Abbiamo dovuto aspettare fino oltre la metà di gennaio, ma alla fine l’inverno è arrivato qui nella città libera e anseatica. Non che lo aspettassi con particolare ansia eh, ma dopo un’assurda estate caldissima e lunghissima (uscire in sandali ad ottobre non è normale nemmeno a Milano… figuriamoci ad Amburgo!!) che mi ha messo una certa inquietudine per le sorti del pianeta, anche l’inverno si stava tenendo sospettosamente al di sopra delle medie stagionali. Voglio dire, uscire col cappottino di lana fino a metà gennaio, senza mai aver tirato fuori dall’armadio il piumino, ha un che di surreale a queste latitudini.
Da qualche giorno invece nevica, siamo fissi sotto lo zero termico, la mattina non riesci ad aprire le portiere della macchina perché sono completamente sigillate dal ghiaccio e per non morire se esci di casa devi vestirti come Reinhold Messner durante l’attraversamento antartico. In breve: siamo tornati alla normalità.
Ieri, quindi, siamo usciti a passeggiare nel bosco. Mi sembra ovvio. Naturalmente era pieno come le spiagge di Riccione ad agosto. D’altronde c’era il sole e gli amburghesi hanno questa psicosi per cui se c’è il sole si sta fuori. Punto. Qualunque sia la temperatura. Ieri c’erano -3*C e io ho visto gente bere il caffè nei tavolini all’aperto. NON STO SCHERZANDO. Io con gli amburghesi non ce la faccio alle volte.
Comunque devo ammettere che il bosco ghiacciato ha un certo fascino. Sono addirittura riuscita a far rimbalzare i sassi sulla superficie del lago, cosa che non mi riesce mai… d’altronde è più facile quando il lago è completamente ghiacciato.
E quindi volevo chiedere… alla primavera quanto manca??
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