Questa mattina, qui nella città libera e anseatica, ci siamo svegliati con un clima innegabilmente inizio-autunnale. Aria fredda che ti fa uscire di casa col maglioncino almeno fino a metà mattina, qualche goccia di pioggia e quel profumo inconfondibile nell’aria… Anche nel fine settimana abbiamo avuto un clima a metà tra fine estate e inizio autunno, con i primi inequivocabili segni autunnali, come sapete se ricevete la newsletter di Live from Hamburg. Insomma, sarà ancora agosto, ma l’autunno è alle porte. D’altronde siamo ad Amburgo, non a Miami.
Nel weekend riflettevo sul fatto che era da tantissimi anni che l’estate non mi regalava più quella sensazione magica come quando ero piccola. L’autunno è da tempo la mia stagione preferita, ma non è sempre stato così: da piccola e per tutto il periodo delle scuole, era naturalmente l’estate ad avere tutto il mio amore, visto che portava con sè le vacanze, la libertà, gli amici da ritrovare ogni anno negli stessi posti, il mare, la campagna e tutti gli annessi e connessi. Crescendo, però, e vedendo che i periodi di libertà e i viaggetti si potevano infilare anche durante l’anno, tra un esame e l’altro all’università (soprattutto per venire a trovare piper-marito, che ai tempi ovviamente non era ancora piper-marito) e più tardi nei periodi meno intensi al lavoro, ho smesso di identificare totalmente l’estate con le vacanze, per cominciare ad identificarla con cose anche un po’ fastidiose: il caldo insopportabile, le zanzare, la ressa di turisti che si trova ovunque in alta stagione (con conseguenti prezzi astronomici), ecc…
E così iniziai a snobbare l’estate, mentre l’autunno diventò senza ombra di dubbio la mia stagione preferita… e in teoria lo è ancora. La verità, però, è che l’ambiente in cui vivi ha effetti su di te e ti cambia. E così dopo quasi 12 anni di vita amburghese, ovvero di estati quasi inesistenti, da un po’ avevo ricominciato a desiderare fortemente di soffrire il caldo. Vai a capire la psiche umana. Chiariamo: amo l’autunno, ma solo se arriva al momento giusto – come un sollievo dopo il caldo e il sole, quando porta finalmente giornate più fresche e aria più frizzante, che ti fanno indossare i primi golfini su una pelle ancora calda e abbronzata. Capite che se invece è autunno da giugno, ora di settembre uno si è anche un po’ stufato di maglioncini e giacche… E quindi in questi ultimissimi anni devo ammettere che avevo perso un po’ di entusiasmo verso l’autunno.
Fino ad ora! Quest’anno finalmente, dopo anni e anni, ho vissuto un’estate assurdamente e inaspettatamente lunga e calda. Nonostante la fatica (dovuta anche alla gravidanza) mi sono goduta le temperature africane, il sole e la possibilità di stare all’aperto tutto il tempo. Mi sono addirittura goduta quel momento in cui sali in macchina per tornare a casa, dopo che è stata parcheggiata tutto il giorno al sole, e ti senti come se ti avessero appena infilato in un forno. Per dire. Dopo aver fatto il pieno di tutto questo negli ultimi mesi, ora che il tempo sta innegabilmente virando verso temperature più fresche e serate più brevi, sento riaffiorare quella bella sensazione di nuovo inizio, che settembre porta sempre con sé (gran parte delle persone considera settembre il vero inizio dell’anno e io faccio parte del gruppo). Dopo aver sofferto il caldo all’incirca da maggio fino all’altro ieri, dopo aver avuto un sole quasi costante, dopo aver indossato abitini e sandali per settimane e settimane di seguito (tutte cose impensabili normalmente ad Amburgo), ora che le temperature sono scese più verso i 20°C che i 30°C e che le giornate piovose stanno ricominciando ad intermittenza, inizio piano piano a percepire quella magia dell’autunno che questo periodo dell’anno dovrebbe portare con sé.
Finalmente la vista dei primi cappottini sulle riviste e nelle vetrine mi provoca di nuovo eccitazione. Mi emoziono nel vedere le prime zucche al mercato e le prime pietanze a base di zucca sui menu. Gioisco perché so che il pumpkin spice latte di Starbucks è dietro l’angolo e perché anche per i miei adorati panini alla zucca è questione di giorni…
E così questo è tornato ad essere il momento dell’anno in cui mi viene voglia di affittare un cottage nella campagna inglese e trasferirmi lì per un po’ a sfornare torte di mele, scrivere libri e risolvere misteri. O di andare in campeggio. O di leggere libri gialli con un tè e una copertina, stilare liste di cose da fare, passeggiare nel foliage (per esempio qui o qui)…
…cucinare risotto ai funghi e pancakes alla zucca…
…guardare film adatti alla stagione e fare liste dei desideri di tutto quello che vorrei comprare nei toni caldi dell’autunno. E’ il momento in cui rispolvero tutte le mie tradizioni autunnali. E’ anche il momento dell’anno in cui mi prende di più la voglia di andare a Londra (vedi qui e qui). In realtà sono stata a Londra in ogni stagione e la voglia di tornarci c’è sempre, però per qualche motivo in autunno si acuisce. Sarà l’immaginario tipico londinese fatto di strade bagnate di pioggia, trench coi baveri alzati e Hunter di gomma, chissà…
E poi i progetti. Questo è il momento dell’anno in cui si fanno progetti, in cui l’entusiasmo del rientro e del reinizio si traducono in voglia di nuovo, voglia di migliorarsi, voglia di fare e provare. E’ un momento dell’anno molto eccitante.
Insomma, per quanto mi riguarda possiamo dare tranquillamente il via alla fase di transizione verso l’autunno. Qui ormai il cambiamento climatico si percepisce forte e chiaro nell’abbassamento delle temperature, nella luce meno abbagliante anche nelle belle giornate, nelle giornate piovose che stanno piano piano tornando, nell’aria frizzante la mattina e – semplicemente – nel profumo di autunno nell’aria che è ormai innegabile.
E allora buon rientro, buoni progetti e buona fase di transizione a tutti!
Voi avete già iniziato a fare progetti?
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