Titolo: L’aroma nascosto del tè.
Titolo originale: Love and other consolation prizes.
Autore: Jamie Ford.
Anno: 2018.
Editore: Garzanti.
Jamie Ford è probabilmente il mio autore contemporaneo preferito. Certamente il suo primo romanzo (Il gusto proibito dello zenzero) è uno di quelli che ho amato di più di sempre. Mi è piaciuto anche il secondo (Come un fiore ribelle). Era da un po’ che aspettavo l’uscita del terzo – questo – e infatti appena è stato pubblicato, l’ho acquistato… e poi non ho avuto tempo di leggerlo fino ad ora. Non è fastidiosissimo, quando la vita vera si mette fra te e il mondo dei libri?
Ora che finalmente l’ho letto, posso dire che è stupendo. Quasi quanto che il primo, che però forse è ancora il mio preferito tra i lavori di questo autore… Ci sono tutti gli ingredienti cui Jamie Ford ci ha (ben) abituati: passione, dolore, speranza, amore, sentimenti forti, colpi di scena, il tutto con la Storia come sfondo. Anche in questo romanzo l’autore riesce a creare quel mix di desideri che mi fanno capire subito che si tratta di un libro vincente: la smania di continuare a leggere (letteralmente non riuscire a chiuderlo e metterlo giù), mentre al contempo non si vorrebbe andare avanti con la lettura per paura che il libro finisca troppo in fretta.
La scrittura di Ford è sempre così scorrevole, fluida e piacevole, che potrei leggere i suoi libri in una sola sessione, se nessuno mi disturbasse. E poi è così nitida e precisa, che ti fa proprio “vedere” le scene, le ambientazioni, quasi come se fosse un film.
Anche in questo L’aroma nascosto del tè troviamo gli elementi cari a Ford: è ambientato nella Seattle di inizio secolo scorso (quanto mento il nucleo centrale della storia), il protagonista è un ragazzino cinese, si parte sempre dagli strati bassi della popolazione, ma c’è sempre un riscatto; c’è dolore, ma c’è anche speranza. La Storia, con la S maiuscola, è sempre molto presente.
Nonostante l’ambientazione di nuovo in una Seattle d’altri tempi, il fatto che la storia si svolga in una “casa d’appuntamenti” molto chic ha decisamente dato un aspetto del tutto particolare alla storia e ai personaggi. Un po’ glamourous, un po’ decadente…
L’ambientazione vintage, in realtà, non rende affatto questi romanzi antiquati. Un po’ perché i sentimenti umani sono interazionali ed eterni e riescono ad attraversare continenti ed epoche, perché sono gli stessi sempre e ovunque. E poi questo L’aroma nascosto del tè, per esempio, inizia con una madre in un paese in guerra e che sta morendo di fame, che mette il figlio di cinque anni su una nave per tentare di farlo arrivare benché clandestinamente in un Paese più agiato, per tentare di salvargli la vita. No, dico, esiste qualcosa di più attuale e contemporaneo?
Se non avete letto nessuno dei suoi libri, sappiate che si somigliano tutti, ma non sono assolutamente collegati, quindi potete tranquillamente iniziare da quello nuovo (ma io poi passerei direttamente al primo, “Il gusto proibito dello zenzero”, perché è stupendo).
P.S.: Il titolo di questo post è quello che secondo me sarebbe dovuto essere il titolo del libro, ovvero una semplice traduzione del titolo originale. Credo lo abbiano tradotto così, per renderlo simile al primo, ma anche in quel caso io non ero stata d’accordo sulla traduzione: Il gusto proibito dello zenzero, infatti, nella versione originale è The Hotel on the corner of bitter and sweet, ovvero “l’hotel all’angolo tra dolce e amaro”, che sarebbe stato un titolo MOLTO più adatto alla storia e con più senso. Il gusto proibito dello zenzero, invece, a mio avviso c’entra poco. Così come c’entra pochissimo (quasi niente) con questa nuova storia il titolo L’aroma nascosto del tè: sarebbe stato MOLTO meglio “Amore e altri premi di consolazione”. Raramente io mi trovo d’accordo con le traduzioni italiane dei titoli di film e libri, quindi mi chiedo: ma a chi vengono queste idee??
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