non fanno sudare nemmeno senza calze e io le trovo molto fresche. Apprezzo molto anche l’allacciatura “ad incastro”, che per me non è stata d’immediata comprensione, ma che una volta capito il meccanismo si rivela essere di più semplice utilizzo rispetto ai classici laccetti in cui devi far entrare il pirulino di metallo in uno degli invisibili buchi sul cinturino (non so se hanno un nome, ma ci siamo capiti). Non assicuro nulla, invece, sul colorante usato per far diventare il velluto blu: queste scarpe quando sono arrivate avevano un odore molto molto forte, che ci ha messo moltissime settimane ad andare via, cosa che non fa sperare molto bene. C’è da dire però che la parte colorata non viene mai a contatto col piede, perché l’interno della scarpa è di cotone naturale, quindi il colorante rimane separato dalla pelle. (O forse è la suola di gomma ad avere quell’odore?) L’unica nota negativa secondo me è che la suola è rigida, non è imbottita, quindi sconsiglio di indossare queste scarpe se si deve camminare tanto. Ma d’altronde sono mary jane da 14€, non è che ci si possa aspettare il lusso. E’ già un miracolo che costino così essendo fatte di buoni materiali! (Sì sì, lo so, non fatemi pensare alla manodopera, se no mi sento male e non riesco più ad indossarle)(Le trovate qui)
E voi, da cosa non riuscite a separarvi al momento?
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