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Le mie cinque cose

23 Luglio 2018

Di recente ho letto su un blog americano un’idea che mi è rimasta in testa. Non perché sia particolarmente originale: si tratta, in breve, di cercare cose che ci facciano sicuramente stare bene… io stessa ci feci un post diversi anni fa e sono assolutamente certa che tantissime persone nei momenti bui, o semplicemente “no”, si aggrappino a delle cose che matematicamente funzionano per tirarsi su (che sia telefonare alla migliore amica o mangiare una vaschetta di gelato guardando Notting Hill).

Il motivo per cui ho continuato a pensare a questa cosa sono le modalità, il sistema regolare con cui viene applicata nel caso di cui ho letto l’altro giorno. Su quel blog, infatti, si parla di un signore che ha deciso di fare una lista delle 5 cose che lo fanno stare meglio al mondo e poi ha preso l’abitudine, quasi l’impegno direi, di farne almeno una al giorno, ogni giorno. Ovviamente di più è meglio, ma almeno una dev’essere.

Quando si ha una vita frenetica e si tende a donare ai figli il meglio del proprio tempo, in aggiunta a tutto il resto, pensare a se stessi tende a diventare un optional. Così però sono tantissimi i giorni in cui arrivo a sera veramente sfinita e con la sensazione di essermi totalmente svuotata. E tra poco arriverà il secondo piper-baby, quindi immagino che la situazione sia destinata a peggiorare… ammetto che la cosa un po’ mi spaventa.

Credo sia per questo che l’idea di prendersi l’impegno con se stessi di fare una cosa al giorno che faccia stare bene, senza ma e senza se (e senza aspettare grandi occasioni o periodi no), sia rimasta intrappolata nei miei pensieri. E torna a trovarmi proprio questo lunedì mattina, che non è iniziato in modo particolarmente positivo (se ricevete la newsletter saprete già che la mia salute continua a non stare dalla mia parte).

Potrei farcela? È solo utopia? Vale la pena provare? Meglio lasciar perdere?

Non ho – ancora – la risposta ad alcuna di queste domande. Ma intanto ho una lista di cinque cose che mi fanno sempre, matematicamente, stare bene. Ad onor del vero, inizialmente mi sono venute in mente le cose più disparate che mi fanno stare bene, come “passeggiare nelle foglie autunnali” o “partire per un nuovo viaggio” (cose tipo questa lista che feci nel 2011), ma ho dovuto correggere il tiro, perché questa volta parliamo di cose che, volendo, si potrebbe fare ogni giorno, per dedicare del tempo a se stessi e migliorare il proprio benessere.

Ecco allora le mie cinque cose, in ordine sparso:

 

  • Un tè con i biscotti. Idealmente i Plasmon (sì, sì, lo so, l’olio di palma e blah blah blah, chissenefrega), che però qui non si trovano (o forse si trovano da Andronaco? Non ho mai guardato…), ma anche gocciole o krumiri o macine o galletti… insomma, un tè caldo in cui pucciare i biscotti, in qualsiasi stagione. Credo sia la forza della rievocazione di quando ero piccola e un tè coi biscotti risolveva tutto, ma questo piccolissimo rituale ha il potere di calmarmi se qualcosa non va, o comunque farmi stare bene in generale.

 

  • Leggere un vero libro, con delle vere pagine. Come dicevo, leggere al momento è un lusso raro, ed è un peccato perché leggere è sempre stata una vera passione per me, fin da quando ero piccola, e se nessuno mi disturbasse, probabilmente passerei giornate intere a leggere. E’ anche vero, però, che ultimamente se ho cinque (o più verosimilmente due) minuti di quiete, allungo istintivamente la mano non verso un libro, ma verso l’iphone, anche se non è una cosa che mi fa stare particolarmente bene, anzi ora che ci penso più che altro mi irrita, quindi non so perché ho ancora l’abitudine di aprire i social network. Forse posso farcela a cambiare questa abitudine e ad iniziare a prendere in automatico un libro, che mi fa stare meglio e mi FA meglio.

 

  • Una passeggiata nella natura. Non sono una persona particolarmente attiva, eppure fare una passeggiata nella natura ha sempre, sempre, sempre il potere di rimettermi in pace col mondo. Vivendo ad Amburgo, poi, piena di parchi, boschi e natura in generale, non solo questo sarebbe possibile senza problemi davvero ogni giorno, ma si è certi di trovare un angolo bello in ogni stagione, che sia estate, che sia autunno o anche con la neve.

 

  • Fare un bagno, idealmente con maschera viso/capelli, ecc… Sono tanti i giorni in cui penso “stasera quando piper-figlio dorme mi faccio un bel bagno”. La realtà delle cose è, però, che dopo il lavoro vado a prenderlo, poi spesso andiamo al parco giochi o facciamo la spesa o qualche commissione, una volta a casa sono impegnata in quel gioco di prestigio che è cercare di dividere il mio tempo tra giocare con lui e cercare di fare qualche cosa di essenziale tipo far partire una lavatrice per assicurare che il giorno dopo tutti abbiamo qualcosa da metterci o preparare la cena per assicurare che nessuno muoia di fame e quando alla fine siamo effettivamente riusciti a far addormentare piper-figlio e a rimettere a posto casa, l’idea di farmi ancora un bagno, e poi dovermi pure asciugare i capelli, mi sembra quasi stancante. Così alla fine cadiamo in catalessi sul divano, che onestamente forse richiede meno sforzo del bagno, ma non mi fa stare affatto bene. Anzi, mi sembra sempre di aver buttato via le serate. Regalarmi del tempo per me un paio di volte la settimana per un bagno serale mi sembra davvero un’ottima idea…

 

  • Comprare un mazzo di fiori per me stessa. Per chiunque legga questo blog anche da non molto tempo, è chiaro che uno dei veri piaceri della vita per me è avere fiori freschi in casa. Una semplice azione come questa riesce davvero ad alleggerirmi un po’ l’umore. Entrare in casa e vedere un vaso pieno di bei fiori, alzarsi la mattina e poter ammirare dei boccioli colorati, lavorare al computer accanto ad un mazzo di fiori scelti… a volte è tutto ciò che ci vuole per darmi un po’ di benessere e positività.

 

E voi? Quali sono le cinque cose che vi fanno certamente stare bene? E riusciteste a prendere l’abitudine di farne almeno una al giorno, sempre?

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Italiana trapiantata nella città libera e anseatica di Amburgo, lavoro nelle relazioni pubbliche nel campo della moda. Viaggio per vocazione, scrivo per divertimento. La mia occupazione principale in realtà è correre dietro a due minions anche conosciuti come i miei figli.

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